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Originariamente inviata da
Rum e Cocaina
Beh si certo... adesso che mi ci fai pensare bene, forse la soluzione migliore era quella di darsi fuoco :roll:
Così la mamma rimaneva vedova, senza figlio e con sempre i soliti debiti :roll:
Complimenti.
non Rum non fraintendere....
la soluzione migliore non è quella di darsi fuoco
Ma non so a te... bisogna esserci dentro in alcune situazione
Magari come si è gia detto aveva altri problemi.
Aveva maari una vita difficile
e il fatto di avere dei problemi sul lavoro l'ha fatto andare fuori di se completamente,poverino.
E che alcune persone non vengono capite fino in fondo
I posti di lavoro non hanno pietà...ne delle tue mancanze..
devi imparare tutto e subito
sorridere sempre
....
alcune persona magari non sempre riescono
ed ecco che si trovano ad essere in una posizione di debolezza
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Originariamente inviata da
° Aredhella °
non Rum non fraintendere....
la soluzione migliore non è quella di darsi fuoco
Ma non so a te... bisogna esserci dentro in alcune situazione
Magari come si è gia detto aveva altri problemi.
Aveva maari una vita difficile
e il fatto di avere dei problemi sul lavoro l'ha fatto andare fuori di se completamente,poverino.
E che alcune persone non vengono capite fino in fondo
I posti di lavoro non hanno pietà...ne delle tue mancanze..
devi imparare tutto e subito
sorridere sempre
....
alcune persona magari non sempre riescono
ed ecco che si trovano ad essere in una posizione di debolezza
Indubbiamente aveva altri problemi che l'hanno mandato fuori di testa, ma questo non giustifica il suicidio.
Al lavoro, bisogna lavorare. Non esistono palle.
Il tuo capo non ti paga per stare li a fare salotto con i tuoi colleghi.
Se hai problemi inerenti la famiglia e la salute, può anche capirti e non romperti le palle più di tanto, se hai la fortuna di trovarne uno bravo.
Ma in linea di massima, la tua vita privata deve restar fuori dagli orari in cui sei pagato.
Anche perchè una volta si può chiudere un occhio, un'altra volta se ne possono chiudere due, poi però c'è gente che se ne approffitta e così non va bene.
Se gli hanno mandato delle lettere a casa per il suo compotamento, credo che avessero qualche ragione, o no?
E se mi mettessi nei panni del datore di lavoro, preferirei avere un dipendente che produce, piuttosto di uno che mi fa dannare.
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rimango basito di fronte alla superficialità di molte risposte in questa discussione. spesso mi mordo le mani, ma qui si stanno toccando picchi di ottusità senza precedenti.
ci sono situazioni sociali e famigliari di tale degrado dove il lavoro arriva ad essere l'unica valvola di sfogo per un individuo, per quanto massacrante e logorante possa essere. ricordiamoci anche cosa "significa" avere un lavoro nella nostra cultura: essere "degni" di restare integrati nel tessuto sociale (seppur a livelli infimi). più un individuo è ignorante (mancante di istruzione, poco o per nulla emancipato) più si affida alle associazioni mentali più conosciute, come ad esempio lavoratore = cittadino onesto. aggiungiamoci anche una situazione economica difficoltosa. aggiungiamo ancora qualche problema del ragazzo magari. fate anche finta che sia vostro fratello, che vive in Italia mentre voi siete lontani con un'altra vita che vi da più soddisfazioni.
se il ghigno di sufficienza persiste sul vostro viso, allora siete degni mattoni del muro che ci preclude uno sguardo lungimirante sul mondo e sulla vita. è uno sforzo immenso tirare in ballo per ogni singolo caso tutti questi ragionamenti, ma è l'unico modo per guadagnare una visione più completa e comprensiva delle cose.
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Originariamente inviata da
thorpe
rimango basito di fronte alla superficialità di molte risposte in questa discussione. spesso mi mordo le mani, ma qui si stanno toccando picchi di ottusità senza precedenti.
ci sono situazioni sociali e famigliari di tale degrado dove il lavoro arriva ad essere l'unica valvola di sfogo per un individuo, per quanto massacrante e logorante possa essere. ricordiamoci anche cosa "significa" avere un lavoro nella nostra cultura: essere "degni" di restare integrati nel tessuto sociale (seppur a livelli infimi). più un individuo è ignorante (mancante di istruzione, poco o per nulla emancipato) più si affida alle associazioni mentali più conosciute, come ad esempio lavoratore = cittadino onesto. aggiungiamoci anche una situazione economica difficoltosa. aggiungiamo ancora qualche problema del ragazzo magari. fate anche finta che sia vostro fratello, che vive in Italia mentre voi siete lontani con un'altra vita che vi da più soddisfazioni.
se il ghigno di sufficienza persiste sul vostro viso, allora siete degni mattoni del muro che ci preclude uno sguardo lungimirante sul mondo e sulla vita. è uno sforzo immenso tirare in ballo per ogni singolo caso tutti questi ragionamenti, ma è l'unico modo per guadagnare una visione più completa e comprensiva delle cose.
Io la superficialità la noto quando leggo queste, di risposte.
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questione di punti di vista :)
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Originariamente inviata da
thorpe
questione di punti di vista :)
Certo, ci mancherebbe.
Sta di fatto che io, non giustifico un suicidio per un posto di lavoro.
Nemmeno se quest'ultimo sia l'unica valvola di sfogo per un individuo.
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Originariamente inviata da
thorpe
rimango basito di fronte alla superficialità di molte risposte in questa discussione. spesso mi mordo le mani, ma qui si stanno toccando picchi di ottusità senza precedenti.
ci sono situazioni sociali e famigliari di tale degrado dove il lavoro arriva ad essere l'unica valvola di sfogo per un individuo, per quanto massacrante e logorante possa essere. ricordiamoci anche cosa "significa" avere un lavoro nella nostra cultura.
allora possono esserci casini in famiglia, tutto quello che vuoi ma se uno si suicida ci sono problemi alla base... nn ci si toglie la vita per il lavoro perchè se ne trova un altro... se è stato licenziato qualcosa deve pur aver combinato! un titolare non licenzia una persona perchè ci litiga... il lavoro serve per vivere non si vive per lavorare...
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Ma la cosa che non considerate è semplicemente questa:
Il suicido viene sicuramente da uno stato depressivo.
Considerando il fatto paterno credo anche fosse predisposto geneticamente alla depressione.
Nello stato depressivo ci si va per qualsiasi cazzata, qualsiasi stronzata, una calunnia, uno sfottò, un voto basso a scuola, un errore commesso...etc...etc...
Purtroppo sono cose che non si riescono a concepire, ma accadono. E non è di certo il primo caso.
Ergo non starei lì a fare tanta ironia (hahahah, simpaticissimi) come fanno in molti.
Se non avete avuto vicino una persona che è entrata in depressione per una stronzata e poi si è uccisa come nulla fosse, allora siatene quantomeno rispettosi!!
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Originariamente inviata da
Il lupo
Ma la cosa che non considerate è semplicemente questa:
Il suicido viene sicuramente da uno stato depressivo.
Considerando il fatto paterno credo anche fosse predisposto geneticamente alla depressione.
Nello stato depressivo ci si va per qualsiasi cazzata, qualsiasi stronzata, una calunnia, uno sfottò, un voto basso a scuola, un errore commesso...etc...etc...
Purtroppo sono cose che non si riescono a concepire, ma accadono. E non è di certo il primo caso.
Ergo non starei lì a fare tanta ironia (hahahah, simpaticissimi) come fanno in molti.
Se non avete avuto vicino una persona che è entrata in depressione per una stronzata e poi si è uccisa come nulla fosse, allora siatene quantomeno rispettosi!!
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Originariamente inviata da
Il lupo
Ma la cosa che non considerate è semplicemente questa:
Il suicido viene sicuramente da uno stato depressivo.
Considerando il fatto paterno credo anche fosse predisposto geneticamente alla depressione.
Nello stato depressivo ci si va per qualsiasi cazzata, qualsiasi stronzata, una calunnia, uno sfottò, un voto basso a scuola, un errore commesso...etc...etc...
Purtroppo sono cose che non si riescono a concepire, ma accadono. E non è di certo il primo caso.
Ergo non starei lì a fare tanta ironia (hahahah, simpaticissimi) come fanno in molti.
Se non avete avuto vicino una persona che è entrata in depressione per una stronzata e poi si è uccisa come nulla fosse, allora siatene quantomeno rispettosi!!
Purtroppo Lupo, ho avuto a che fare con parenti che soffrivano di depressione. Fortunatamente nessuno di loro s'è tolto la vita.
Ma ho conosciuto persone che ora non ci sono più e che hanno lasciato in eredità alla propria famiglia, tanto dolore e punti di domanda.
Proprio per questo, mi sento padrona di scrivere che chi si suicida agisce da egoista.
Bisogna partire dal presupposto che si è malati e che quindi si ha bisogno di aiuto e di cure.
Si deve reagire. Sempre e comunque.