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Originariamente inviata da
darkness creature
ok, dai, stavolta meriti ragione :D
:047::041::041::041::047::041::041::041::047::041: :041::041::047:
EVVIVA!!!!!!!!
:047::041::041::041::047::041::041::041::047::041: :041::041::047:
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Originariamente inviata da
Abel Balbo
Non mi sembra di essermi lamentato. Ti ho dato questa impressione? :roll:
Ho solo approfittato della notizia per tastare il polso dell'opinione pubblica FdT... Si, per me è solo un aborto oltre termine, ma non mi piacciono i modi: si dovrebbe poter praticare in ospedale.
Perché proprio davanti a una chiesa e non davanti al comune, a un ospedale, a un bar...?? :|
:roll:vediamo un po': davanti al comune, troppi impiegati schiffarati e addormentati che manco se ne accorgerebbero e lo scambierebbero per un sacchetto della CONAD.
Davanti ad un bar, troppi nullafacenti che se lo giocherebbero a carte per un bicchiere di liquore.:|
Vada per l'ospedale e la chiesa, dove si presuma ci sia gente che abbia un minimo di sensibilità e rispetto per la vita, dato che sono spesso a contatto cn la sofferenza umana;)
Soddisfatto il tuo dubbio?:roll:............:lol:
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Originariamente inviata da
nuvolablu
[...] gente che abbia un minimo di sensibilità e rispetto per la vita, dato che sono spesso a contatto cn la sofferenza umana[...]
Questa correlazione non mi torna: chi è a contatto con la sofferenza dovrebbe avere rispetto della morte, non della vita.
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Originariamente inviata da
Abel Balbo
Questa correlazione non mi torna: chi è a contatto con la sofferenza dovrebbe avere rispetto della morte, non della vita.
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chi soffre apprezza maggiormente la vita e si presume che la rispetti di piu'.
Non puoi negarlo...
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Originariamente inviata da
nuvolablu
:|
chi soffre apprezza maggiormente la vita e si presume che la rispetti di piu'.
Non puoi negarlo...
Tu non parlavi di chi soffre, ma di chi "è spesso a contatto con la sofferenza umana"; queste persone che tu dici non soffrono, bensì sono spettatrici dell'altrui sofferenza, che cercano di alleviare.
Ora, lo spettatore di una sofferenza atroce, non augura la vita, a meno che non sia sadico, al sofferente, ma la fine della vita, cioè la morte!
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Originariamente inviata da
Abel Balbo
Tu non parlavi di chi soffre, ma di chi "è spesso a contatto con la sofferenza umana"; queste persone che tu dici non soffrono, bensì sono spettatrici dell'altrui sofferenza, che cercano di alleviare.
Ora, lo spettatore di una sofferenza atroce, non augura la vita, a meno che non sia sadico, al sofferente, ma la fine della vita, cioè la morte!
ma che è un gioco di parole??:roll::lol:
sia chi soffre che chi assiste è a contatto cn la sofferenza umana, e ci vuole una gran forza in entrambe le situazioni....
poi forse ( interpretando il tuo gioco di parole) ti riferisci all'eutanasia?
ok quello pero' è un altro discorso....
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Originariamente inviata da
Abel Balbo
Modificherei la legge 194, autorizzando l'aborto ben oltre i limiti temporali attuali di 90 giorni.
da quanto ne so, aumentano i rischi per la donna. e considerando che la legge è stata fatta per tutelare le donne e non farle andare da macellai...mi sembra un pò stupido.
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Originariamente inviata da
nuvolablu
ma che è un gioco di parole??:roll::lol:
sia chi soffre che chi assiste è a contatto cn la sofferenza umana, e ci vuole una gran forza in entrambe le situazioni....
poi forse ( interpretando il tuo gioco di parole) ti riferisci all'eutanasia?
ok quello pero' è un altro discorso....
No, non mi riferisco all'eutanasia.
Nemmeno vuole essere un gioco di parole.
C'è una bella differenza fra l'essere sfortunati protagonisti della sofferenza e l'essere invece per propria scelta di sostegno a chi soffre.
Per quanto lodevoli si possano e vogliano considerare i secondi, non si può non ammettere che tra chi sta vivendo i dolori infernali di un tumore all'apparato digerente o respiratorio e colui che invece è al suo capezzale a bagnargli le labbra con la salvietta umida, quello che sta veramente male è il primo. Così come l'invalido che vive in pessime condizioni sia il vero sfigato rispetto a chi si prodiga di offrirgli un po' di aiuto e conforto...
Quel che affermavo quindi è che, una persona abituata alla sofferenza DEGLI ALTRI, lodevolissima da un punto di vista umano, dovrebbe avere l'auspicio della fine della sofferenza.
Essendo la vita sofferenza e la morte l'unica soluzione alla sofferenza, tali persone dovrebbero aver rispetto della morte e detestare la vita.
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Originariamente inviata da
Holly.
da quanto ne so, aumentano i rischi per la donna. e considerando che la legge è stata fatta per tutelare le donne e non farle andare da macellai...mi sembra un pò stupido.
Grazie x lo "stupido"! :D
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Originariamente inviata da
Abel Balbo
No, non mi riferisco all'eutanasia.
Nemmeno vuole essere un gioco di parole.
C'è una bella differenza fra l'essere sfortunati protagonisti della sofferenza e l'essere invece per propria scelta di sostegno a chi soffre.
Per quanto lodevoli si possano e vogliano considerare i secondi, non si può non ammettere che tra chi sta vivendo i dolori infernali di un tumore all'apparato digerente o respiratorio e colui che invece è al suo capezzale a bagnargli le labbra con la salvietta umida, quello che sta veramente male è il primo. Così come l'invalido che vive in pessime condizioni sia il vero sfigato rispetto a chi si prodiga di offrirgli un po' di aiuto e conforto...
Quel che affermavo quindi è che, una persona abituata alla sofferenza DEGLI ALTRI, lodevolissima da un punto di vista umano, dovrebbe avere l'auspicio della fine della sofferenza.
Essendo la vita sofferenza e la morte l'unica soluzione alla sofferenza, tali persone dovrebbero aver rispetto della morte e detestare la vita.
Sono d'accordo con quello che dici.
Su una cosa pero' non lo sono: tu dici che una persona che assiste una persona malata dovrebbe augurarsi la sua morte.
Io credo invece ( e ti parlo anche e soprattutto per esperienza personale) che quando un tuo caro sta male , non vuoi assolutamente augurarti la sua morte, lo assisti fino alla fine, fregandotene di te stesso e logorandoti fino alla fine, sia fisicamente che psicologicamente.
Preghi ( o speri per chi nn crede) oltre qualsiasi razionalità, che la persona che ami guarisca.
Poi se parliamo di eutanasia, come ho detto in un altro topic tempo fa, non mi sento assolutamente di condannare chi per amore acconsente alla richiesta del malato di porre fine alle sue atroci sofferenze, personalmente nn credo se ci riuscirei mai, ma ripeto nn condanno chi lo fa, credo che alla base vi sia un dolore immane.