Visualizzazione stampabile
-
Quote:
Originariamente inviata da
Sedna
Non c'è niente di indelicato nelle mie parole, se ti ho mancato di rispetto mi dispiace ma apprezzo sinceramente la capacità di rispettare la scelta di questa persona di morire. Immagino un eventuale collega di lavoro che dice "Non c'è problema, lasciamolo morire"; immagino un eventuale capo squadra che dice "hai ragione, lasciamolo morire"; sarà che immagino un direttore del personale "hai ragione, lasciamolo morire quindi non chiamiamo nemmeno il pronto soccorso perché lediamo le sue scelte personali".
Oggettivamente, chi è disposto a vedere una persona morire senza fare niente? Sul piano teorico ha tutte le ragioni di questo mondo, ma sul piano pratico puoi fare questo discorso solo se sta morendo in casa propria o nel proprio giardino. E' lì che di fatto la persona non sta creando problemi a nessuno. In questo caso, c'è stato un passaggio di responsabilità di persone che - per nostra cultura della paura da omissione di soccorso - hanno agito come siamo stati educati ad agire.
In linea di principio sostengo anche io che debbano essere trovate delle soluzioni alla gestione delle minoranze, ma a quel punto bisognerà veramente prendere in considerazione tanti aspetti e fare una classifica delle aree di intervento. Ed è già difficile gestire dei nostri problemi interni che nessuno si prenderà mai la responsabilità oggettiva di metterle in atto. In questo caso la persona che lo ha fatto sicuramente si aspettava quale sarebbe stato l'esito.
"A me fa piacere che voi non blocchereste un suicida perché sta decidendo da solo della sua vita, io personalmente farei qualsiasi cosa per bloccarlo."
Ho trovato questa frase abbastanza indelicata.
Il tuo errore è nell'aggiungere "non c'è problema", è qui che estremizzi.
Il problema c'è. Questo vuol dire che bisogna risolverlo a monte e a monte è a livello legislativo. Ognuno deve essere libero di scrivere un testamento in cui precisa a quali trattamenti non vuole essere sottoposto, anche contro il parere medico. Non c'è leggerezza nella scelta, ma rispetto del libero arbitrio.
E ti invito a non mettere in mezzo il suicidio. Il suicidio non c'entra assolutamente niente.
-
Quote:
Originariamente inviata da
Holly
"A me fa piacere che voi non blocchereste un suicida perché sta decidendo da solo della sua vita, io personalmente farei qualsiasi cosa per bloccarlo."
Ho trovato questa frase abbastanza indelicata.
Il tuo errore è nell'aggiungere "non c'è problema", è qui che estremizzi.
Il problema c'è. Questo vuol dire che bisogna risolverlo a monte e a monte è a livello legislativo. Ognuno deve essere libero di scrivere un testamento in cui precisa a quali trattamenti non vuole essere sottoposto, anche contro il parere medico. Non c'è leggerezza nella scelta, ma rispetto del libero arbitrio.
E ti invito a non mettere in mezzo il suicidio. Il suicidio non c'entra assolutamente niente.
Direi che metto in mezzo ciò che reputo più opportuno per il mio bagaglio di opinioni ed esperienze.
Al succo della questione, al di là delle polemiche formali che ti hanno ferita, sono giunta in maniera abbondante.
-
Da quanto mi hanno raccontato i miei prof (cose del genere al pronto soccorso sono all'ordine del giorno) i giudici daranno ragione ai medici. Lui avrà rifiutato per 17 volte, ma loro si sono appellati alla magistratura e il giudice ha dato il consenso alla trasfusione, perchè per legge il medico deve fare di tutto per salvare una vita. Il pz rifiuta? Entra in campo il giudice. Il giudice da il consenso alla trasfuzione? Cazzi del paziente che camperà col sangue non suo.
E io sono d'accordo.
-
Quote:
Originariamente inviata da
Sedna
Direi che metto in mezzo ciò che reputo più opportuno per il mio bagaglio di opinioni ed esperienze.
Al succo della questione, al di là delle polemiche formali che ti hanno ferita, sono giunta in maniera abbondante.
Dopo la tua ultima autocelebrativa frase, non vedo cos'altro potrei dirti.
Per il resto mi auguro che in futuro, al centro di queste polemiche "formali", tu ti renda conto che c'è un limite fra giungere al succo della questione e mettere in bocca a terzi frasi che terzi non hanno pronunciato.
-
Quote:
Originariamente inviata da
Sedna
Rude ma qui non si parla di ciò al quale sono favorevole IO. Mi sto semplicemente mettendo nei panni delle persone coinvolte in questa vicenda a partire dal primo collega che avrà segnalato l''infortunio sul lavoro. Secondo me un conto sono le proprie convinzioni personali e un conto il contesto in cui sei inserito. Posso aspettarmi che un testimone di Geova come me non segnali un infortunio perché poi dovrò subire trasfusioni, posso scegliere di non curarmi, ma non posso pretendere che in una situazione critica un non testimone di Geova mi lasci morire in santa pace.
Il fatto è che la situazione non era piu critica. Era stato operato e amputato da una settimana e aveva già rifiutato 17 volte la trasfusione.
I medici hanno dovuto chiedere un TSO. Rendiamoci conto. Io lo chiamo accanimento alla vita, nemmeno terapeutico.
Perché quando un paziente, per quanto siano stupide le sue motivazioni, non vuole essere curato lo si può lasciar stare. Tranne se viene consierato non in grado di intendere e di volere (infatti hanno fatto TSO).
Cmq, in altre occasioni è stato fatto ricorso e i pazienti, testimoni di geova, hanno vinto ottenendo addirittura dei rimborsi.
Quindi giuridicamente, con molta probabilità, un medico non rischierebbe assolutamente nulla se desse ascolto al paziente che rifiuta le cure.
-
Quote:
Originariamente inviata da
RudeMood
Il fatto è che la situazione non era piu critica. Era stato operato e amputato da una settimana e aveva già rifiutato 17 volte la trasfusione.
I medici hanno dovuto chiedere un TSO. Rendiamoci conto. Io lo chiamo accanimento alla vita, nemmeno terapeutico.
Perché quando un paziente, per quanto siano stupide le sue motivazioni, non vuole essere curato lo si può lasciar stare. Tranne se viene consierato non in grado di intendere e di volere (infatti hanno fatto TSO).
Cmq, in altre occasioni è stato fatto ricorso e i pazienti, testimoni di geova, hanno vinto ottenendo addirittura dei rimborsi.
Quindi giuridicamente, con molta probabilità, un medico non rischierebbe assolutamente nulla se desse ascolto al paziente che rifiuta le cure.
Di base io non capisco assolutamente niente di procedure ospedaliere, però credo che se si fosse trattato di una cura ordinaria non si sarebbero accaniti. Secondo me (quindi viaggiamo sempre nell'ambito delle opinioni personali) è partito tutto dalla situazione di emergenza, inteso come stadio immutato del paziente. Probabilmente se dopo l'emergenza ci fosse stata una ripresa lo avrebbero lasciato morire veramente in pace.
-
Credo sia un argomento molto interessante... non credo che il dilemma sia tra la vita e la morte o tra il suicidio ed il salvataggio ma tra il decidere o meno a che trattamenti sottoporsi. Il paziente che grado di potere decisionale deve avere? Se al paziente chiedono: o ti tagliamo un braccio oppure sicuramente muori lui DEVE avere potere decisionale? Oppure DEVONO tagliargli il braccio indipendentemente dalla sua volontà perchè in primis c'è l'obbligo di salvare la vita?
Quando qualcun'altro deve decidere per te e praticamente metterti in T.S.O. e quando invece tu puoi decidere per te stesso?
Io capisco benissimo la volontà e la determinazione dei medici nel salvare vite ma credo che questo "rapporto" debba essere ben regolamentato altrimenti si rischia di calpestare i diritti del paziente ed i doveri del medico.
Es. nel caso di un malato di tumore che decida di non fare più le chemioterapie perchè debilitanti e preferisce spegnersi senza ulteriori procurati dolori devono obbligarlo a curarsi perchè in quel modo gli si prolunga e/o salva la vita?
-
Quote:
Originariamente inviata da
gattolo
Credo sia un argomento molto interessante... non credo che il dilemma sia tra la vita e la morte o tra il suicidio ed il salvataggio ma tra il decidere o meno a che trattamenti sottoporsi. Il paziente che grado di potere decisionale deve avere? Se al paziente chiedono: o ti tagliamo un braccio oppure sicuramente muori lui DEVE avere potere decisionale? Oppure DEVONO tagliargli il braccio indipendentemente dalla sua volontà perchè in primis c'è l'obbligo di salvare la vita?
Quando qualcun'altro deve decidere per te e praticamente metterti in T.S.O. e quando invece tu puoi decidere per te stesso?
Io capisco benissimo la volontà e la determinazione dei medici nel salvare vite ma credo che questo "rapporto" debba essere ben regolamentato altrimenti si rischia di calpestare i diritti del paziente ed i doveri del medico.
Es. nel caso di un malato di tumore che decida di non fare più le chemioterapie perchè debilitanti e preferisce spegnersi senza ulteriori procurati dolori devono obbligarlo a curarsi perchè in quel modo gli si prolunga e/o salva la vita?
Secondo me la differenza è una sola, ma bilaterale. E mo ti spiego.
Nel caso della Religione, qualsiasi essa sia, il paziente ha già preso le sue decisioni PRIMA di subire qualsiasi incidente.
Sa già che se subirà un incidente potrà fare questo e quel trattamento, ma non altri.
Nel caso di un paziente laico, che non deve rispondere a nessun dettame religioso, la questione ma maggior parte delle volte si pone DOPO, o durante l'incidente. In questo momento potrei benissimo dire che camperei tranquillamente senza un braccio, o una gamba.be
Poi se mi dovessi trovare su un letto d'ospedale dovendo decidere se continuare a vivere con una sola gamba, con lo stress dell'incidente, il morale che potrebbe non essere dei migliori, potrei fare la scelta sbagliata.
E per scelta sbagliata non intendo necessariamente né decidere per l'amputazione, né per la morte.
Per questo dico che in questo caso i medici hanno azzardato. C'è di mezzo una religione.
Che poi lo so che è paradossale perché è come se chi appartiene ad una religione avesse più diritti di un ateo laico ..
Però esistono dei diritti per tutelare religioni e religiosi. Gli atei si devono mpo attacca' al cazz mi sa ..
-
Quote:
Originariamente inviata da
RudeMood
E per scelta sbagliata non intendo necessariamente né decidere per l'amputazione, né per la morte.
Per questo dico che in questo caso i medici hanno azzardato. C'è di mezzo una religione.
Che poi lo so che è paradossale perché è come se chi appartiene ad una religione avesse più diritti di un ateo laico ..
Però esistono dei diritti per tutelare religioni e religiosi. Gli atei si devono mpo attacca' al cazz mi sa ..
Se noi fossimo uno Stato dichiaratamente laico non sarebbe necessario scendere a dei compromessi (la Francia è un esempio lampante di dilemmi e contraddizioni sempre aperti). E' un po' come ha anticipato Lucien più su. Essendo noi un Paese dove è forte il condizionamento dell'impostazione cattolico-cristiana, non possiamo chiudere completamente gli occhi al ruolo della religione nell'ordinamento sociale. E quindi ne chiudiamo uno solo. Della serie: comu veni si cunta.
-
Quote:
Originariamente inviata da
Sedna
Se noi fossimo uno Stato dichiaratamente laico non sarebbe necessario scendere a dei compromessi (la Francia è un esempio lampante di dilemmi e contraddizioni sempre aperti). E' un po' come ha anticipato Lucien più su. Essendo noi un Paese dove è forte il condizionamento dell'impostazione cattolico-cristiana, non possiamo chiudere completamente gli occhi al ruolo della religione nell'ordinamento sociale. E quindi ne chiudiamo uno solo. Della serie: comu veni si cunta.
Forse non ho capito cosa intendi dire, ma per appartenenti a una religione non intendevo necessariamente a quella Cattolica.
In questo caso, infatti parlavo dei diritti del malato Testimone di Geova. (Ma forse ho detto una cazzata*)
A titolo di esempio si può citare una sentenza del 3.4.1997 in cui il Pretore di Roma ha assolto dal reato di omicidio doloso i sanitari che non avevano attuato la trasfusione di sangue in un Testimone di Geova che l'aveva rifiutata. Si trattava di un TdG vittima di un incidente stradale non grave in cui l'intervento chirurgico era perfettamente riuscito ma il paziente era morto solo per la grave anemizzazione rimediabile solo con un emotrasfusione continuamente rifiutata nonostante i continui (e documentati in cartella) tentativi dei medici di convincerlo. Praticamente un caso di suicidio ...in nome di dio.
Anche se cmq tutti i malati possono decidere di non essere curati..
*Infatti il principio informatore in materia di trattamenti sanitari obbligatori si rinviene nell'art. 32 II comma della Costituzione dove è stabilita un'espressa ed insuperabile riserva di legge per cui qualunque trattamento sanitario deve essere di norma preceduto dal consenso del paziente ed un eventuale dissenso è superabile solo laddove un'esplicita norma di legge lo consenta, prevedendo in quel caso, e solo in quel caso, la possibilità di intervenire coattivamente (vedi ad esempio le vaccinazioni obbligatorie contro determinate malattie infettive; il trattamento sanitario obbligatorio per i malati di mente in condizioni di pericolosità; gli accertamenti emato-chimici per i dipendenti dello Stato prima dell'assunzione in Servizio; analoghe analisi ematologiche previste per i lavoratori addetti alla manipolazione ed al confezionamento degli alimenti; i trattamenti medico-sanitari a favore dei minorenni qualora gli esercenti la potestà genitoriale non vi ottemperino in violazione degli artt. 330 e 333 c.c.).
InfoTdGeova.it :: Analisi critica di un culto :: Sangue e trasfusioni
Quindi oggettivamente i medici hanno sbagliato.
E' vero che non siamo esattamente un Paese Laico, ma le leggi ci sono. E devono rispettarle anche i medici..
Se poi vogliamo considerare ogni paziente non in grado di intendere e di volere, è un altro paio di maniche. Ma credo sia discriminatorio..
-
Quote:
Originariamente inviata da
RudeMood
Forse non ho capito cosa intendi dire, ma per appartenenti a una religione non intendevo necessariamente a quella Cattolica.
In questo caso, infatti parlavo dei diritti del malato Testimone di Geova. (Ma forse ho detto una cazzata*)
A titolo di esempio si può citare una sentenza del 3.4.1997 in cui il Pretore di Roma ha assolto dal reato di omicidio doloso i sanitari che non avevano attuato la trasfusione di sangue in un Testimone di Geova che l'aveva rifiutata. Si trattava di un TdG vittima di un incidente stradale non grave in cui l'intervento chirurgico era perfettamente riuscito ma il paziente era morto solo per la grave anemizzazione rimediabile solo con un emotrasfusione continuamente rifiutata nonostante i continui (e documentati in cartella) tentativi dei medici di convincerlo. Praticamente un caso di suicidio ...in nome di dio.
Anche se cmq tutti i malati possono decidere di non essere curati..
*Infatti il principio informatore in materia di trattamenti sanitari obbligatori si rinviene nell'art. 32 II comma della Costituzione dove è stabilita un'espressa ed insuperabile riserva di legge per cui qualunque trattamento sanitario deve essere di norma preceduto dal consenso del paziente ed un eventuale dissenso è superabile solo laddove un'esplicita norma di legge lo consenta, prevedendo in quel caso, e solo in quel caso, la possibilità di intervenire coattivamente (vedi ad esempio le vaccinazioni obbligatorie contro determinate malattie infettive; il trattamento sanitario obbligatorio per i malati di mente in condizioni di pericolosità; gli accertamenti emato-chimici per i dipendenti dello Stato prima dell'assunzione in Servizio; analoghe analisi ematologiche previste per i lavoratori addetti alla manipolazione ed al confezionamento degli alimenti; i trattamenti medico-sanitari a favore dei minorenni qualora gli esercenti la potestà genitoriale non vi ottemperino in violazione degli artt. 330 e 333 c.c.).
InfoTdGeova.it :: Analisi critica di un culto :: Sangue e trasfusioni
Quindi oggettivamente i medici hanno sbagliato.
E' vero che non siamo esattamente un Paese Laico, ma le leggi ci sono. E devono rispettarle anche i medici..
Se poi vogliamo considerare ogni paziente non in grado di intendere e di volere, è un altro paio di maniche. Ma credo sia discriminatorio..
Conosco anche io la fonte dal quale hai preso i passaggi, però non credo siano dei passaggi completi e non mi fido della loro applicabilità rispetto a Questo caso. Nel senso: cosa si intende per trattamento sanitario? Il termine fa pensare ad una terapia o ad una cura estesa nel lungo periodo, non ad un intervento di urgenza di un aspirante moribondo (va bene, non scrivo suicida ma il succo nel momento in cui puoi salvarti per me è quello). Fino a che punto non entra in conflitto con il codice deontologico/professionale dei medici? Ecco questo è il caso in cui mi piacerebbe leggere delle opinioni di @Jamila ! Tralaltro, parlandone, non credo riusciremo a risolverla più di quanto non sia in grado chi se ne occupa.
-
Quote:
Originariamente inviata da
Dade
io morirei piuttosto che lasciare una persona cara farsi ammazzare per una religione.
.
e tu uccidi la religione prima che la religione uccida la tua persona cara !:P
-
Quote:
Originariamente inviata da
Holly
Servirebbero infatti delle leggi su questa cosa. La trasfusione è l'esempio più banale, ma basti pensare all'accanimento terapeutico e al testamento biologico...
Leggi non saprei sinceramente. Ma esiste una deontologia medica universalmente riconosciuta, e questa obbliga il medico al rispetto del volere altrui, il cosidetto "consenso informato" che il paziente deve dare per qualsiasi intervento medico.
Sempre la stessa deontologia mette dei paletti nell'accanimento terapeutico, aborto e blablabla.
Nonostante cio, in condizioni di urgenza, il medico è autorizzato ad intervenire a prescindere, come nei traumi da prontosoccorso, ad esempio. Solo che non mi sembra il caso.
Non so cosa dica la legge nello specifico.
Sicuramente dal punto di vista deontologico si puo dire abbiano sbagliato
-
Quote:
Originariamente inviata da
Sedna
Conosco anche io la fonte dal quale hai preso i passaggi, però non credo siano dei passaggi completi e non mi fido della loro applicabilità rispetto a Questo caso.
:lol:
Ingenere preferisco anche io fonti meno 'di parte'.
Poi ho letto questa cosa : *Praticamente un caso di suicidio ...in nome di dio* e ho pensato che tutto sommato anche chi ha scritto quelle cose aveva una sorta di spirito critico nei confronti di chi non accetta le cure per motivi religiosi, quindi mi è stato bene e l'ho postato :D
-
Quote:
Originariamente inviata da
RudeMood
:lol:
Ingenere preferisco anche io fonti meno 'di parte'.
Poi ho letto questa cosa : *Praticamente un caso di suicidio ...in nome di dio* e ho pensato che tutto sommato anche chi ha scritto quelle cose aveva una sorta di spirito critico nei confronti di chi non accetta le cure per motivi religiosi, quindi mi è stato bene e l'ho postato :D
...sì immaginavo :lolll:
Probabilmente all'interno del movimento ci sarà qualche parere non rappresentato (?).
-
Comunque sto leggendo ora tutto il topic.
Vorrei precisare che il medico non si limita a dire "ok lasciamolo morire".
Il medico deve mostrarti tutte le tue possibilità, illustrarti ogni eventualità e darti il suo parere.
Provare a convincerti, anche, se si parla di vita e morte.
Ma se il paziente è pienamente cosciente, se non è pazzo, se la sua scelta è pienamente sua, ossia non è influenzata dalla religione dei suoi, dalle convinzioni dei suoi parenti o da un particolare stato di mente (e se non ci sono condizioni di emergenza clinica, come ho detto prima)...allora non c'è santo che regge: non si puo forzare la cura.
E questo è scritto in tutti i codici di deontologia medica dal quinto secolo avanti cristo ad oggi!
-
Quote:
Originariamente inviata da
illusione
Ma la domanda è: fino a che non incide sugli altri, sarò libero/a di fare quel che voglio della mia vita?
domanda pleonastica visto alla luce del caso Englaro ?
-
Quote:
Originariamente inviata da
Echoes
Comunque sto leggendo ora tutto il topic.
Vorrei precisare che il medico non si limita a dire "ok lasciamolo morire".
Il medico deve mostrarti tutte le tue possibilità, illustrarti ogni eventualità e darti il suo parere.
Provare a convincerti, anche, se si parla di vita e morte.
Ma se il paziente è pienamente cosciente, se non è pazzo, se la sua scelta è pienamente sua, ossia non è influenzata dalla religione dei suoi, dalle convinzioni dei suoi parenti o da un particolare stato di mente (e se non ci sono condizioni di emergenza clinica, come ho detto prima)...allora non c'è santo che regge: non si puo forzare la cura.
E questo è scritto in tutti i codici di deontologia medica dal quinto secolo avanti cristo ad oggi!
Scusami Echoes se mi permetto...premetto che sono ignorante in materia.
Ma se l'ospedale ha chiesto autorizzazione al giudice e lui ha aprovato questa trasfusione i medici non hanno sbagliato proprio nulla.
C'è un instanza del giudice che fa fede, e i medici hanno fatto solo il loro dovere.
Torino: trasfusione imposta dai medici, due denunciati - Torino Oggi
- - - Aggiornamento - - -
Ma poi mi vengono delle domande...
Qui si parla di medici giusto?ma un semplice medico può andare direttamente da un giudice a chiedere un autorizzazione?
Avranno colloquiato prima con i loro superiori che avranno incaricato qualcuno di andare dal giudice.
Se si parla di un semplice medici e non di primari, avranno avuto autorizzazione dai loro superiori....
Dove voglio arrivare è...perchè denunciare il medico che ha fatto la trasfusione e non chi ha autorizzato?
Qualcuno che studia o vive quell'ambiente potrebbe togliermi questi dubbi?
Qui si parla solo dei medici e dell'atto che hanno fatto, ma secondo me ci stiamo dimenticando che sono stati autorizzati. Se no sarebbero stati licenziati in tronco...
-
Quote:
Originariamente inviata da
RudeMood
Perché non ha firmato e non è andato via, mi chiedo?
Quote:
Originariamente inviata da
Lantis
All'uomo, proveniente dal verbano, dopo un incidente sul lavoro era stata amputata la mano destra
Non poteva firmare perché aveva perso la mano! :lol:
-
Quote:
Originariamente inviata da
Dade
Scusami Echoes se mi permetto...premetto che sono ignorante in materia.
Ma se l'ospedale ha chiesto autorizzazione al giudice e lui ha aprovato questa trasfusione i medici non hanno sbagliato proprio nulla.
C'è un instanza del giudice che fa fede, e i medici hanno fatto solo il loro dovere.
Torino: trasfusione imposta dai medici, due denunciati - Torino Oggi
- - - Aggiornamento - - -
Ma poi mi vengono delle domande...
Qui si parla di medici giusto?ma un semplice medico può andare direttamente da un giudice a chiedere un autorizzazione?
Avranno colloquiato prima con i loro superiori che avranno incaricato qualcuno di andare dal giudice.
Se si parla di un semplice medici e non di primari, avranno avuto autorizzazione dai loro superiori....
Dove voglio arrivare è...perchè denunciare il medico che ha fatto la trasfusione e non chi ha autorizzato?
Qualcuno che studia o vive quell'ambiente potrebbe togliermi questi dubbi?
Qui si parla solo dei medici e dell'atto che hanno fatto, ma secondo me ci stiamo dimenticando che sono stati autorizzati. Se no sarebbero stati licenziati in tronco...
Ma infatti ho esplecitamente detto che dal punto di vista legislativo non so, ma dal punto di vista deontologico è un errore
-
Se un medico si rivolge a un magistrato dicendo che il laziente non è in grado di intendere e di vole e si tratta di una questione di vita o di morte.... Il magistrato nn ha il tempo materiale per chiedere una perizia psichiatrica,immagino...e dà l'o..
Il giudice che ha in mano il caso adesso sta temporeggiando. Forse perché non sa bene che pesci prendere, visti i precedenti...
-
Quote:
Originariamente inviata da
Abel Balbo
Non poteva firmare perché aveva perso la mano! :lol:
Ja', ce ne ha sempre un'altra :lol:
No cmq volevo sapere una cosa... Si può rifiutare una cura e rimanere in ospedale? Oppure l'unico modo per rifiutarla è firmare e uscire?
-
-
Quote:
Originariamente inviata da
SteekHutzee
religione = ignoranza
Luoghi comuni = ignoranza
:D
-
Quote:
Originariamente inviata da
SteekHutzee
religione = ignoranza
razionalismo= eticità? mi sembra il gioco delle associazioni
-
Non capisco quale è il problema! Vogliono morire piuttosto che subire una trasfusione? MA SONO FATTI LORO!
Io se fossi un medico non mi porrei nemmeno il problema... Scelta loro... Se devo rischiare il carcere perchè questi lobotomizzati sono resi deficienti da un religione sono affari loro!
E' incredibile che un medico rischi il carcere solo per aver svolto il suo lavoro (e bene visto che ha il compito di salvare vite umane)!
Il fanatismo religioso è veramente un cancro!
-
Quote:
Originariamente inviata da
Echoes
Ma infatti ho esplecitamente detto che dal punto di vista legislativo non so, ma dal punto di vista deontologico è un errore
Echoes però se gli è stato ordinato di farlo il codide deontologico si va a farsi friggere...
Ti pongo questa domanda perchè studi medicina, succedesse la stessa cosa a te?
Trovi un testimone di Geova che se non fa una trasusione muore, e i tuoi superiori ti ordinano di farglierla(con tanto di autorizzazione da un giudice), tu che fai?
-
Allora, bisogna vedere attentamente, i dottori in che maniera hanno agito e se lui è arrivato d'urgenza in reparto.
-
Che amarezza, preziose sacche di sangue sprecate per un povero idiota.
Anche vedere 2 medici "nei guai" per colpa di un soggetto del genere, è irritante, anche se in effetti in caso di dissenso esplicito e attuale probabilmente avrebbero dovuto astenersi dal fare la trasfusione.
Ma...17 volte? C'era qualcuno che contava i rifiuti e segnava le crocette su un taccuino?? :D
Che soggetti, mi diceva una amica che obbligano anche ad accorgimenti speciali in caso di operazioni, per creare circuiti "chiusi" ed evitare che l'anima scappi via da un buco (tipo scoreggia). LOL.
Spero comunque che se la cavino, almeno dal punto di vista penale di scappatoie dovrebbero essercene (tipo il 54 c.p.: non è punibile chi ha commesso il fatto per la necessità di salvare una persona dal pericolo di un danno grave alla persona e che non sia altrimenti evitabile, definizione che mi pare possa essere applicata alla fattispecie in questione).
-
Quote:
Originariamente inviata da
Echoes
Luoghi comuni = ignoranza
:D
Quote:
Originariamente inviata da
Usher
razionalismo= eticità? mi sembra il gioco delle associazioni
molti fanatici religiosi = perfetti ignoranti che non ragionano con la loro testa ma rispettano dogmi decisi da chissà chi centinaia di anni fa
va meglio così ?