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Qui toppi di brutto, Holly...per organizzare bene un testo in italiano, per saper parlare e scrivere bene in italiano, basta ALLENARSI IN ITALIANO...senza impelagarsi con lingue morte e sepolte...
Se uno è una capra, lo è a prescindere da greco e latino. Quanti padri giovani o fratelli maggiori hanno studiato per forza di cose greco e latino, eppure magari parlano peggio dei loro figli/fratelli minori? Dai, è una linea difensiva senza speranza la tua :183:
Dall'altro versante, uno può diventare benissimo molto abile nel parlare e nello scrivere in italiano, pur senza aver studiato un'acca di greco e latino. Non perchè le lingue siano compartimenti stagni, non è quello...è solo che non è così indispensabile come lo vuoi far credere tu da "classicista" (intesa come uscita dal liceo classico...infatti di solito siete i più rompicoglioni :lol::lol: è un fatto anche questo :lol:)
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Originariamente inviata da
Wolverine
Qui toppi di brutto, Holly...per organizzare bene un testo in italiano, per saper parlare e scrivere bene in italiano, basta ALLENARSI IN ITALIANO...senza impelagarsi con lingue morte e sepolte...
Se uno è una capra, lo è a prescindere da greco e latino. Quanti padri giovani o fratelli maggiori hanno studiato per forza di cose greco e latino, eppure magari parlano peggio dei loro figli/fratelli minori? Dai, è una linea difensiva senza speranza la tua :183:
Dall'altro versante, uno può diventare benissimo molto abile nel parlare e nello scrivere in italiano, pur senza aver studiato un'acca di greco e latino. Non perchè le lingue siano compartimenti stagni, non è quello...è solo che non è così indispensabile come lo vuoi far credere tu da "classicista" (intesa come uscita dal liceo classico...infatti di solito siete i più rompicoglioni :lol::lol: è un fatto anche questo :lol:)
Io non sto mettendo in dubbio che non siano indispensabili, sto dicendo che sono importanti (che è diverso).
Fra l'altro, finché ero io alle superiori, il numero di ore dedicato al latino e al greco non era eccessivo: 3 ore l'una a settimana. Di matematica, per esempio, facevo 4 ore a settimana.
Perché andare a eliminare qualcosa che non è obbligatorio ? È a discrezione dello studente che sa bene, nel momento in cui va in un liceo, di prendere un titolo di studio teorico che ha la sola utilità di prepararlo agli studi universitari. A questo punto sta bene anche che in una scuola che programmaticamente serve soltanto a quello, si insegnino delle materie "ancelle" come il latino. Se, altrimenti, a uno studente non sta bene, vada al tecnico: non gli preclude l'accesso all'università e ha una finalità diversa. E, attenzione, questo mio discorso non è assolutamente schierato: uscire da un liceo è un arma a doppio taglio. Sei OBBLIGATO a fare minimo altri cinque anni, ora come ora il mercato del lavoro non ti permette nemmeno di fermarti a una triennale. Quando io alla veneranda età di 13 anni (u.u) scelsi la scuola, ci pensai non una ma cento volte, perché chi veniva quasi obbligato dai genitori ad andare alla ragioneria (in classe mia accadde questo a una ragazza che voleva fare il liceo) aveva almeno il vantaggio del "saper fare" dopo cinque anni...
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Per ciò che riguarda il liceo classico, si potrebbero dedicare più ore alla letteratura, o anche appunto a italiano e inglese (le cui ore io incrementerei in TUTTI I TIPI di scuola superiore.
Riguardo lo scientifico, in quei tipi di scientifico in cui si studiano ancora latino o greco (che non sono tutti), si potrebbero incrementare le ore di matematica, biologia e/o informatica.
Riguardo il linguistico, non c'è neanche bisogno di pensarci troppo :D Incrementare ore di lingue straniere varie :D
Del socio-quellocheè non so granchè, ma comunque il concetto non cambia: incrementare ore in italiano, inglese e materie che siano allo stesso tempo strettamente attinenti all'indirizzo e che abbiano anche importanza "pratica".
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Non si è mai studiato greco allo scientifico, che io sappia XD
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Originariamente inviata da
Wolverine
I programmi sono contemporaneamente troppo vasti e troppo poco concentrati su avvenimenti-chiave, epoche-chiave e scoperte-chiave. E ovviamente, troppo poco concentrati sull'epoca contemporanea.
Si dedica troppo tempo a preistoria ed Egizi, tanto per dirne una...che sono sicuramente molto interessanti (specie gli Egizi), ma che in un'ottica di "educazione alla vita" e di comprensione del mondo di oggi, onestamente contano molto meno di tanti altri avvenimenti fondamentali.
Ed è un qualcosa di applicabile tanto alla Storia quanto alla letteratura. La stessa ottica con cui, e finora nessuno è riuscito a farmi cambiare idea, io eliminerei le ore di latino e greco, lasciando queste due lingue come corsi extra-scolastici erogati in maniera facoltativa, e accrescendo le ore dedicate all'italiano e all'inglese in tutte le scuole (proprio come lingua, al di là della letteratura. Troppa gente nelle scuole superiori ha ancora evidenti difficoltà), e a seconda dell'indirizzo scolastico, dedicare più ore alla storia contemporanea, all'informatica SENZA CONCETTI DI QUARANT'ANNI FA, alla musica o al disegno tecnico a mano e tramite AutoCad e simili (giusto per fare i primi esempi che mi sono venuti in mente).
Insomma, dare più spazio a materie PIU' UTILI NELLA PRATICA, togliendo un po' di spazio a nozioni la cui importanza è ormai fine a se stessa.
In soldoni...applicare i modelli anglosassoni, che ormai i fatti dimostrano essere i più vincenti.
sono d'accordo con te quando parli delle ore pratiche ma non sul resto. Bisogna ridurre i programmi sì, ma non eliminado materie/argomenti ma bisogna farli in modo diverso. Il latino e il greco sarebbero utili se si studiasse l'etimologia delle parole che noi oggi usiamo in italiano, e non solo come studio del latino fine a se stesso -come dici tu-. Idem per la storia: va studiata la storia antica ma non serve ripeterla per ben tre volte non arrivando oltre la seconda guerra mondiale o la caduta del muro di berlino.
si dovrebbero aggiungere materie come diritto, ignorate in buona parte dei casi. E dal diritto dipende anche una cittadinanza democratica..
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Originariamente inviata da
Holly
Come ho già risposto a Wolverine nell'altra pagina, mi riferivo al fatto che a livello nozionistico in teoria noi saremmo fra i più preparati.
Che poi ci siano delle pecche madornali nel nostro sistema d'istruzione, è fuori da ogni dubbio e i problemi sono oggettivi.
Io sinceramente - e adesso mi beccherò una marea di insulti - ho sempre notato un divario fra chi usciva dal liceo e chi usciva dall'istituto tecnico. Il problema non è la presenza delle materie umanistiche (perché è assolutamente un falso pregiudizio credere che le materie umanistiche siano teoriche) ma come queste materie vengono impostate. E, sempre in teoria, esercizi di scrittura come il saggio breve o l'analisi del testo dovrebbero proprio rafforzare alcune capacità critiche, ma, di fatto, sulla cosa non si insiste mai.
Quando si parla di divario, bisogna capire di quale divario si tratta. A livello nozionistico teorico sì, può darsi. Ma quando si va avanti con gli anni e si iniziano a mettere in dubbio tante cose apprese, o apprese con il solo punto di vista che si vuol trasmettere, è impossibile non chiedersi se saper fare qualche bilancio economico non aiuterebbe più che tradurre le versioni. Non ti insulto assolutamente, il tuo discorso è più che condivisibile. D'altronde sono figlia di un liceo anche io.
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Originariamente inviata da
Sedna
Quando si parla di divario, bisogna capire di quale divario si tratta. A livello nozionistico teorico sì, può darsi. Ma quando si va avanti con gli anni e si iniziano a mettere in dubbio tante cose apprese, o apprese con il solo punto di vista che si vuol trasmettere, è impossibile non chiedersi se saper fare qualche bilancio economico non aiuterebbe più che tradurre le versioni. Non ti insulto assolutamente, il tuo discorso è più che condivisibile. D'altronde sono figlia di un liceo anche io.
Beh, c'è da vedere in che modo le due cose possano influenzare la forma mentis dello studente. Ma io non studio pedagogia, quindi dire che per me sarebbe comunque meglio una versione, si limiterebbe all'impressione personale.
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Sul fatto che programmi e metodi di insegnamento andrebbero rivisti sono d'accordissimo.
Vedo il figlio di mia sorella che sta facendo le elementari: non gli fanno mai scrivere niente, non gli fanno fare temi, i voti di tutti sono sempre altissimi e in sostanza i compiti sono composti al 90% di schede precompilate da riempire, domande con risposte multiple e crocette, ecc.
I quaderni sono distese di fotocopie, schemi, ritagli,disegni, "ricerche" fatte al computer con stampa dei risultati, ecc, fatti fare da 2 o 3 insegnanti diverse.
E' vero che io sono un matusa ma, per la miseria, la mia UNICA insegnante che ho avuto nei 5 anni di elementari ci faceva fare molto di più e molto meglio. Non ricordo di montagne di fotocopie distribuite in continuazione, anzi proprio per niente.
Temi, pensieri, frasi, studio, interrogazioni. Si imparava a parlare, comprendere i testi, scrivere.
Così facendo in 4 elementare ero sicuramente capace di scrivere meglio e più correttamente di tanti ragazzini delle medie (o come si chiamano ora) di oggi.
A forza di mettere crocette ora diventano bravi a fare le X, ma se dovesse mettersi lì ora a fare un tema dubito riuscirebbe a mettere insieme 3 frasi in fila.
Selettività ridotta a zero, tutti sempre promossi, i genitori che si incazzano con gli insegnanti se il figlio viene sgridato o prende una nota, ecc.ecc.
E sicuramente anche i programmi, fondamentalmente fermi da decenni (ha ragione Wolv su questo, che senso ha passare mesi a studiare nei dettagli le singole battaglie delle guerre puniche e lasciare gli anni 80-90-2000-2010 della storia mondiale all'ultimo mese dell'ultimo anno di scuola, o impiegare in uno scientifico centinaia di ore a tradurre brani di latino a discapito di matematica e fisica.sicuramente da italiani è giusto dare un peso alla nostra storia peculiare, ma senza eccessi inutili - anzi controproducenti nel momento in cui vanno a incidere sul resto), sarebbero da ripensare e adeguare un po' ai tempi.
Avevamo uno dei sistemi educativi migliori del mondo e lo stiamo facendo andare a [email]putt@Ane..è veramente triste.
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Siamo abbandonati a noi stessi è inutile negarlo...e poi non chiediamoci perché i fondi destinati all'istruzione dovrebbero essere una priorità. Finiremo tra 100 anni a parlare come i primitivi
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