Festa della donna particolarmente violenta ad Istanbul. Una manifestazione pacifista organizzata da associazioni di donne turche della sinistra è stata duramente repressa dalla polizia, che non ha esitato ad usare gas urticanti e manganelli contro i manifestanti. Le immagini apparse su giornali e tv locali hanno suscitato preoccupazione ai vertici dell'Ue, che ha disapprovato i metodi delle forze dell'ordine.
Secondo quanto riportato da alcuni quotidiani, pare che l'unico scopo della manifestazione fosse quello di leggere pubblicamente un documento sul significato dell'8 marzo. Questa non era la prima iniziativa prevista per la Festa della donna, c'erano già stati altri appuntamenti di piazza nei giorni scorsi, svoltisi però in tutta tranquillità. Quest'ultima manifestazione invece è stata presa di mira: "Il corteo, a cui partecipavano circa 2000 persone, è partito da Sarachane, nei pressi degli uffici del sindaco, e doveva arrivare fino a Beyazit dove doveva esserci il comizio. Ma la polizia ha attaccato dall'inizio alla fine: donne, uomini, perfino i giornalisti per impedire loro di lavorare", così ha spiegato Lerzan, co-autrice di un libro sull'ex deputata curda Leila Zana incarcerata per anni ad Ankara e partecipante alla manifestazione.
Il capo dell'associazione turca per i diritti umani Ihd, Lerzan Tascier, ha dichiarato che "la violenza della polizia è stata terribile". Il corteo si è concluso infatti con ben 63 arresti e molti ricoveri in ospedale per contusioni e problemi respiratori causati dai gas.
Se i turchi non sono rimasti più di tanto sconvolti dall'accaduto in quanto le forze dell'ordine non sono nuove a questo tipo di comportamento, diversamente hanno reagito i rappresentanti europei, proprio in questi giorni nella capitale turca per valutare l'operato del governo nell'ottica dei negoziati per l'ingresso della Turchia nell'Unione Europea. I tre funzionari sostengono che "i diritti delle donne sono una parte importante nei dossier in discussione con il governo turco" e si dichiarano "preoccupati nel vedere l'uso di una forza tanto sproporzionata proprio alla vigilia della nostra visita".
Da Strasburgo si domandano invece "sanzioni contro gli autori di questi atti inqualificabili". Il governo turco si è mostrato imbarazzato per l'accaduto, ma secondo le manifestanti non ha mancato di attribuire, seppur velatamente, la "colpa" alle stesse donne, che a suo parere avrebbero protestato illegalmente. Il ministro degli esteri Abdullah Gul ha fatto sapere infatti che "tutti devono rispettare la legge e se la gente non lo fa la polizia deve stare attenta a come reagisce"
UN SOLO COMMENTO:CHE SCHIFO : : :