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Qui toppi di brutto, Holly...per organizzare bene un testo in italiano, per saper parlare e scrivere bene in italiano, basta ALLENARSI IN ITALIANO...senza impelagarsi con lingue morte e sepolte...
Se uno è una capra, lo è a prescindere da greco e latino. Quanti padri giovani o fratelli maggiori hanno studiato per forza di cose greco e latino, eppure magari parlano peggio dei loro figli/fratelli minori? Dai, è una linea difensiva senza speranza la tua :183:
Dall'altro versante, uno può diventare benissimo molto abile nel parlare e nello scrivere in italiano, pur senza aver studiato un'acca di greco e latino. Non perchè le lingue siano compartimenti stagni, non è quello...è solo che non è così indispensabile come lo vuoi far credere tu da "classicista" (intesa come uscita dal liceo classico...infatti di solito siete i più rompicoglioni :lol::lol: è un fatto anche questo :lol:)
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Originariamente inviata da
Wolverine
Qui toppi di brutto, Holly...per organizzare bene un testo in italiano, per saper parlare e scrivere bene in italiano, basta ALLENARSI IN ITALIANO...senza impelagarsi con lingue morte e sepolte...
Se uno è una capra, lo è a prescindere da greco e latino. Quanti padri giovani o fratelli maggiori hanno studiato per forza di cose greco e latino, eppure magari parlano peggio dei loro figli/fratelli minori? Dai, è una linea difensiva senza speranza la tua :183:
Dall'altro versante, uno può diventare benissimo molto abile nel parlare e nello scrivere in italiano, pur senza aver studiato un'acca di greco e latino. Non perchè le lingue siano compartimenti stagni, non è quello...è solo che non è così indispensabile come lo vuoi far credere tu da "classicista" (intesa come uscita dal liceo classico...infatti di solito siete i più rompicoglioni :lol::lol: è un fatto anche questo :lol:)
Io non sto mettendo in dubbio che non siano indispensabili, sto dicendo che sono importanti (che è diverso).
Fra l'altro, finché ero io alle superiori, il numero di ore dedicato al latino e al greco non era eccessivo: 3 ore l'una a settimana. Di matematica, per esempio, facevo 4 ore a settimana.
Perché andare a eliminare qualcosa che non è obbligatorio ? È a discrezione dello studente che sa bene, nel momento in cui va in un liceo, di prendere un titolo di studio teorico che ha la sola utilità di prepararlo agli studi universitari. A questo punto sta bene anche che in una scuola che programmaticamente serve soltanto a quello, si insegnino delle materie "ancelle" come il latino. Se, altrimenti, a uno studente non sta bene, vada al tecnico: non gli preclude l'accesso all'università e ha una finalità diversa. E, attenzione, questo mio discorso non è assolutamente schierato: uscire da un liceo è un arma a doppio taglio. Sei OBBLIGATO a fare minimo altri cinque anni, ora come ora il mercato del lavoro non ti permette nemmeno di fermarti a una triennale. Quando io alla veneranda età di 13 anni (u.u) scelsi la scuola, ci pensai non una ma cento volte, perché chi veniva quasi obbligato dai genitori ad andare alla ragioneria (in classe mia accadde questo a una ragazza che voleva fare il liceo) aveva almeno il vantaggio del "saper fare" dopo cinque anni...
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Per ciò che riguarda il liceo classico, si potrebbero dedicare più ore alla letteratura, o anche appunto a italiano e inglese (le cui ore io incrementerei in TUTTI I TIPI di scuola superiore.
Riguardo lo scientifico, in quei tipi di scientifico in cui si studiano ancora latino o greco (che non sono tutti), si potrebbero incrementare le ore di matematica, biologia e/o informatica.
Riguardo il linguistico, non c'è neanche bisogno di pensarci troppo :D Incrementare ore di lingue straniere varie :D
Del socio-quellocheè non so granchè, ma comunque il concetto non cambia: incrementare ore in italiano, inglese e materie che siano allo stesso tempo strettamente attinenti all'indirizzo e che abbiano anche importanza "pratica".
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Non si è mai studiato greco allo scientifico, che io sappia XD
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Originariamente inviata da
Wolverine
I programmi sono contemporaneamente troppo vasti e troppo poco concentrati su avvenimenti-chiave, epoche-chiave e scoperte-chiave. E ovviamente, troppo poco concentrati sull'epoca contemporanea.
Si dedica troppo tempo a preistoria ed Egizi, tanto per dirne una...che sono sicuramente molto interessanti (specie gli Egizi), ma che in un'ottica di "educazione alla vita" e di comprensione del mondo di oggi, onestamente contano molto meno di tanti altri avvenimenti fondamentali.
Ed è un qualcosa di applicabile tanto alla Storia quanto alla letteratura. La stessa ottica con cui, e finora nessuno è riuscito a farmi cambiare idea, io eliminerei le ore di latino e greco, lasciando queste due lingue come corsi extra-scolastici erogati in maniera facoltativa, e accrescendo le ore dedicate all'italiano e all'inglese in tutte le scuole (proprio come lingua, al di là della letteratura. Troppa gente nelle scuole superiori ha ancora evidenti difficoltà), e a seconda dell'indirizzo scolastico, dedicare più ore alla storia contemporanea, all'informatica SENZA CONCETTI DI QUARANT'ANNI FA, alla musica o al disegno tecnico a mano e tramite AutoCad e simili (giusto per fare i primi esempi che mi sono venuti in mente).
Insomma, dare più spazio a materie PIU' UTILI NELLA PRATICA, togliendo un po' di spazio a nozioni la cui importanza è ormai fine a se stessa.
In soldoni...applicare i modelli anglosassoni, che ormai i fatti dimostrano essere i più vincenti.
sono d'accordo con te quando parli delle ore pratiche ma non sul resto. Bisogna ridurre i programmi sì, ma non eliminado materie/argomenti ma bisogna farli in modo diverso. Il latino e il greco sarebbero utili se si studiasse l'etimologia delle parole che noi oggi usiamo in italiano, e non solo come studio del latino fine a se stesso -come dici tu-. Idem per la storia: va studiata la storia antica ma non serve ripeterla per ben tre volte non arrivando oltre la seconda guerra mondiale o la caduta del muro di berlino.
si dovrebbero aggiungere materie come diritto, ignorate in buona parte dei casi. E dal diritto dipende anche una cittadinanza democratica..
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Originariamente inviata da
Holly
Come ho già risposto a Wolverine nell'altra pagina, mi riferivo al fatto che a livello nozionistico in teoria noi saremmo fra i più preparati.
Che poi ci siano delle pecche madornali nel nostro sistema d'istruzione, è fuori da ogni dubbio e i problemi sono oggettivi.
Io sinceramente - e adesso mi beccherò una marea di insulti - ho sempre notato un divario fra chi usciva dal liceo e chi usciva dall'istituto tecnico. Il problema non è la presenza delle materie umanistiche (perché è assolutamente un falso pregiudizio credere che le materie umanistiche siano teoriche) ma come queste materie vengono impostate. E, sempre in teoria, esercizi di scrittura come il saggio breve o l'analisi del testo dovrebbero proprio rafforzare alcune capacità critiche, ma, di fatto, sulla cosa non si insiste mai.
Quando si parla di divario, bisogna capire di quale divario si tratta. A livello nozionistico teorico sì, può darsi. Ma quando si va avanti con gli anni e si iniziano a mettere in dubbio tante cose apprese, o apprese con il solo punto di vista che si vuol trasmettere, è impossibile non chiedersi se saper fare qualche bilancio economico non aiuterebbe più che tradurre le versioni. Non ti insulto assolutamente, il tuo discorso è più che condivisibile. D'altronde sono figlia di un liceo anche io.
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Originariamente inviata da
Sedna
Quando si parla di divario, bisogna capire di quale divario si tratta. A livello nozionistico teorico sì, può darsi. Ma quando si va avanti con gli anni e si iniziano a mettere in dubbio tante cose apprese, o apprese con il solo punto di vista che si vuol trasmettere, è impossibile non chiedersi se saper fare qualche bilancio economico non aiuterebbe più che tradurre le versioni. Non ti insulto assolutamente, il tuo discorso è più che condivisibile. D'altronde sono figlia di un liceo anche io.
Beh, c'è da vedere in che modo le due cose possano influenzare la forma mentis dello studente. Ma io non studio pedagogia, quindi dire che per me sarebbe comunque meglio una versione, si limiterebbe all'impressione personale.
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Sul fatto che programmi e metodi di insegnamento andrebbero rivisti sono d'accordissimo.
Vedo il figlio di mia sorella che sta facendo le elementari: non gli fanno mai scrivere niente, non gli fanno fare temi, i voti di tutti sono sempre altissimi e in sostanza i compiti sono composti al 90% di schede precompilate da riempire, domande con risposte multiple e crocette, ecc.
I quaderni sono distese di fotocopie, schemi, ritagli,disegni, "ricerche" fatte al computer con stampa dei risultati, ecc, fatti fare da 2 o 3 insegnanti diverse.
E' vero che io sono un matusa ma, per la miseria, la mia UNICA insegnante che ho avuto nei 5 anni di elementari ci faceva fare molto di più e molto meglio. Non ricordo di montagne di fotocopie distribuite in continuazione, anzi proprio per niente.
Temi, pensieri, frasi, studio, interrogazioni. Si imparava a parlare, comprendere i testi, scrivere.
Così facendo in 4 elementare ero sicuramente capace di scrivere meglio e più correttamente di tanti ragazzini delle medie (o come si chiamano ora) di oggi.
A forza di mettere crocette ora diventano bravi a fare le X, ma se dovesse mettersi lì ora a fare un tema dubito riuscirebbe a mettere insieme 3 frasi in fila.
Selettività ridotta a zero, tutti sempre promossi, i genitori che si incazzano con gli insegnanti se il figlio viene sgridato o prende una nota, ecc.ecc.
E sicuramente anche i programmi, fondamentalmente fermi da decenni (ha ragione Wolv su questo, che senso ha passare mesi a studiare nei dettagli le singole battaglie delle guerre puniche e lasciare gli anni 80-90-2000-2010 della storia mondiale all'ultimo mese dell'ultimo anno di scuola, o impiegare in uno scientifico centinaia di ore a tradurre brani di latino a discapito di matematica e fisica.sicuramente da italiani è giusto dare un peso alla nostra storia peculiare, ma senza eccessi inutili - anzi controproducenti nel momento in cui vanno a incidere sul resto), sarebbero da ripensare e adeguare un po' ai tempi.
Avevamo uno dei sistemi educativi migliori del mondo e lo stiamo facendo andare a [email]putt@Ane..è veramente triste.
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Siamo abbandonati a noi stessi è inutile negarlo...e poi non chiediamoci perché i fondi destinati all'istruzione dovrebbero essere una priorità. Finiremo tra 100 anni a parlare come i primitivi
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Originariamente inviata da
anemy
Lasciando perdere le persone di una certa età condizionate soprattutto dal dialetto con cui si sono espresse durante tutta la loro vita, credo che la cosa più preoccupante sia invece il fatto che alcuni coetanei, o comunque la nuova generazione, nonostante abbiano avuto diciamo un facile accesso alle scuole, non sappiano scrivere in italiano corretto. Credo che di questi tempi la colpa non sia da attribuire al sistema scolastico, piuttosto alla poca importanza che i ragazzi danno allo studio.
non è che uno deve studiare chissà quanto per saper scrivere correttamente eh, basta anche che si legga dei fottuti fumetti
con lo studio non c'entra niente
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Originariamente inviata da
Eric Draven
non è che uno deve studiare chissà quanto per saper scrivere correttamente eh, basta anche che si legga dei fottuti fumetti
con lo studio non c'entra niente
Ma infatti per scrivere non serve studiare molto, oltre alle regole della grammatica e della sintassi. Però non dirmi che basta leggere fumetti.. Io ho un buon livello di italiano, so scriverlo e parlarlo abbastanza bene, leggo abbastanza (nonostante i periodi di fermo degli ultimi tempi) ma non so scrivere un tema/pensiero/saggio. Ho fatto il primo tema alle medie, ovviamente nessuno ha mai "spiegato" come si facesse un tema e infatti ho sempre preso 6 perchè erano corretti dal punto di vista della lingua ma facevano cagare come contnuti. Alla maturità la docente esterna che ha corretto i compiti mi ha detto "non le ho potuto dare di più a causa della banalità, ma il compito è suff perchè scritto correttamente". E' una cosa di cui mi "vergogno" abbastanza ma ormai posso solo sforzarmi a scrivere qualcosa, il danno è stato fatto. E questo vale per tutti i miei compagni delle elementari: la nostra insegnante ci faceva scrivere i pensierini. Insomma ci ha creato una lacuna enorme. Quindi no, non basta leggere. Serve esercizio!
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Originariamente inviata da
Folletta
Ma infatti per scrivere non serve studiare molto, oltre alle regole della grammatica e della sintassi. Però non dirmi che basta leggere fumetti.. Io ho un buon livello di italiano, so scriverlo e parlarlo abbastanza bene, leggo abbastanza (nonostante i periodi di fermo degli ultimi tempi) ma non so scrivere un tema/pensiero/saggio. Ho fatto il primo tema alle medie, ovviamente nessuno ha mai "spiegato" come si facesse un tema e infatti ho sempre preso 6 perchè erano corretti dal punto di vista della lingua ma facevano cagare come contnuti. Alla maturità la docente esterna che ha corretto i compiti mi ha detto "non le ho potuto dare di più a causa della banalità, ma il compito è suff perchè scritto correttamente". E' una cosa di cui mi "vergogno" abbastanza ma ormai posso solo sforzarmi a scrivere qualcosa, il danno è stato fatto. E questo vale per tutti i miei compagni delle elementari: la nostra insegnante ci faceva scrivere i pensierini. Insomma ci ha creato una lacuna enorme. Quindi no, non basta leggere. Serve esercizio!
vabbè qua parliamo di saper scrivere un italiano corretto a livello grammaticale e per saper fare questo la cultura non c'entra nulla, basta anche che un bambino cresca leggendo che ne so i fumetti di topolino per saper scrivere corretto
sui contenuti dei temi è un altro discorso e dipende dall'argomento e dalle conoscienze, poi dipende....se devi fare un tema su che ne so ''il valore della vita'' mica ti serve essere informata, devi solo dire le tue idee
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Originariamente inviata da
John Reese
non è che uno deve studiare chissà quanto per saper scrivere correttamente eh, basta anche che si legga dei fottuti fumetti
con lo studio non c'entra niente
Quello che ti pare, resta il fatto che mancano la voglia e l'interesse.
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Originariamente inviata da
John Reese
vabbè qua parliamo di saper scrivere un italiano corretto a livello grammaticale e per saper fare questo la cultura non c'entra nulla, basta anche che un bambino cresca leggendo che ne so i fumetti di topolino per saper scrivere corretto
sui contenuti dei temi è un altro discorso e dipende dall'argomento e dalle conoscienze, poi dipende....se devi fare un tema su che ne so ''il valore della vita'' mica ti serve essere informata, devi solo dire le tue idee
Non mi trovo d'accordo. Se non conosci le regole, non ti basta leggere. Devi sapere le regole grammaticali e magari anche leggere.
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parecchio tempo addietro il telegiornale parlò proprio di questa faccenda,che gli italiani oltre ha sapere in pochi le lingue stranire,non sapessero nemmeno parlare e scrivere correttamente la propria lingua,notizia che fece infuriare parecchi nei nostri cittadini.
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A parte un tuo refuso ("a" senza h), non penso si parli strettamente di lingue straniere ma più che altro della lingua italiana e concordo su chi diceva qualche post più in là che avere una buona cultura ed una buona base permette di essere dei cittadini coscienti, di essere difficilmente influenzabili.
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Originariamente inviata da
John Reese
vabbè qua parliamo di saper scrivere un italiano corretto a livello grammaticale e per saper fare questo la cultura non c'entra nulla, basta anche che un bambino cresca leggendo che ne so i fumetti di topolino per saper scrivere corretto
sui contenuti dei temi è un altro discorso e dipende dall'argomento e dalle conoscienze, poi dipende....se devi fare un tema su che ne so ''il valore della vita'' mica ti serve essere informata, devi solo dire le tue idee
Io la penso esattamente così.
Imparare delle regole non significa avere la cultura in mano o essere automaticamente più intelligenti o con più contenuti di qualcun'altro. Significa che hai imparato la grammatica italiana.
Sento tante persone acculturate che mi portano a domandarmi se davvero la scuola e l'università non rendano più stupidi.
No, tanto per dire.
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Originariamente inviata da
Folletta
Non mi trovo d'accordo. Se non conosci le regole, non ti basta leggere. Devi sapere le regole grammaticali e magari anche leggere.
ma scusa, se leggi, gran parte delle regole le impari già automaticamente
poi ovvio che magari leggendo soltanto non impari perfettamente, ma di sicuro non scrivi certi obrobri
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Meno di un mese fa ho assistito agli orali di diploma delle mie due nipoti: una del turismo, l'altra del classico.
A parte il fatto che le commissioni di ora sono moooolto più morbide di quelle di anni fa, ho notato delle differenze sostanziali tra i colloqui iniziando innanzitutto dalla tesina (parecchio concisa del turismo, della serie 3 argomenti e via, contro quella del classico decisamente più corposa).
Con questo voglio dire che, sì è vero che il nostro sistema di istruzione ormai è un colabrodo da tempo, ma non possiamo negare le differenze tra gli istituti tecnici e il liceo classico eh su.
Ok Wolv saremo rompicoglioni come dici tu:lol: ma la consapevolezza di saper al volo l'etimologia di qualsiasi parola italiana oltre alle varie metafore che la conoscenza della mitologia greca ti permette di usare credimi è impagabile!:P e tanto per fare un esempio scommetto che la metà delle persone ripete a vanvera "oh mio Dio vivo con sta spada di Damocle" senza manco sapere chi fosse sto tizio:lol:
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Originariamente inviata da
Nuvolablu
Ok Wolv saremo rompicoglioni come dici tu:lol: ma la consapevolezza di saper al volo l'etimologia di qualsiasi parola italiana oltre alle varie metafore che la conoscenza della mitologia greca ti permette di usare credimi è impagabile!:P e tanto per fare un esempio scommetto che la metà delle persone ripete a vanvera "oh mio Dio vivo con sta spada di Damocle" senza manco sapere chi fosse sto tizio:lol:
E in nome di questo sacrificheresti una serie di "saperi" ormai inequivocabilmente importanti come magari inglese, un minimo di uso del computer, capacità di scrittura in italiano, attualità*?
Io assolutamente no. Sicuramente il concetto stesso di "figura retorica", come la metafora, l'ironia e tutte le altre sono di derivazione antica, e ci siamo...ma ormai esistono a prescindere dalle lingue da cui sono nate. Non ha più senso, OGGI, nelle NORMALI SCUOLE, impiegare così tanto tempo nello sviscerare lingue morte.
*Questa che può sembrare una puttanata, sarebbe invece di FONDAMENTALE importanza. Allenarsi a essere informati su quanto accade di ragionevolmente importante, e saperci discutere sopra subito dopo, formerebbe degli uomini DECISAMENTE migliori. Molto migliori di quanto diventerebbero con la semplice conoscenza di greco e latino...
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Originariamente inviata da
Wolverine
E in nome di questo sacrificheresti una serie di "saperi" ormai inequivocabilmente importanti come magari inglese, un minimo di uso del computer, capacità di scrittura in italiano, attualità*?
Io assolutamente no. Sicuramente il concetto stesso di "figura retorica", come la metafora, l'ironia e tutte le altre sono di derivazione antica, e ci siamo...ma ormai esistono a prescindere dalle lingue da cui sono nate. Non ha più senso, OGGI, nelle NORMALI SCUOLE, impiegare così tanto tempo nello sviscerare lingue morte.
*Questa che può sembrare una puttanata, sarebbe invece di FONDAMENTALE importanza. Allenarsi a essere informati su quanto accade di ragionevolmente importante, e saperci discutere sopra subito dopo, formerebbe degli uomini DECISAMENTE migliori. Molto migliori di quanto diventerebbero con la semplice conoscenza di greco e latino...
Perchè dover sacrificare una delle due conoscenze? io non diminuirei neanche di 3 minuti le ore di latino e greco (anzi se fosse per me le aumenterei pure:lol:) ma aggiungerei quelle di informatica ed inglese, pura utopia mi dirai ma questa è la mia idea di istruzione, pratica e teoria esattamente bilanciate. Poi comunque le origini sono fondamentali quindi non vedo perchè definirle in modo semplicistico e riduttivo lingue morte...
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Ma io credo che esistano anche competenze e competenze.
Di certo se faccio un turistico non ambisco a scrivere un libro e a vedermelo pubblicato.
Non ambisco a certe cose, ma ad altre, magari voglio trovarmi subito un lavoro, magari imparo un mestiere, cosa che con un classico non impari di sicuro, ma ti spiani la via per continuare gli studi.
Per me non c'è nulla di sbagliato nel non frequentare un liceo (io ho fatto un liceo linguistico), anzi, secondo me qualcunque cose si faccia dipende da come la si fa. Ne ho visti tanti di asini fare il liceo classico per accontentare un parente, come ho visto tanti asini fare un professionale.
Credo che oltre quello che si impari a scuola ci sia molto altro. A scuola si imparano le nozioni, si imparano delle cose alcune sicuramente utili, altre decisamente inutili, ma è solo fuori che si impara davvero a vivere. Una persona può essere un genio nelle nozione ma un ignorante nella vita vissuta.
Tutto sta nella persona.
Certo, non saper leggere e scrivere di questi tempi non è una cosa accettabile.
Come non è accettabile dire che una persona che sbaglia un verbo non può essere magari più consapevole, informata e libera di molte altre persone che quel verbo non lo sbagliano.;)
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Originariamente inviata da
Annie Lennox
Ma io credo che esistano anche competenze e competenze.
Di certo se faccio un turistico non ambisco a scrivere un libro e a vedermelo pubblicato.
Non ambisco a certe cose, ma ad altre, magari voglio trovarmi subito un lavoro, magari imparo un mestiere, cosa che con un classico non impari di sicuro, ma ti spiani la via per continuare gli studi.
Per me non c'è nulla di sbagliato nel non frequentare un liceo (io ho fatto un liceo linguistico), anzi, secondo me qualcunque cose si faccia dipende da come la si fa. Ne ho visti tanti di asini fare il liceo classico per accontentare un parente, come ho visto tanti asini fare un professionale.
Credo che oltre quello che si impari a scuola ci sia molto altro. A scuola si imparano le nozioni, si imparano delle cose alcune sicuramente utili, altre decisamente inutili, ma è solo fuori che si impara davvero a vivere. Una persona può essere un genio nelle nozione ma un ignorante nella vita vissuta.
Tutto sta nella persona.
Certo, non saper leggere e scrivere di questi tempi non è una cosa accettabile.
Come non è accettabile dire che una persona che sbaglia un verbo non può essere magari più consapevole, informata e libera di molte altre persone che quel verbo non lo sbagliano.;)
Ma quello è ovvio Annie, non credo che il discorso mio o di Holly mirasse a dire che noi siamo geni e chi ha fatto un istituto tecnico è asino. E' anche vero che esiste gente laureata ignorante in cultura generale ma se la mettiamo su questo piano diventa tutto relativo...quì si stava parlando di differenze tra i due tipi di istituti e le differenze a livello di bagaglio culturale e di conoscenza della lingua italiana ci stanno ed è innegabile.
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Scusate io credevo che si stesse parlando o meno più paragonando un certo livello di cultura con la capacità di informarsi, di essere liberi e di riuscire a capire delle cose fondamentali per vivere da cittadino libero!
Certo che ci sono, ma quello dipende anche da che basi ti hanno dato alle scuole medie ed elementari. Di solito se hai già basi solide poi è un crescendo. Sicuramente alle superiori devi già saper scrivere in modo adeguato, quindi ci deve essere un insegnamento e una comprensione forte prima ancora del liceo.
Cmq tanto per ironizzare..io ho fatto latino al liceo, ricordassi na parola..solo rosa rosae o qualcosa del genere..ma devo dire che obiettivamente non mi è mai servito ad una mazza :lol:
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Originariamente inviata da
Annie Lennox
Scusate io credevo che si stesse parlando o meno più paragonando un certo livello di cultura con la capacità di informarsi, di essere liberi e di riuscire a capire delle cose fondamentali per vivere da cittadino libero!
Certo che ci sono, ma quello dipende anche da che basi ti hanno dato alle scuole medie ed elementari. Di solito se hai già basi solide poi è un crescendo. Sicuramente alle superiori devi già saper scrivere in modo adeguato, quindi ci deve essere un insegnamento e una comprensione forte prima ancora del liceo.
Cmq tanto per ironizzare..io ho fatto latino al liceo, ricordassi na parola..solo rosa rosae o qualcosa del genere..ma devo dire che obiettivamente non mi è mai servito ad una mazza :lol:
Io invece sono del parere che nulla è inutile della cultura appresa a scuola, e in un modo o nell'altro ci tornerà sempre utile.
Certo nella vita pratica può non servirci a molto sapere chi fossero Don Abbondio o i fratelli Karamazov ma se lo sai fa la differenza e ti eviti figuracce xD
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Originariamente inviata da
Nuvolablu
Perchè dover sacrificare una delle due conoscenze? io non diminuirei neanche di 3 minuti le ore di latino e greco (anzi se fosse per me le aumenterei pure:lol:) ma aggiungerei quelle di informatica ed inglese, pura utopia mi dirai ma questa è la mia idea di istruzione, pratica e teoria esattamente bilanciate. Poi comunque le origini sono fondamentali quindi non vedo perchè definirle in modo semplicistico e riduttivo lingue morte...
Le ore di una giornata, e i mesi di un anno, quelli sono...non è che puoi incrementarli. Devi giostrare su questi :183:
Quindi, sinceramente troverei molto più utile far imparare qualche parola di più di inglese, o formare una persona che almeno abbia un minimo di voglia di informarsi e discutere/scrivere di attualità, di questioni sociali ed economiche, di storia contemporanea...ma anche di letteratura, eh, sia chiaro, almeno se uno sceglie indirizzi umanistici. Saranno comunque cose MOLTO più utili che non sapere quante volte alla settimana quel dato faraone si cambiava le mutande, da che ora a che ora si è svolta la battaglia di Salamina, perdere ore su lingue da cui deriviamo, ma che IN SÈ PER SÈ sono ormai morte e sepolte...
Insomma, una scuola che sia meglio calata non dico nel XXI secolo...ma almeno nel XX...
Una scuola che INSEGNI ed educhi, invece di limitarsi a INCULCARE, ecco.
Voi del liceo classico siete troppo legati a un'idea arcaica di cultura...già i licei scientifici più moderni si sono distaccati da questa visione. I linguistici e gli artistici chiaramente sono casi a parte dato che appunto lavorano in ambiti più specifici.
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Originariamente inviata da
Nuvolablu
Io invece sono del parere che nulla è inutile della cultura appresa a scuola, e in un modo o nell'altro ci tornerà sempre utile.
Certo nella vita pratica può non servirci a molto sapere chi fossero Don Abbondio o i fratelli Karamazov ma se lo sai fa la differenza e ti eviti figuracce xD
Certo, io sono dell'idea che ogni cosa potrebbe essere utile, io ho fatto tanta letteratura, mi piace leggere, mi piace informarmi..ma se devo dire che mi ricordo tutto quello che ho studiato, non posso dirlo perchè non è vero.
Tipo il latino a me non è servito. Mi è servita invece una buona base nello studio dell'epica che ho fatto in secondo o in primo liceo.
Magari studiare l'epica non serve al 99,9% delle persone, ma è servita a me quando ho dovuto spiegare alla professoressa di archeologia classica i frontoni del partenone o altre cose su quell'argomento.
Il latino, invece non mi è servito nemmeno per archeologia romana o per storia ed istituzioni romane. Di certo non dovevo fare un versione ma saper leggere dei nomi in latino, molto spesso. Ma lo studio della grammatica latina no..
Wolve, io capisco il tuo pensiero, lo studio delle lingue è importante e si può fare anche fuori dal circuito scolastico, andando sul posto [secondo me è l'unica per conoscere davvero una lingua e la pronuncia corretta, dato che noi e anche i nostri professori tendono davvero ad italianizzare l'inglese (che non è l'americano)].
Invece altre cose non le impari leggendoti un libro, magari c'è bisogno di qualcuno di competente che ti spieghi certe cose se si alle prime armi.
Per me si dovrebbe educare la persona anche per quello che concerne l'attualità...tipo alle superiori il prof di filosofia, che ricordo con tantissimo affetto, ci faceva leggere un quotidiano in classe e ci faceva capire alcune cose.
Attenzione non era il classico prof che si leggeva il giornale in classe lasciandoci allo sbando :lol:
Però serve, secondo me serve per formare le persone.
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Più che discutere su quali materie siano meno o più utili, io mi soffermerei su come queste vengono insegnate nella scuola italiana e nello specifico nella scuola superiore di secondo grado ( che mi riguarda da vicino).
Bisogna formare meglio gli insegnanti e studiare nuovi metodi di insegnamento, perché se c'è una cosa che gli studenti con poca voglia non amano fare è quella di studiare passivamente una materia leggendo sui libri imparando cose che magari imparerebbero meglio e più facilmente venendo più coinvolti, magari attualizzando tutto ciò che si studia con fatti di attualità.
Non è possibile che in un Liceo ci siano insegnanti di Inglese che sappiano meno degli studenti più bravi o non sappiano pronunciare bene la lingua che dovrebbero insegnare ( orribile sentire "Ciù" da una professoressa di inglese che vorrebbe dire "Two").
Poi secondo me dovrebbe essere rivisto l'intero programma di studi di quasi tutte le materie, in primis quelle principali. Bisognerebbe formare lo studente con delle solide basi già alla fine delle medie così da poterlo preparare ad altri 5 anni di Scuola in cui si dovrebbe insegnare più approfonditamente e non ripetere le stesse cose di Storia e Italiano nella stessa maniera in cui sono state trattate nei tre anni precedenti.
Insomma, per me ce n'è del lavoro da fare per la scuola.
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Originariamente inviata da
Wolverine
E in nome di questo sacrificheresti una serie di "saperi" ormai inequivocabilmente importanti come magari inglese, un minimo di uso del computer, capacità di scrittura in italiano, attualità*?
Io assolutamente no. Sicuramente il concetto stesso di "figura retorica", come la metafora, l'ironia e tutte le altre sono di derivazione antica, e ci siamo...ma ormai esistono a prescindere dalle lingue da cui sono nate. Non ha più senso, OGGI, nelle NORMALI SCUOLE, impiegare così tanto tempo nello sviscerare lingue morte.
*Questa che può sembrare una puttanata, sarebbe invece di FONDAMENTALE importanza. Allenarsi a essere informati su quanto accade di ragionevolmente importante, e saperci discutere sopra subito dopo, formerebbe degli uomini DECISAMENTE migliori. Molto migliori di quanto diventerebbero con la semplice conoscenza di greco e latino...
Wolv, scusami, fra le altre cose che ti ho già detto pagine e pagine fa, ma come insegneresti tu una letteratura senza rendere accessibili i testi agli studenti?
Quanto non tollero gli insegnanti che passano ore e ore a fare sproloqui su autori e poi non fanno leggere nemmeno mezzo rigo scritto da quei poveri cristi. E' uno dei motivi per cui, per esempio, io rabbrividisco davanti a "La cosa più figa de Dante è l'inferno, ce stanno Paolo e Francesca", perché a stento sanno cosa e come ha scritto quel pover'uomo oltre il quinti (bellissimo) canto dell'Inferno.
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Originariamente inviata da
Wolverine
Voi del liceo classico siete troppo legati a un'idea arcaica di cultura...già i licei scientifici più moderni si sono distaccati da questa visione. I linguistici e gli artistici chiaramente sono casi a parte dato che appunto lavorano in ambiti più specifici.
Come fai a giudicare arcaica un tipo di istruzione che non conosci, scusami?
Io ho fatto un classico sperimentale (era sperimentale all'epoca, ora non so più cosa sia fra riforme varie): avevo per alcune materie (la matematica, in teoria) lo stesso programma dello scientifico ordinario. Per la lingua straniera idem, nessuna differenza fra me e lo scientifico ordinario. Loro facevano un po' più di fisica (io un paio di ore in meno a settimana e avevo greco) e una sola ora di latino in più.