Un uomo con problemi psichici ridotto in schiavitù e costretto a dividere il pasto con i cani. In manette padre e figlio.
CUNEO - Sono stato arrestati i due agricoltori di Frabosa Sottana, in provincia di Cuneo, che tenevano un operaio chiuso nella stalla di un'azienda agricola, costringendolo a dividere il pasto con i cani. L'accusa è di riduzione in schiavitù. A finire in manette sono padre e figlio: Giuseppe e Dario Ponzo, di 77 e 44 anni. L'uomo tenuto nella stalla era Pierino Michelis, 53 anni, originario di Ormea (Cuneo), con problemi psichici e senza familiari.
FORCONE - Sul suo corpo sono stati rilevati dei segni che potrebbero essere cicatrici provocate dalle punte di un forcone con cui a volte veniva percosso. Ora è stato affidato ai servizi sociali del comune. I suoi aguzzini rifiutano le accuse e continuano a ripetere di essere stati incarcerati ingiustamente.
INDAGINI - A scoprire il caso sono stati i carabinieri della stazione di Villanova Mondovì, dopo una serie di indagini coordinate dal sostituto procuratore Riccardo Baudinelli. Hanno raccolto voci nel paese e iniziato a cercare di saperne di più. «Siamo intervenuti - ha spiegato il capitano Luigi Isacchini comandante della Compagnia - dopo aver tenuto sotto controllo il cascinale per un mese e avere registrato come all'interno ci fosse una persona sottoposta a un regime di privazione della libertà e costretta a lavorare dalle 6 del mattino sino a notte, senza sosta, cibandosi degli avanzi del pasto degli animali. Addirittura divideva il pane col cane, bevendo l'acqua nello stesso abbeveratoio».