Il Vaticano entra nell'Interpol
Ok unanime dall'assemblea generale
Il Vaticano dichiara guerra al crimine organizzato ed eversivo. Lo Stato di papa Benedetto XVI ha infatti fatto richiesta di entrare nell'Interpol, l'organizzazione mondiale di polizia. Riunita a San Pietroburgo per l'assemblea generale, l'Interpol, attraverso i delegati dei 186 paesi che vi aderiscono, ha accettato all'unanimità. Fortemente appoggiata dal Viminale, la candidatura era stata sostenuta nel corso di numerosi incontri.
Le diplomazie intercorse tra le autorità di polizia con il governatorato del Vaticano hanno permesso il lieto fine della vicenda. A guidare la delegazione vaticana è il segretario generale del governatorato Vaticano, Monsignor Renato Boccardo, che ha portato all'assemblea il saluto del Papa.
Già da due anni la Gendarmeria partecipa con un suo rappresentante ai lavori dell'Ocse, l'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa. Mentre è allo studio un accordo di cooperazione con la polizia italiana. Attualmente la Gendarmeria è composta di 160 effettivi, tutti di nazionalità italiana. Sul territorio italiano, la protezione del Papa, è garantita in collaborazione con l'Ispettorato generale di Pubblica Sicurezza presso il Vaticano.
Fuori dall'Italia, la Gendarmeria collabora con la polizia dei vari Paesi che ospitano il Papa. La nascita del Corpo risale a circa 200 anni fa, al 1816, quando Pio VII, per ristrutturare i precedenti servizi di ordine pubblico, di sicurezza e di polizia giudiziaria già esistenti nello Stato Pontificio creò il Corpo dei Carabinieri Pontifici, denominazione cambiata nel 1850 dal beato Pio IX, prima in "Veliti Pontifici", poi in Gendarmeria pontificia.