Quando dicevo "tutti a gioire come scemi" mi riferivo ai possessori di una prima casa, magari pure modesta.
Non c'è molto vantaggio tra il possedere una casa che si usa per viverci alla quale viene convenzionalemtne attribuito un valore di 150.000 euro e la stessa a cui viene convenzionalmente attribuito un valore triplo di 450000 euro.
Invece sono tanti gli svantaggi.
Cominciamo con lo spettro dell'"adeguamento" delle rendite catastali e conseguente aumento di tutte le tasse da pagare.
Poi, per coloro che volessero "allargarsi", cioè sostituire quella casa con una di una stanza più grande, l'esborso sarebbe anch'esso triplicato e il più delle volte un passo che sarebbe potuto essere possibile diventa impraticabile.
Invece la gente si acceca dinanzi all'idea di essere il triplo "più ricca".
Ecco perché dico che gli sta anche bene, perché sono miopi a causa di quella malattia di ritenersi tutti grandi uomini d'affari e tutti arrampicanti verso l'olimpo del mondo. Se invece si stesse tutti con i piedi per terra e si considerasse la casa dove si vive come tale, senza dare a essa finti valori, bensì valori intrinsechi che sostituiscano quelli finanziari, forse si capirebbe le cose come stanno mentre stanno succedendo e si potrebbe fare un po' di sana opposizione.
Io adesso quasi quasi ci godo a vederli tutti annaspare nel mare di quegli impraticabili mutui...