Stipendi non pagati. Sicurezza a rischio il prossimo giovedì: tra i loro compiti l'apertura e la chiusura delle stazioni

ROMA - Chissà se l'8 agosto le stazioni della metropolitana di Roma saranno aperte. Chissà se ci sarà qualcuno a vigilare sulle truppe di scippatori che ogni giorno viaggiano sui vagoni insieme ai pendolari stanchi. Chissà se arriverà il giorno in cui chi offre un servizio a un'azienda viene pagato con regolarità. Ammonta a «30 milioni di euro il debito di Atac» verso le tre società che forniscono il servizio di vigilanza nelle stazioni della metro.

Un debito che ha iniziato ad accumularsi dallo scorso anno e che oggi miete vittime. Aziende come Italpol che rischiano il fallimento, lavoratori che a luglio non hanno ricevuto la quattordicesima e il rischio di perdere il posto di lavoro.

L'8 agosto le guardie giurate che prestano servizio presso l'Atac (sono circa 400) protesteranno in piazza Santi Apostoli e proclamano lo sciopero. Travolta dal buco nero dell'Atac, l'Associazione temporanea di imprese (Italpol, Città di Roma, Security service) che da anni è impegnata nei servizi di controllo nelle viscere della metro. Tra i compiti svolti dalle guardie giurate non solo quello di assicurare la sicurezza, ma anche l'apertura e la chiusura delle stazioni metro.

“La situazione è drammatica – afferma il delegato sindacale Marco Aru, R.s.a. Italpol Roma Filcams Cgil – c'è il blocco della quattordicesima a luglio, ma il rischio più grande è che la situazione non si sblocchi e che l'Atac continui a non pagare. L'Italpol sta facendo fronte alla situazione da tempo attingendo al patrimonio aziendale: è una situazione che potrebbe degenerare portando al taglio di personale”. I sindacati quindi hanno indetto lo sciopero per l'8 agosto. “Prevediamo una massiccia adesione alla protesta che coinvolge le tre aziende che forniscono le guardie giurate all'Atac” aggiunge Aru.



Una situazione definita “drammatica” da Giulio Gravina, Direttore Generale dell'Italpol, l'azienda capofila dell'Associazione temporanea d'imprese (Ati) che fornisce la sicurezza nelle stazioni della metropolitana. “Ammonta a trenta milioni la somma complessiva che l'Atac deve – spiega Gravina – così si rischia il fallimento. Noi come Intalpol siamo stati costretti a non erogare la quattordicesima al nostro personale, se l'Atac continua a non pagarci c'è il rischio di mandare a casa duecento persone. Come Ati perdiamo più di due milioni al mese”. Le tre aziende complessivamente a Roma danno lavoro a 3mila persone.

Scarna la risposta dell'Atac: "L'azienda ha in programma di incontrare la settimana prossima i fornitori che svolgono servizi essenziali all'esercizio, per trovare una soluzione ai problemi segnalati".

fonte: Atac e il buco nero dei debiti Sciopero delle guardie giurate l'8: «Trenta milioni di euro di arretrati» - Il Messaggero


annamo bene do cazzo vogliono arriva i sindacati dell'atac