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Originariamente inviata da
scazzula2
... sono l'unico qui a pensare che un mondo così sarebbe tristissimo? :roll:
Per gli usi e i costumi odierni ovvio che è tristissimo, si perde tutta quella componente romantica del figlio ch'è nu piezz'e core etc.
Io ho provato a vederlo con occhi diversi... per esempio, una persona che non detesta i bambini ma a cui invece piacciono, se vede un bambino per strada questi spesso gli strappa un sorriso e si sarebbe disposti a fare qualcosa per aiutarlo nel caso in cui ne avesse bisogno e i suoi genitori non fossero presenti. Se vedo dei bambini fare un gioco pericoloso, intervengo, anche se non sono io il padre. Di situazioni del genere ne potrei elencare altre, ma esse che significano? Che già ora i bambini che incontriamo li sentiamo un po' nostri, ci sentiamo responsabili per loro. Se sapessimo che sono realmente "nostri" nel senso che non c'è una coppia di persone che ha particolari diritti/doveri nei loro confronti, ci darebbero quell'allegria in più che potrebbe compensare la tristezza che dicevi, se non addirittura farci guadagnare in quel senso.
Insomma per valutare occorrerebbe astrarsi dal nostro mondo attuale e pensare col cervello che si avrebbe in quel mondo ipotetico.
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Originariamente inviata da
P S Y C H O
Per gli usi e i costumi odierni ovvio che è tristissimo, si perde tutta quella componente romantica del figlio ch'è nu piezz'e core etc.
Io ho provato a vederlo con occhi diversi... per esempio, una persona che non detesta i bambini ma a cui invece piacciono, se vede un bambino per strada questi spesso gli strappa un sorriso e si sarebbe disposti a fare qualcosa per aiutarlo nel caso in cui ne avesse bisogno e i suoi genitori non fossero presenti. Se vedo dei bambini fare un gioco pericoloso, intervengo, anche se non sono io il padre. Di situazioni del genere ne potrei elencare altre, ma esse che significano? Che già ora i bambini che incontriamo li sentiamo un po' nostri, ci sentiamo responsabili per loro. Se sapessimo che sono realmente "nostri" nel senso che non c'è una coppia di persone che ha particolari diritti/doveri nei loro confronti, ci darebbero quell'allegria in più che potrebbe compensare la tristezza che dicevi, se non addirittura farci guadagnare in quel senso.
Insomma per valutare occorrerebbe astrarsi dal nostro mondo attuale e pensare col cervello che si avrebbe in quel mondo ipotetico.
No, significa solamente che siamo portati ad aiutare chi è in difficoltà. I bambini non sono consapevoli della pericolosità di alcune situazioni (alcuni giochi) e non sono in grado di risolverne altri (genitori persi), per questo interveniamo. Lo stesso accade quando una signora anziana ha difficoltà a raggiungere il ripiano più alto in un supermercato o ad attraversare la strada. Aiutiamo queste persone perché sono in difficoltà e non possono uscire da questa difficoltà da sole, non perché "le sentiamo un po' nostre". La scorsa primavera ho aiutato un turista francese ad arrivare in aeroporto ad Amsterdam, dopo che l'ho visto un po' spaesato su un treno che andava in direzione opposta. Sono scesa con lui alla prima stazione e gli ho indicato la banchina giusta, non perché "lo sentissi un po' mio" o "mi sentissi responsabile per lui". Lo stesso è capitato qualche anno fa quando mi sono sfracellata al suolo in bicicletta dopo un frontale con un'altra bici, una ragazza mi ha aiutata ed è stata con me un bel po' per assicurarsi che stessi bene, mi ha pagato il caffé e mi ha accompagnata a casa nonostante fosse di fretta. Ti assicuro che non si sentiva responsabile per me, né mi sentiva un po' sua. Lo stesso avviene con i bambini, solo che le situazioni "critiche" con loro sono maggiori perché hanno meno coscienza sia di loro stessi che del mondo che gli circonda.
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P S Y C H O
Per gli usi e i costumi odierni ovvio che è tristissimo, si perde tutta quella componente romantica del figlio ch'è nu piezz'e core etc.
Io ho provato a vederlo con occhi diversi... per esempio, una persona che non detesta i bambini ma a cui invece piacciono, se vede un bambino per strada questi spesso gli strappa un sorriso e si sarebbe disposti a fare qualcosa per aiutarlo nel caso in cui ne avesse bisogno e i suoi genitori non fossero presenti. Se vedo dei bambini fare un gioco pericoloso, intervengo, anche se non sono io il padre. Di situazioni del genere ne potrei elencare altre, ma esse che significano? Che già ora i bambini che incontriamo li sentiamo un po' nostri, ci sentiamo responsabili per loro. Se sapessimo che sono realmente "nostri" nel senso che non c'è una coppia di persone che ha particolari diritti/doveri nei loro confronti, ci darebbero quell'allegria in più che potrebbe compensare la tristezza che dicevi, se non addirittura farci guadagnare in quel senso.
Insomma per valutare occorrerebbe astrarsi dal nostro mondo attuale e pensare col cervello che si avrebbe in quel mondo ipotetico.
in primis quoto la blablaologa qui sopra
poi aggiungo che il problema non sarebbero solo i bambini
è che tutta la vita mi perderebbe "un pò di scopo"... tipo che senso avrebbe provarci con una se poi il massimo a cui puoi aspirare è sesso senza impegno (a sto punto mi risparmio la fatica e vado a puttane no? :lol:)? o a che scopo lavorare tanto e fare dei sacrifici se poi alla mia morte non avrei nessuno a cui lasciare i frutti del mio lavoro?
cioè boh... a parte il discorso dei bambini sfortunati che nascono in famiglie di malviventi o che patiscono la fame io di pro ne vedo pochi
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Originariamente inviata da
illusione
No, significa solamente che siamo portati ad aiutare chi è in difficoltà.
E perché sei portata ad aiutare chi è in difficoltà, se non perché ti senti parte integrante del sistema che insieme costituite?
Io dico "un po' nostri" e quel "un po'" lo aggiungo per non farlo sembrare un titolo di proprietà, ma di fatto se un bambino o una vecchietta devono attraversare una strada pericolosa, interveniamo perché ci sentiamo insieme a loro parte della stessa cosa.
Poi non ci si riflette mai sopra alle cose che ci sembrano scontate, e diciamo che li aiutiamo perché erano in difficoltà e ci sembrava bene fare così.
I bambini sono un bene della società, non di una singola coppia.
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Originariamente inviata da
scazzula2
in primis quoto la blablaologa qui sopra
poi aggiungo che il problema non sarebbero solo i bambini
è che tutta la vita mi perderebbe "un pò di scopo"... tipo che senso avrebbe provarci con una se poi il massimo a cui puoi aspirare è sesso senza impegno (a sto punto mi risparmio la fatica e vado a puttane no? :lol:)? o a che scopo lavorare tanto e fare dei sacrifici se poi alla mia morte non avrei nessuno a cui lasciare i frutti del mio lavoro?
cioè boh... a parte il discorso dei bambini sfortunati che nascono in famiglie di malviventi o che patiscono la fame io di pro ne vedo pochi
Hai detto una serie di cose che meriterebbero tutte una risposta o almeno un'osservazione.
La prima che faccio è che tra il fare sesso senza impegno e pagare per fare sesso ci trovo grandi differenze, quanto meno la prima soluzione ti dà un minimo di autostima che la seconda potrebbe trascinarti sotto ai piedi.
Se poi tu dicessi una frase come quella che hai scritto come motivazione per la quale hai fatto una ipotetica domanda di adozione, cioè che lo fai per avere qualcuno a cui lasciare i frutti del tuo lavoro, stai sicuro che ti dichiarerebbero non idoneo all'adozione. Colgo l'occasione per dire che se (come io auspicherei) ci volesse l'idoneità, oltre che per l'adozione, anche per la procreazione, tantissime coppie non avrebbero l'autorizzazione per procreare, ma proprio tante, almeno un 30% (è una stima mia fatta a spanne).
Quindi tu pensi che sia giusto che un bambino molto dotato non continui gli studi perché i genitori non possono permetterselo economicamente, oppure che un bambino con un quoziente intellettivo molto alto non lo sfrutti perché i genitori non sono in grado di stimolarlo come meriterebbe, oppure che un bambino dotato fisicamente non provi a diventare uno sportivo professionista perché ai genitori gli rompe le scatole di portarlo due volte a settimana in palestra, oppure - a proposito di lasciti testamentari - che un testa di caxxo qualsiasi viva di rendita l'intera vita perché il padre gli ha lasciato il dominiddio senza dare un qualsivoglia apporto produttivo alla società...
Di fatto però poi, se accetti che per i bambini "sfortunati" si possa fare un discorso diverso, in realtà lo stai considerando plausibile per tutti, a pesare che "sfortunati" è un valore di soglia assai aleatorio per poter fare una cernita.
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Originariamente inviata da
P S Y C H O
... In alternativa, tutti i minori potrebbero crescere in luoghi comuni, con gli stessi professionistici educatori, con gli stessi mezzi economici, con le stesse possibilità di istruzione, educazione, viaggi, esperienze, etc.
Questa soluzione sbaraccherebbe definitivamente il concetto di famiglia, ormai obsoleto; una coppia potrebbe sposarsi e separarsi tutte le volte che desidera senza che ci vadano di mezzo dei minori, oppure come si diceva appunto, si potrebbe condurre tutti una vita da single e poi unirci a piacere quando se ne ha voglia o qualsiasi altra soluzione ci piaccia che siamo tutti maggiorenni e vaccinati.
E io che i figli l'ho fatti quasi solo per la voglia di leggergli le fiabe e insegnargli a nuotare ... Spero tu stia scherzando. Non c'è niente di peggio che lo stare lontani dalla propria famiglia. Infatti i bambini orfani da diverso tempo stanno cercando di darli in affido ad una famiglia con figli, in modo che vengano cresciuti lì. Avevo una collega che ci si era specializzata, ha tenuto una ragazza figlia di drogati, un ragazzino Afgano con moglie preconfezionata già ad aspettarlo, e tanto altro.
Film consigliato:
https://images.duckduckgo.com/iu/?u=...520DVD.jpg&f=1
http://www.pic4ever.com/images/putertired.gif
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ebbambà psycho... che roba complicata che hai partorito :lol:
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@P S Y C H O il tuo essere così petulante mi affascina :049:
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Originariamente inviata da
Quelo
E io che i figli l'ho fatti quasi solo per la voglia di leggergli le fiabe e insegnargli a nuotare ... Spero tu stia scherzando. Non c'è niente di peggio che lo stare lontani dalla propria famiglia. Infatti i bambini orfani da diverso tempo stanno cercando di darli in affido ad una famiglia con figli, in modo che vengano cresciuti lì. Avevo una collega che ci si era specializzata, ha tenuto una ragazza figlia di drogati, un ragazzino Afgano con moglie preconfezionata già ad aspettarlo, e tanto altro.
Film consigliato: Quarto potere
Se io parlo è perché esperienza di case-famiglia ne ho, ho presente la differenza che c'è per un minore fra il vivere in una famiglia e in una casa-famiglia. Io stesso ritengo che AL PRESENTE sia preferibile una famiglia a una casa-famiglia. Però si perde di vista che quello che i bambini desiderano è omogeneità fra loro, quelli che vivono in casa-famiglia sentono che gli manca qualcosa perché in realtà si sentono diversi dagli altri, non per un fatto oggettivo. Se in una società dove tutti i bambini vivono in case comuni ce ne fossero pochi a vivere ancora in una famiglia, sarebbero quei pochi a sentire che gli manca qualcosa... Stesso discorso che puoi fare per Orson Wells, anzi per come si chiamava il suo personaggio nel film Quarto potere: se tutti i bambini fosse stata pratica che si allontanassero dai genitori a una certa età, non l'avrebbe certo vissuto come un trauma.
Per contro la mia proposta comporta una maggiore omogeneizzazione delle condizioni dei bambini, cosa che darebbe loro maggiori sicurezze a tutti i livelli.
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Originariamente inviata da
Lorelai
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P S Y C H O il tuo essere così petulante mi affascina :049:
E' più forte di me, mi perdonerai... :102: