L'ha costretto per due anni a lavorare di giorno nei campi e di notte a vivere, segregato, in un casolare di campagna fatiscente e senza servizi igienici. E' accaduto a Eboli, in provincia di Salerno, in località Scoziello dove un agente penitenziario in congedo di 54 anni, si è trasformato in aguzzino di un uomo di 45 anni.A liberarlo i carabinieri della compagnia di Eboli allertati da un amico della vittima che era costretta a vivere senza acqua, senza luce e senza pavimenti al piano terra di una casa rurale chiusa con un lucchetto e una catena. Per evitare che l'uomo tentasse di fuggire, l'agente penitenziario aveva anche posizionato diversi pit bull che avrebbero dovuto aggredirlo in caso di fuga. L'uomo, in più di un'occasione aveva tentato di scappare, ma è stato sempre rintracciato dal suo carceriere e riportato in quella casa che era diventata la sua prigione.Costretto a dormire su un materasso appoggiato su pietre di cemento tra mobili vecchi e con una piccola finestra chiusa da una grata di ferro.Secondo quanto ricostruito dai militari dell'Arma, la vittima era costretta a lavorare nei campi e a vivere in condizioni disumane nel casolare pericolante al cui primo piano viveva il suo carceriere. All'arrivo dei carabinieri l'uomo è stato trovato in buona salute mentre il suo aguzzino è stato arrestato con l'accusa di sequestro di persona e riduzione in schiavitù. (No comment)