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E.z.l.n.

  1. #1
    twix ™
    Ospite

    Predefinito E.z.l.n.

    Visto che praticamente nessuno lo conosce ( stranamente i telegiornali non ne parlano , nonostante il nostro sia un paese con libertà di stampa - vero lowel? ), ho deciso di aprire un topic a riguardo.

    Evitate cavolate grazie.



    E.Z.L.N. (Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale) è un movimento armato clandestino del Mexico - precisamente del Chiapas - composto da indios che mirano a difendere i propri diritti sul territorio, in quanto popolazioni native messiacane.
    Il più famoso zapatista è il subcomandante Marcos.


    Utilizzano il passamontagna non per non farsi riconoscere, bensì per far capire che non è il singolo che lotta, ma la comunità intera. Marcos è subcomandante perché il comandante è il popolo.
    Logicamente intraprendendo una battaglia per il terriorio (che ingiustamente gli è stato sottratto), ne intraprendono un'altra contro i capitalisti nordamericani e per la rivendicazione dei diritti umani.

    Considerato che è un movimento nato dalle popolazioni d'origine, mi aspetto che tutti i leghisti e simpatizzanti (vero dark?) si informino e aderiscano alla diffusione di queste notizie.

    Potete vedere anche il documentario 'L'altro messico: il subcomandante è tornato' - vi avviso che è molto difficile da trovare.. stranamente..... -.-' -

    Per avere notizie più dettagliate da wiki:

    Ideologia

    Ciò che l'EZLN maggiormente desidera è liberare il Messico dall'oppressione imperialista delle multinazionali e dei governi democratici, oppressione e ignoranza, senza però perdere la loro cultura, le tradizioni, lo stile di vita. Lottano per la liberazione dei loro territori e per la terra ai contadini, loro obiettivo, partire dal Chiapas per poi estendere la rivoluzione in tutto il Messico, ed essere da esempio a tutte le popolazioni oppresse e represse dallo strapotere economico delle multinazionali. In questo modo difendono anche concetti che il governo democratico messicano non ammette, come la democrazia, la giustizia e la libertà, con un governo populista, la proprietà comunitaria e il governo dal basso.
    La situazione è complessa. Il Chiapas è uno stato estremamente ricco di risorse (in particolare petrolio e biodiversità) e la maggior parte dell'energia elettrica messicana viene generata proprio qui. Ciò nonostante, i popoli indigeni sono i più poveri di tutto il Messico. La liberazione a cui mirano gli zapatisti comprende anche il controllo sull'uso di tali risorse, il che non è ben visto né dal governo né dalle compagnie che le sfruttano (vd. Stati Uniti).

    Storia


    Periodo 1983-1999


    Il Subcomandante Marcos


    L'EZLN si formò il 17 novembre 1983, ricorrenza tutt'oggi festeggiata. I suoi fondatori provenivano in parte da altri gruppi, tra cui alcuni combattenti e altri pacifici. Hanno fatto irruzione nel panorama nazionale e internazionale il 1 gennaio 1994, in concomitanza con l'entrata in vigore del NAFTA (North American Free Trade Agreement), noto in spagnolo come TLC (Tractado de Libre Comercio), un accordo tra Messico, USA e Canada per l'agevolazione delle attività commerciali tra questi paesi. Hanno più avanti dichiarato che era il loro modo di dire "Aquì estamos!" (siamo ancora qui) in mezzo a una globalizzazione che impone nuove regole che non tengono conto delle loro necessità più basilari. I combattenti indigeni, indossando passamontagna e fazzoletti per coprire il volto, hanno preso quel giorno cinque municipalità dal Chiapas (San Cristóbal de Las Casas, Altamirano, las Margaritas, Ocosingo, Oxchuc, Huixtan e Chanal; avrebbero voluto prendere anche Tuxtla Gutiérrez, ma non la conoscevano abbastanza). Dal municipio di San Cristòbal, il subcomandante Marcos ha letto la prima dichiarazione della Selva Lacandona, nella quale dichiaravano guerra al governo del Messico e annunciavano libertà, giustizia e democrazia per tutti i messicani. È stato anche preso prigioniero di guerra l'ex-governatore del Chiapas, il generale Abasolón Castellanos Domínguez; quest'ultimo è stato in seguito giudicato e condannato da un simbolico tribunale indigeno, ma anche rilasciato senza maltrattamenti di alcun genere. Comunque, il giorno successivo sono fuggiti dai centri urbani chiapanechi, inseguiti dall'esercito che dava loro la caccia con ogni mezzo (compresi gli elicotteri). Vi furono manifestazioni enormi da parte della società civile, che chiedeva a entrambe le parti un cessate il fuoco, schierandosi però più dalla parte dell'EZLN. Dopo dodici giorni di combattimenti il presidente Carlos Salinas de Gortari, al suo ultimo anno di mandato, ha accettato la proposta dell'EZLN di un dialogo con la mediazione della diocesi di San Cristòbal.
    Le trattative durarono tre anni, con alti, bassi e interruzioni. Terminarono con la firma degli accordi di San Andrés, secondo i quali il governo avrebbe dovuto modificare la costituzione inserendo il riconoscimento dei popoli e delle culture indigene, oltre a un'autonomia legislativa. Una commissione di deputati di vari partiti politici, chiamata COCOPA, ha modificato leggermente il testo dell'accordo con il consenso dell'EZLN. Il governo del Chiapas, ora guidato dal presidente Ernesto Zedillo Ponce de León, tuttavia, non ha però rispettato gli accordi e ha rafforzato la presenza militare nelle zone di influenza degli zapatisti. A ciò è seguito un silenzio dell'EZLN durato tre anni.
    Sono state denunciate molte violazioni del cessate il fuoco e degli accordi da parte del governo chiapaneco, mentre il governo federale ha sempre cercato di non rimanere coinvolto, definendolo un problema locale. L'esercito e i paramilitari hanno compiuto vari atti di violenza, il più grave dei quali è senza dubbio la Mattanza di Acteal. In tale occasione i paramilitari attaccarono una comunità non zapatista e nonviolenta, massacrando 45 persone, tra le quali vi erano 4 donne incinte che furono sventrate con i machete.[citazione necessaria]

    2000-2002

    Il nuovo presidente Vicente Fox Quesada, eletto nel 2000, ha inviato al congresso la cosiddetta legge COCOPA (modifiche alla costituzione) il 5 dicembre 2000 come promesso in campagna elettorale. Molti esponenti del governo criticarono queste modifiche e questo spinse l'EZLN a organizzare una marcia pacifica fino a Città del Messico, dove avrebbero esposto il proprio punto di vista al governo messicano. Alla marcia, nel marzo del 2001, hanno partecipato gruppi politici di altre parti del mondo, la popolazione l'ha compresa e appoggiata e i media l'hanno seguita con attenzione.
    Poco dopo questo evento, il congresso ha approvato una versione modificata della legge COCOPA, che non comprendeva le clausole di autonomia, che secondo qualcuno violavano alcuni diritti costituzionali (proprietà privata e voto segreto). Per l'EZLN e per altri gruppi politici che si battono per i diritti degli indios, questo fu un tradimento, l'ennesima menzogna del governo. La legge COCOPA, o ciò che ne rimaneva, è entrata in vigore il 14 agosto 2001. Ciò, insieme alla recente vittoria elettorale di Fox (prima vittoria del PAN, Partido de Aciòn Nacionàl, dopo anni di dominio del PRI, Partido Revolucionario Institucionàl), ha rallentato il movimento, togliendogli anche copertura da parte dei media.
    Successivamente, vi è stato un reclamo alla Corte Suprema di Giustizia, al quale seguì una sentenza del 6 settembre 2002, secondo la quale la COCOPA era un insieme di modifiche costituzionali e non una legge come veniva erroneamente chiamata; annullare cambiamenti costituzionali era al di là dei poteri della Corte, sarebbe stata una violazione dei poteri del congresso.
    Il 12 ottobre 2002 il subcomandante Marcos ha scritto una lettera sugli ultimi avvenimenti in Spagna. Era, non casualmente, la stessa data dell'arrivo di Cristoforo Colombo nelle Americhe, l'evento che gli indios identificano come l'inizio delle loro sofferenze attuali. In questa lettera lunga e appassionata, Marcos chiamava il giudice spagnolo Baltazar Garzon "un pagliaccio grottesco", soprattutto per aver bandito la festa dell'Indipendenza basca perché avrebbe supportato l'ETA; inoltre lo condanna per aver definito false le violazioni dei diritti umani contro cittadini spagnoli, da parte del generale Pinochet. Il subcomandante muoveva anche pesanti critiche alla monarchia spagnola e al presidente José María Aznar. Dopo la pubblicazione della lettera da parte della stampa messicana il 25 novembre, iniziò uno scontro di parole tra Marcos e Garzon. Fra coloro che appoggiano l'EZLN, non tutti hanno apprezzato l'incidente: alcuni hanno criticato il fatto che il subcomandante si occupasse di questioni così lontane, altri hanno ritenuto improprio il tono delle lettere, altri ancora - forse esagerando - hanno interpretato le parole di Marcos come un elogio all'ETA.

    2003


    Un cartello sull'autostrada federale 307, in Chiapas.


    Nel febbraio 2003, ha scritto una nuova lettera in cui condannava alcuni esponenti del PRD (Partido Revolucionario Democratico), per aver approvato nell'anno precedente la versione modificata della COCOPA proposta dall'EZLN. La lettera e le risposte che hanno seguito, hanno trovato poco seguito nella società civile. Avendo perso molto supporto da parte della popolazione, Marcos ha scritto molti altri comunicados per il resto dell'anno, ma molti sono passati quasi inosservati. A parte le critiche al mondo della politica istituzionale, ha spiegato il lavoro che l'EZLN stava svolgendo nei suoi territori e i cambiamenti alla sua organizzazione intera.
    Dal dicembre del 1994, gli zapatisti hanno iniziato a formare gradualmente diversi municipi autonomi. Nell'agosto 2003, Marcos ha scritto comunicati che spiegano come questi municipi hanno sviluppato delle giunte per autogovernarsi, programmi comunitari di produzione del cibo e sistemi sanitari e scolastici gratuiti in parte supportati dalle ONG. Tutto questo era assolutamente indipendente dai servizi offerti dal governo, che non prestavano alcuna attenzione alla cultura, ai bisogni e alla medicina indigeni. Ha poi annunciato la creazione di quattro (oggi cinque) juntas de buengobierno (giunte di buongoverno), formate da rappresentati dei municipi e supervisionate dall'EZLN. Esse servivano a verificare l'assenza di corruzione e di abusi di potere e che si seguisse sempre il dettame zapatista mandar obedeciendo (comandare obbedendo; compare anche nei cartelli di benvenuto posti al confine dei territori dell'EZLN: aqui manda el pueblo y el gobierno obedece, qui comanda il popolo e il governo obbedisce). Molti analisti hanno applaudito a tale iniziativa: il governo del popolo per il popolo, di fronte all'inefficacia dello Stato che disattende ai bisogni delle persone; altri però, hanno ritenuto che l'iniziativa di creare uno stato dentro lo Stato fosse quantomeno pericoloso.

    2004

    Nel 2004 si diffonde la voce che il subcomandante non si trovi più in Chiapas. In effetti non è stato visto nella zona per parecchio tempo, né ha risposto alle richieste di interviste. Per un lungo periodo, i suoi scritti arrivano alla società civile esclusivamente attraverso l'email e il web. Queste non sono certamente delle prove, ma alcuni giornalisti scrivono che Marcos ha lasciato lo stato. Secondo alcuni, addirittura, lo ha lasciato da parecchio tempo e ora vive in Europa.
    Per la prima metà del 2004, Marcos ha mantenuto il silenzio. Dalla metà dell'anno, Luis H. Alvarez, capo della COCOPA, l'unico collegamento ufficiale tra il governo e l'EZLN, ha dichiarato che Marcos non era più stato visto in Chiapas di recente e che non sapeva dove si trovasse. L'EZLN comunque, nel frattempo, era rimasto attivo.
    Nell'agosto 2004, il subcomandante ha mandato brevi comunicati alla stampa messicana. Essi, nel loro insieme, si intitolano "Leggendo un video", pubblicati dal 20 al 28 agosto. Il primo e l'ultimo si presentavano come una descrizione di un immaginario video zapatista a basso budget, gli altri erano commenti di Marcos su avvenimenti politici e sulla situazione e lo sviluppo dell'EZLN. In particolare, descrive i risultati di un anno di lavoro dei municipi autonomi e delle giunte di buongoverno. Questi hanno membri in continua rotazione per promuovere la trasparenza e dare a tutti l'opportunità di servire la comunità. I comunicati sono passati inizialmente inosservati, in parte a causa dei giochi olimpici di Atene 2004 e del congresso delle riforme del sistema di pensionamento IMSS, in parte per un calo di interesse da parte del pubblico.

    2005

    Nel giugno 2005 l'EZLN dichiara uno stato di allarme rosso: per qualche giorno i Caracol vengono chiusi, le loro attività sono sospese, i miliziani sono richiamati a raggiungere le truppe dell'EZLN sulle montagne e gli stranieri (operatori delle ONG) sono invitati a lasciare i territori zapatisti, o a rimanere sotto la propria responsabilità solo se maggiorenni. Inizialmente i motivi non vengono spiegati e la notizia viene associata con alcune recenti manovre dei gruppi paramilitari. Che ad esempio sostengono di aver bruciato tre grosse piantagioni di Marijuana in territorio zapatista, solo che la regione da loro indicata è piuttosto lontana dalla zona di influenza dell'EZLN. Inoltre l'esercito regolare ha lasciato alcune postazioni che sono state subito prese dai paramilitari. Si è temuta perciò un'imminente offensiva violenta. In realtà si è poi saputo che l'allerta era dovuta a un'importante assemblea, durata diversi giorni, che coinvolgeva tutti i popoli zapatisti; per tutta la sua durata, l'EZLN non sarebbe stato in grado di difendere le attività civili e l'incolumità degli stranieri. Sulla base di tale assemblea è stata emessa la sesta dichiarazione della Selva Lacandona. In base a questo documento, l'EZLN si impegna ad affiancare a tutte le sue attività precedenti quella che verrà definita in un successivo comunicato del Subcomandante Marcos l'Altra Campagna. L'EZLN ha deciso di uscire dai propri confini ed incontrare qualunque gruppo (non importa se politico, sociale, collettivo, culturale, artistico, etc.) che si dica di sinistra, con la speranza che solo un progetto politico di sinistra possa salvare il paese dalla crisi. Ha infatti intenzione di creare un movimento unico (anche se non ha intenzione di allargare le proprie file, afferma) di rivolta nazionale che possa andare a sostituire con proposte dal basso l'attuale sistema elettorale. Questo viene infatti giudicato corrotto e malfunzionante - e neanche gli esponenti del PRD, il Partito Rivoluzionario Democratico, ovvero la sinistra messicana, sono esenti da queste critiche. L'EZLN ha quindi programmato una serie di incontri con le varie organizzazioni, divisi per categoria (organizzazioni politiche, organizzazioni sociali, gruppi indigeni, ONG e gruppi artistici-culturali e collettivi, individui, più una riunione extra per chi non poteva partecipare a nessun'altra riunione). Le riunioni si sono tenute in Agosto ed in Settembre, per poi arrivare, il 16 settembre, ad una assemblea plenaria di tutti i gruppi.

    2006

    Nel riassunto dell'assemblea plenaria si delinea quello che sarà il progretto di attuazione dell'Altra Campagna: il 1 gennaio 2006 una delegazione (disarmata) è partita da San Cristóbal per un viaggio attraverso tutto il Messico allo scopo di incontrare le diverse realtà locali in un assemblea itinerante e costruire una rete di relazioni tra i diversi gruppi della sinistra extraparlamentare. La marcia terminerà simbolicamente a giugno, poco prima delle elezioni presidenziali. A capo della delegazione è stato posto lo stesso Marcos che ha assunto il titolo di Delegato Zero (o anche subdelegato zero, in continuità con il concetto di subcomandante).
    Gli accordi prevedono infine un'altra serie di viaggi ed incontri, di cui uno internazionale (detto dall'EZLN intergalattico), aperto a gruppi provenienti da paesi esteri.
    L'EZLN ha espresso la volontà di lasciare libera l'Altra Campagna di autodeterminarsi e di influire su essa solo e soltanto attraverso i metodi democratici: vuole mettere in chiaro che la Campagna è sua come di qualunque altro gruppo partecipante. Il suo prestigio lo pone però in una posizione egemone: nonostante abbia rimesso la coordinazione della Campagna all'Assemblea, se l'è vista riconfermare attraverso una votazione.

    Comunicazione



    L'EZLN ha fatto della comunicazione una delle sue priorità, sia con il resto del Messico, sia con il mondo. Fin dalle loro prime azioni pubbliche, hanno prodotto dichiarazioni e analisi, scritte in buona prosa, e le hanno fatte pervenire ai media locali, nazionali e internazionali. Hanno anche fatto un uso eccellente della tecnologia, sia con le comunicazioni satellitari, sia con internet, per poter comunicare con persone da ogni paese. Ciò li ha aiutati ad ottenere la solidarietà internazionale anche da parte di organizzazioni non radicali.
    Il principale comunicatore è il subcomandante Marcos, che sembra essere un uomo di mezza età che fuma la pipa. Dietro il suo passamontagna, secondo il governo, si nasconde Rafael Guillén, un insegnante universitario di Città del Messico. Marcos non ha mai confermato questa ipotesi. Comunque chiaramente non è un indio e chi lo critica spesso si appoggia a questo per mettere in dubbio i suoi obiettivi e le sue motivazioni. È riconosciuto da molti come un abile ed eloquente comunicatore; i suoi comunicati scritti, colloquiali, ironici e colmi di riferimenti a storie indigene sono stati pubblicati ampiamente dai media nei primi anni. Tuttavia, dopo il 2001 vi è stato un lungo periodo di silenzio e le sue relazioni con i media ne hanno risentito.
    Nel 2002, la sua immagine ha sofferto del pubblico botta e risposta con il giudice Baltazar Garzon. Nel 2004, la strategia comunicativa dell'EZLN non era molto chiara. Eccetto per alcune lettere e comunicati sul clima politico, naturalmente critici, l'esercito zapatista è rimasto in silenzio per quasi tre anni e i media lo hanno di conseguenza trascurato.

  2. #2
    FdT-dipendente
    Uomo 37 anni da Bergamo
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    L'intenzione di autonomia può essere condivisibile (scusa una cosa, l'autonomia va bene solo quando a innerggiarla sono partiti o pseudopartiti con una stella rossa?).

    Di certo non è condivisibile il modo in cui stanno tentando di ottenerla.

    In questo modo difendono anche concetti che il governo democratico messicano non ammette, come la democrazia, la giustizia e la libertà, con un governo populista, la proprietà comunitaria e il governo dal basso.
    Si è visto a cosa hanno portato questi ideali, senza neanche spostarsi più di tanto dal messico.
    Liberarsi da una "dittatura", per andare in contro ad un'altra dittatura. Bello

  3. #3
    twix ™
    Ospite

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    Mi spiace ma non ci sono altri modi. Non credo che facendo leva sulla bontà degli imprenditori si riesca a risolvere la situazione.

  4. #4
    FdT-dipendente
    Uomo 37 anni da Bergamo
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    Quote Originariamente inviata da twixina Visualizza il messaggio
    Mi spiace ma non ci sono altri modi. Non credo che facendo leva sulla bontà degli imprenditori si riesca a risolvere la situazione.

    Bene.

    Se la mettiamo su questi termini diamo appoggio all' ETA, all' IRA, a Bin Laden e perchè no, anche ad Ahmadinejad, che con una bella bomba vorrebbe eliminare isralele. Povero, altrimenti non otterrebbe quello che vuole.

    Dov'è finito il pacifismo?

  5. #5
    twix ™
    Ospite

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    Non esagerare.

  6. #6
    FdT-dipendente
    Uomo 37 anni da Bergamo
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    No, la logica di fondo è quella.

    Comunque, la situazione non è certo facile, nonostante, a quanto pare, si tenti di mediare.

    Ma movimenti di questo genere, in contesti dove lo stato non è del tutto democratico, come è spesso accaduto in america latina e in altre parti del mondo (Africa in primis), porti a guerriglie e battaglie che si protraggono per anni, facendo aumentare il numero di coinvolti, morti e incidenti. Che possono degenerare in questo:

    La strage di Acteal

    Lo si vede specialmente in Africa, con infinite guerre tra governi e gruppi integralisti/antigovernativi/indipendentisti, e tra gruppi stessi, dove questo genere di azioni sono, purtroppo, all'ordine del giorno.

  7. #7
    Can che dorme Wolverine
    Uomo 39 anni
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    Ha ragione TheLord, twixina....non vedo perchè dovresti inneggiare all'EZLN e poi dare addosso alla Lega Nord, le cui intenzioni sono le stesse ma che addirittura riesce a moderarsi senza sparare un solo colpo.

    Per il resto......essendo abbastanza appassionato di Storia (non proprio ESPERTO, sia chiaro, ma cerco di darmi da fare) ho imparato che è fatta di un CONTINUO sorgere, espandersi e "richiudersi" di civiltà.....in qualunque territorio ed in qualunque momento storico.....quello di oggi è semplicemente uno dei tanti.

    Ciò significa che ognuno lotta per la sua parte.....chi vince detta le condizioni.

    Parlando specificatamente dell' EZLN, racchiudono (come tanti altri "colleghi") delle idee la cui applicazione per intero trovo alquanto pericolosa ma rispetto ciò che riguarda la pura volontà autonomista.

  8. #8
    twix ™
    Ospite

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    Qui nel nord non c'è nessu capitalista che ci sfrutta.
    Non vi viamo in baracche dando le nostre risorse a terzi.

  9. #9
    Mai più senza FdT lakeofire
    Uomo 39 anni
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    Ciò che l'EZLN maggiormente desidera è liberare il Messico dall'oppressione imperialista delle multinazionali e dei governi democratici, oppressione e ignoranza, senza però perdere la loro cultura, le tradizioni, lo stile di vita. Lottano per la liberazione dei loro territori e per la terra ai contadini, loro obiettivo, partire dal Chiapas per poi estendere la rivoluzione in tutto il Messico, ed essere da esempio a tutte le popolazioni oppresse e represse dallo strapotere economico delle multinazionali. In questo modo difendono anche concetti che il governo democratico messicano non ammette, come la democrazia, la giustizia e la libertà, con un governo populista, la proprietà comunitaria e il governo dal basso.
    Manca un pò di coerenza con quello che sostieni in altri topic, almeno mi sembra

    Che ha detto TheLord

  10. #10
    No pain no gain
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    Quote Originariamente inviata da darkness creature Visualizza il messaggio
    Parlando specificatamente dell' EZLN, racchiudono (come tanti altri "colleghi") delle idee la cui applicazione per intero trovo alquanto pericolosa

    I fumi dell'utopia ottenebrano la mente.

    Tutti ragionano in base a tanto lodevoli quanto irrealistiche teorie che, per fortuna, non hanno modo di diventare realtà concrete...

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