Urlava "Allah akbar", è arrivato nel Paese come minore non accompagnato. È accaduto all'altezza di Heidingsfeld, nel parte sud del Paese. Quattro i feriti, tre gravi. Il ragazzo è stato ucciso dalla polizia
BERLINO - È salito su un treno locale verso Wurzburg, nella Germania del sud, armato di ascia, coltelli, oggetti appuntiti, e ha cominciato a colpire. L'identità dell'aggressore è stata rivelata dal ministro degli Interni bavarese, Joachim Herrmann, si tratta di un diciassettenne afgano. Arrivato in Germania come minore non accompagnato. Secondo il ministero dell'Interno bavarese, l'assalitore ha urlato "Allah akbar", Dio è grande. Il giovane, che sarebbe arrivato in Germania senza i genitori, ha vissuto per un certo periodo nella zona di Wuerzburg. Recentemente era stato affidato ad una famiglia. Le autorità non sanno se abbia un passato da islamico radicale, ma sono in corso ulteriori indagini.
Il ragazzo ha ferito gravemente tre persone, riferisce la polizia, un quarto passeggero è stato preso di striscio. Gli altri 14 che erano a bordo sono illesi.
Il treno era in viaggio verso Wurzburg. L'azione dell'aggressore è iniziata intorno alle 22:10. I media tedeschi tra cui la Dpa affermano l'uomo sia stato ucciso dalla polizia mentre tentava di scappare. Ma la polizia non conferma.
Sul posto a Heidingsfeld agenti, ambulanze e un elicottero arrivato nel quartiere della città di Wurzburg, dove si trova il più importante centro di accoglienza profughi della Baviera. ll treno era partito da Treuchtlingen verso Wurzburg, la linea ferroviaria tra Wurzburg-Heidingsfeld e Ochsenfurt è stata chiusa.
Pochi mesi fa, il 10 maggio, alla stazione di Grafing sulla linea S4, il serpentone rosso che porta a Monaco, alle 5 di mattina, un uomo, Paul H., 27 anni, aveva aggredito quattro passeggeri a colpi di lama, uccidendone uno e ferendone altri tre. Era affetto da disturbi mentali, tossicodipendente, e aveva messo in pratica il suo piano di morte gridando "Allah akbar".
Il 21 agosto del 2015 tre persone furono invece ferite sul treno Thalys tra Amsterdam e Parigi da un uomo armato poi bloccato dai passeggeri e fermato nella stazione di Arras, nel nord della Francia. Il primo a parlare spressamente di "attacco terroristico" fu allora il premier belga Charles Michel mentre, da parte francese dopo un'iniziale cautela, il ministro dell'Interno Bernard Cazeneuve. L'uomo era in possesso di armi da taglio e da fuoco, un 26enne di nazionalità o origine marocchina già nel mirino dei servizi segreti francesi.