Visualizzazione stampabile
-
Non so cosa sia accaduto, ma se un giudice ordina che un bambino non può stare nè con il padre nè con la madre non c'è un motivo quanto molteplici. Inoltre, l'ordinanza del giudice non è l'unica e sola, in questo genere di provvedimenti rientrano badilate di documentazioni di professionisti che spiegano dai più svariati punti di vista perché un bambino non può stare nè con il padre nè con la madre. I metodi sono stati brutali, proprio perché i metodi sono stati brutali mi chiederei cosa è accaduto a monte e cosa non sappiamo. La violenza psicologica subita da anni da questo bambino, sono certa da ambo le parti, è molto più forte di una presa di forza da parte dei poliziotti.
-
Sinceramente?
Io quando ero piccola se mi avessero chiesto di scegliere se separarmi da mia madre o da mio padre, io avrei scelto di separarmi da mio padre, perchè è normale, fisiologico direi, che i bambini sono legati più alla mamma quando son piccoli.
Io di sta malattia non son tanto convinta, mi sa proprio di trovata legale per avere la custodia esclusiva (che prima non c'era).
-
Quote:
Originariamente inviata da
Rocknrolf
non so che articolo abbia letto tu. Io ho letto sul corriere.it:
Quote:
Originariamente inviata da
Lukinho92
La madre, tra le lacrime, protesta al trattamento riservato al figlio. Protesta davanti all'istituto. La dirigente scolastica: «Sono sconvolta»
http://i50.tinypic.com/2h5og2d.jpg
PADOVA - «È incivile che il nostro bambino sia stato portato via in questo modo». A dirlo, tra le lacrime, la madre del bambino di 10 anni portato via da alcuni agenti in borghese da una scuola elementare del Padovano mercoledì mattina su ordine della Corte d'appello della sezione minori di Venezia. La madre del bambino, assieme ai nonni del piccolo ed una mezza dozzina di mamme, ha messo in atto giovedì mattina una protesta con dei cartelli davanti alla scuola. Sui cartelli scritte come: «I bambini non sono né bestie né criminali» ed ancora «i bambini vanno ascoltati». Angosciati per la vicenda i nonni del bambino. «Da sei anni mia figlia vive un incubo e noi con lei - spiega Alfonso G., 62 anni - mia figlia ha ricevuto 23 querele dal suo ex marito, tutte archiviate. Il bambino vive con lei e non vuole vedere il padre che è percepito dal piccolo come troppo autoritario. Quello che è successo mercoledì è incredibile».
Il bambino era visto dal padre, secondo gli accordi successivi alla separazione avvenuta otto anni fa, una volta alla settimana in colloqui protetti e trascorreva con lui due fine settimana al mese. Il padre, però, ha ottenuto recentemente dal tribunale dei minorenni un'ordinanza che stabilisce la necessità dell'allontanamento dalla casa materna del bimbo, che attualmente si trova in una casa famiglia a Padova, in carico ai servizi sociali. Secondo quanto stabilito dal giudice della Corte d'appello della sezione minori di Venezia, va recuperato il rapporto con il padre e per questo gli agenti mercoledì, assieme al consulente tecnico del pubblico ministero ed ai tecnici dei servizi sociali, hanno prelevato il bambino da scuola. Nel mese di agosto e settembre altri due tentativi di portare via il piccolo dalla casa materna erano falliti per l'opposizione del bimbo, che per non essere portato via dalla madre, si era nascosto sotto al letto.
Di qui la decisione di intervenire a scuola. «Anch'io sono rimasta sconvolta e turbata da quanto ho visto mercoledì - spiega la dirigente scolastica -. Abbiamo fatto uscire dalla classe i compagni dell'alunno destinatario del provvedimento del giudice e solo dopo sono entrati gli assistenti sociali e i poliziotti. Tutto all'interno della scuola si è svolto senza urla e senza che gli altri compagni di scuola vedessero, in quanto sono rimasti dentro le aule fino a quando il bimbo è stato portato in auto. Ho visto le immagini di "Chi l'ha visto", fornite alla trasmissione dalla zia del piccolo, e mi hanno fatto piangere, perché penso alla situazione drammatica in cui si trova il piccolo». (Ansa)
Fonte: corrieredelveneto.corriero.it
:roll:
Quote:
Originariamente inviata da
Rocknrolf
Oltre il cancello non mi sembra sia in classe. Fossero stati in classe spiegami come faceva a correre attorno alla scuola...Mi raccomando eh, continua a sparare sentenze...
:lol:
-
comunque questi sono gli ultimi aggiornamenti
------------------------------------------------------------
Bambino prelevato a scuola dalla polizia,
all'origine c'è la «sindrome di Pas»
La Corte d'appello avrebbe affidato il bambino al padre perché il piccolo soffrirebbe di una forma di alienazione parentale guaribile con l'allontanamento dal genitore
LA VICENDA
Bambino prelevato a scuola dalla polizia,
all'origine c'è la «sindrome di Pas»
La Corte d'appello avrebbe affidato il bambino al padre perché il piccolo soffrirebbe di una forma di alienazione parentale guaribile con l'allontanamento dal genitore
PADOVA - «Sono andata nella casa famiglia con il pediatra e ho chiesto che il bambino venisse visitato, ma non mi è stato permesso». Lo ha raccontato alla trasmissione Mattino cinque la madre del bimbo di 10 anni sottratto da scuola e portato in comunità. Mio figlio, ha spiegato la madre «È stato portato in comunità perché la Corte d'Appello di Venezia ha emesso un decreto sulla base del fatto che al bambino era stata diagnosticata la Pas (sindrome da alienazione parentale). Secondo la Pas, se il bambino non viene prelevato dalla famiglia materna e "resettato" in un luogo neutro, come una sorta di depurazione, non potrà mai riallacciare il rapporto con il padre. Tutto questo in base a una scienza spazzatura che arriva dall'America».
INCONTRI PROTETTI - «In Italia - ha proseguito - ci sono modi più civili per far riallacciare i rapporti tra padre e figlio; il bambino vedeva suo padre in incontri protetti una volta alla settimana, ogni settimana». «Sono andata nella casa famiglia nella quale è stato portato mio figlio, ma mi hanno impedito di vederlo. Ero con il pediatra e ho chiesto che il bambino venisse visitato perché, visto il modo barbaro con il quale è stato trascinato via da scuola, aveva sicuramente riportato qualche trauma, ma, soprattutto, volevo accertarmi del suo stato psicologico. Ma questo non mi è stato permesso», ha concluso
Bambino prelevato a scuola dalla polizia, all'origine c'è la «sindrome di Pas» - Corriere del Veneto
------------------------------------------------------
IL CASO
«Ho salvato mio figlio, è sereno»
Parla il padre del bambino prelevato dalla polizia a scuola. «Ho pranzato e cenato con lui, abbiamo giocato e l'ho messo a letto. E' stata una bella emozione»
PADOVA - Il padre ha spiegato che suo figlio è «inserito provvisoriamente in una comunità adatta al suo recupero, prima di essere affidato a me». Ha sottolineato poi che la Corte d'appello di Venezia «ha emesso un provvedimento grave che ha portato alla decisione di far decadere la patria potestà della madre e il motivo di ciò è consistito nell'aver attuato un ostruzionismo strenuo che ha impedito la frequentazione tra me e io mio figlio. Per cui, di fatto, - ha osservato - il bambino non l'ho più visto. Anche perché il comportamento della madre e dei suoi familiari ha cagionato al bambino una psicopatologia secondo la quale mio figlio è esposto ad un rischio altissimo di patire dei disturbi mentali nel corso dell'evoluzione».
Il padre, evidentemente provato, ha raccontato che prima di arrivare a questa «sofferta decisione» ci sono stati altri quattro provvedimenti giudiziari e le decisioni prese sono state «ponderate e approfondite ed avanzate tutte le possibilità per convincere la madre del piccolo a cambiare atteggiamento, di seguire dei percorsi meno incisivi di quello finale ma sono andati sempre falliti». «Il bambino - ha ribadito - necessita di un sostegno di psicoterapeuti qualificati e finora non è stato possibile». Il padre ha evidenziato che suo figlio ha un «condizionamento che lo porta ad avere comportamenti che non sono autentici. Non bisogna fermarsi al dato formale e apparente del bambino che fa resistenza, come si è visto ieri a scuola, perchè il bambino quando si comporta così è vittima del condizionamento». «Ho salvato mio figlio. - ha ripetuto - e inevitabilmente i momenti difficili sono stati tantissimi. Io per primo avverto una pesantezza però ho la consapevolezza di fare il bene di mio figlio. Penso come padre di aver diritto a frequentarlo come mio figlio, ancor prima, ha diritto di frequentare me e quindi di avere un padre. Io e la mia famiglia - ha ricordato - siamo stati totalmente eliminati dalla vita di mio figlio per periodi lunghissimi. È una situazione drammatica che non auguro a nessun figlio e a nessun padre e per la corretta evoluzione di un bambino penso si debba mantenere dei rapporti significativi con entrambi i rami parentali. O bisogna lasciare crescere il figlio, sono solo orfano del padre, ma educato all'odio del padre?».
Il padre ha concluso evidenziando che la situazione dei padri separati «è nota. Sono vittime di una giustizia incommensurabile ed è sicuramente una cosa che andrebbe radicalmente risolta. Sicuramente ci sono problemi di carattere legislativo, problemi anche di mentalità che si riscontrano talvolta nelle stesse istituzioni che operano. Ci deve essere un cambio di mentalità anche nella pubblica opinione. E io credo - ha affermato - che in questo momento i diritti dei bambini di crescere con i due genitori, e quindi anche con il padre, su un piano di parità con la madre, in questo momento non sono adeguatamente tutelati. Si parla di affidamento condiviso ma alla fine la collocazione figlio avviene prevalentemente presso la madre e ciò corrisponde all'affidamento esclusivo di una volta». Il padre, che ha dichiarato che dopo il periodo in comunità non eviterà alla madre di vedere suo figlio ricordando infine che «se i genitori si comportassero bene non si sarebbe alcun bisogno della legge». (Ansa)
«Ho salvato mio figlio, è sereno» - Corriere del Veneto
--------------------------------------------
interessante e il commento sull articolo dedicato alla pas di un lettore del corriere
---------------------------------------------------
Caro Lettore, Informati. La campagna propagandistica e politica pesantissima condotta negli anni per fare ammettere nel DSM-5 dell'American Psychiatric Association non ha sortito i risultati sperati. La PAS o come la chiami tu Sindrome da Alienazione Parentale non è riconosciuta come malattia, adesso ufficialmente. Questa cosidetta sindrome non esiste e non esiste nemmeno come disturbo. Il condizionamento di cui parli, non c'è o non si può più spiegare invocando questa malattia. Si parla invece di problemi di relazione tra genitore e figlio. Basta con questa idiozia che serve solo ad avvocati e periti per fare soldi. Se il bambino non vuole andare con il padre va ascoltato e si deve capire il motivo. Oggi come oggi si fa spesso quello che dice il CTU e il CTU spesso si riempie la bocca con la parola PAS che dall'America arriva e dall'America è smentita. Il business deve finire.
-
Quote:
Originariamente inviata da
RudeMood
[/B][/FONT][/COLOR][/B][/I]
:roll:
:lol:
Appunto, come vedi io ho letto un altro articolo ergo il sostenere che io parli a vanvera ha ben poco senso...
-
@Usher; so' due ore che parliamo di PAS :lol:
@Annie Lennox; se non sei convinta della malattia e di quanto possa essere psicologicamente devastante è inutile continuare a parlarne ...
Io trovo l'intervento di sbirri e PADRE una cretinata rispetto al danno che ha fatto sua madre, ma come ti ripeto capisco cosa significa subire l'alienazione.
Per controbattere... io avrei preferito stare con mio padre. E non è un'ipotesi, visto che i miei erano separati.
Espressi questa volontà ma non venne accolta.
-
Usher sia arrivato con un'oretta di ritardo xD
No, non è che non credo che ci possa essere, credo che sia stata usata come arma e il bambino sia stato strumentalizzato abbastanza da entrambe le parti. Questo credo..oltre al fatto che sto bambino è cresciuto con una madre egoista, con un padre violento e con una zia posseduta.
-
In effetti lurido verme sembra un espressione tipicamente femminile...boh, credo che visto l'inevitabilità della cosa i parenti invece di barricare il figlio in casa o farlo agitare ancora di piu(assaltare i poliziotti al cancello non mi sembra un gesto normale, nemmeno lo stessero portando alla sedia elettrica) avrebbero dovuto calmarlo per il SUO bene.
Per i poliziotti non so, sono stati fermi, forse un po' troppo, però toglierlo velocemente da una situazione stressante, anche con metodi un po' bruschi, la vedo come una scelta sensata.
Credo che abbiano sbagliato un po' tutti quanti
-
A questo punto il padre poteva chiamare "l'anonima sequestri", lo prelevavano piu dignitosamente!!!!
Comunque ho visto un intervista dei genitori di altri bimbi e hanno detto che la scena è stata vista da piu ragazzini e da piu genitori lasciando tutti sconvolti.. non si fa così! Cazzo esitono dottori, psicologi e infermieri ecc e mandano il padre il (non amato dal bambino) e due sbirri abituati a fermare magrebini che spacciano.... ogni ragione che aveva prima il padre e la questura con questo atto sono passati nel torto piu marcio senza scusanti!
E si inculino con la sindrome di Pas...se questo è il modo di trattare un bimbo con la sindrome "del mammone" non oso imaginare come questa sbirraglia si comporti in caso che ad avere problemi sia un adulto... aspetta, si lo so, lo amazzano... vedi Aldrovandi!
Il punto è che hanno mandato a fare un lavoro sociale chi di tatto per fare certe cose non ne ha nemmeno un pò! Ripeto, gli mandavano una banda di sequestratori facevano in un modo migliore!
-
-
Quote:
Originariamente inviata da
Annie Lennox
Usher sia arrivato un oretta di ritardo xD
No, non è che non credo che ci possa essere, credo che sia stata usata come arma e il bambino sia stato strumentalizzato abbastanza da entrambe le parti. Questo credo..oltre al fatto che sto bambino è cresciuto con una madre egoista, con un padre violento e con una zia posseduta.
...e sotto la giurisdizione di una questura incapace!
-
Quote:
Originariamente inviata da
Rocknrolf
La mia è solo un'ipotesi, troppe cose mi sono sconosciute per parlare con cognizione di causa...
Quote:
Originariamente inviata da
Rocknrolf
Appunto, come vedi io ho letto un altro articolo ergo il sostenere che io parli a vanvera ha ben poco senso...
Vabbè, scusa.
Quote:
Originariamente inviata da
Annie Lennox
Usher sia arrivato un oretta di ritardo xD
No, non è che non credo che ci possa essere, credo che sia stata usata come arma e il bambino sia stato strumentalizzato abbastanza da entrambe le parti. Questo credo..oltre al fatto che sto bambino è cresciuto con una madre egoista, con un padre violento e con una zia posseduta.
Padre violento?
In che senso? Che ne sai? Dammi la fonte :lol:
- - - Aggiornamento - - -
Quote:
Originariamente inviata da
Randagio
se questo è il modo di trattare un bimbo con la sindrome "del mammone"
.... Non minimizza'.
-
Io mi chiedo in base a cosa il giudice ha pensato di prendere sta decisione.
Non ha ottenuto l'affidamento.
Vedeva il figlio poche volte al mese e quelle poche volte che lo vedeva si trattava sempre di VISITE CONTROLLATE.
Tutte le denunce gli sono state archiviate.
E in più, tralasciando il fatto che il bimbo non vuole venire con te, PERMETTI CHE TUO FIGLIO VENGA PORTATO IN UNA CASA FAMIGLIA pur di avere la meglio sulla tua ex moglie!!!
Padre di merda.
-
@Jo Constantine; veramente è la madre ad essere di merda. Le hanno tolto la patria potestà ed il bambino è stato affidato AL PADRE.
Sua madre non li ha mai fatti incontrare.
Ha esercitato denigrazione nei confronti del padre ed è per questo che il bambino non vuole vederlo, e probabilmente è per questo che si incontravano in presenza degli assistenti sociali.
Secondo gli atti si tratta di ALIENAZIONE GENITORIALE.
- - - Aggiornamento - - -
http://www.alienazione.genitoriale.com/padova-bambino-salvato/
Sì, la fonte è un po' di parte..Ma è spiegato tutto abbastanza bene.
E poi anche le altre fonti sono molto di parte. Fatte apposta per fare rumore.
*«La Corte di Appello di Venezia ha emesso un provvedimento grave che ha portato alla decisione di far decadere la patria potestà della madre e il motivo di ciò è consistito nell’aver attuato un ostruzionismo strenuo che ha impedito la frequentazione tra me e mio figlio. Per cui, di fatto, il bambino non l’ho più visto. Anche perché il comportamento della madre e dei suoi familiari ha cagionato al bambino una psicopatologia secondo la quale mio figlio è esposto ad un rischio altissimo di patire dei disturbi mentali nel corso dell’evoluzione».*
-
No Rude, se tu preferisci vedere tuo figlio in una casa famiglia piuttosto che con un genitore, in una casa, con la famiglia, sei un padre di merda.
Poi possiamo parlare di alienazione genitoriale e blablabla, ma il ragazzino sempre in una casa famiglia sta.
-
Ci sta momentaneamente perché si deve "disintossicare".
Queste le disposizioni del tribunale, con assistenti sociali e psicologi al seguito.
Io correrei questo 'rischio' se fossi sicura delle pressioni psicologiche che subisce in casa, *in famiglia*.
A quanto pare avrebbe potuto sviluppare disturbi abbastanza gravi se avesse continuato a stare con la madre.
Quella che hai fatto tu è una considerazione che ho fatto anche io diversi post fa.
Poi ho capito.
E ho capito pure perché la zia e il nonno si trovavno là: era quasi ora di uscire da scuola. Hanno sbagliato i tempi.Se avessero fatto 'sta mossa alle 10 del mattino quel bambino non si sarebbe trovato la zia 'complice' e non si sarebbe buttato per terra...
Hai dato 'na letta a quel link ?
-
Quote:
Originariamente inviata da
RudeMood
Hai dato 'na letta a quel link ?
è mezzanotte passata, mi chiedi troppo ora...
-
Quote:
Originariamente inviata da
RudeMood
Ci sta momentaneamente perché si deve "disintossicare".
Queste le disposizioni del tribunale, con assistenti sociali e psicologi al seguito.
Io correrei questo 'rischio' se fossi sicura delle pressioni psicologiche che subisce in casa, *in famiglia*.
A quanto pare avrebbe potuto sviluppare disturbi abbastanza gravi se avesse continuato a stare con la madre.
Quella che hai fatto tu è una considerazione che ho fatto anche io diversi post fa.
Poi ho capito.
E ho capito pure perché la zia e il nonno si trovavno là: era quasi ora di uscire da scuola. Hanno sbagliato i tempi.Se avessero fatto 'sta mossa alle 10 del mattino quel bambino non si sarebbe trovato la zia 'complice' e non si sarebbe buttato per terra...
Hai dato 'na letta a quel link ?
leggendo il tuo post mi sono ricordato un episodio similare con carattaristiche da te descritte : troppo amore materno, dove la forza pubblica pur non facendo la figura di padova cmq dimostra avere poca sensibilità
Figli tolti alle madri: li maltrattavano per troppo amore morboso | Il bimbo nella societ
Figli tolti alle madri: li maltrattavano per troppo amore morboso
In una scuola elementare di Trento assistenti sociali e vigili urbani hanno “fatto irruzione” per eseguire un provvedimento di allontanamento di un minore dalla famiglia. A Ferrara un caso analogo. Di che si tratta e cosa dice la legge?
L'altro ieri, giorno 21 aprile, in una scuola elementare di Trento la ricreazione, diversamente da come dovrebbe essere, non è stata per i bimbi un sereno momento di pausa e gioco. Proprio durante la sospensione dalle lezioni, assistenti sociali e vigili urbani hanno “fatto irruzione” nella scuola per eseguire un provvedimento di allontanamento di un minore dalla famiglia. L’operazione è stata compiuta in adempimento delle disposizioni del Tribunale dei minori di Trento. Quest’organo giudiziario ha decretato l’allontanamento del bambino dalla famiglia e la sua collocazione in una struttura protetta.
In sede giudiziale è stato accertato che la mamma esercitava sul bambino un affetto “asfissiante”, tale da pregiudicare un corretto sviluppo del minore. I periti hanno sostenuto che la madre non riesce ad immaginare il figlio separato da sé; in tal senso ella esercita sul piccolo fortissimi condizionamenti, privandolo in ogni modo di spazi personali, indispensabili per l‘affermazione del proprio io.
Il provvedimento “estremo” si radica nella difficile storia familiare del minore. La mamma non pare sorretta da una struttura familiare capace di limitare i danni al bambino e, stando alle perizia, non si renderebbe neanche conto degli effetti negativi del suo comportamento. Il padre, poi, pare non avere alcun ruolo nella vita del piccolo.
È del 14 aprile scorso la notizia di un’altra complessa storia familiare nel segno della educazione iperprotettiva. A Ferrara sono stati condannati per maltrattamenti madre, nonna e nonno. Il fatti riguardano un lungo arco di tempo dal 2004 al 2008, in questi anni la crescita e lo sviluppo del minore sarebbero stati letteralmente soffocati. Il ragazzino, che oggi ha 13 anni, paga lo scotto d’un affetto asfissiante e paranoico: ha problemi nella deambulazione, fino all'età di sette anni non era in grado di affrontare una rampa di scale; ha difficoltà nel rapporto con il cibo per lungo tempo somministratogli in modo inadeguato alla sua età, gli davano la merenda spezzettata non permettendogli di sperimentare un modo adulto di cibarsi da solo; dimostra reticenze ad andare in bagno a scuola, perché gli è stato inculcato di fare i bisogni solo a casa propria.
Il padre del bambino si è battuto per liberare il figlio dal giogo della madre e dei nonni. Dopo la separazione l’uomo è stato del tutto isolato e allontanato dalla famiglia, nonni e mamma raccontavano al bimbo che il padre non lo voleva o che intendeva allontanalo da loro per lasciarlo in una comunità di handicappati.
L’esame di questi angoscianti fatti pretende, in primis, un’analisi del concetto giuridico di cura del minore nell’ambito familiare.
La famiglia è considerata dalla legge la cellula primigenia della società. Osservata nella prospettiva dello sviluppo del bambino, essa è il “nido” in cui il minore nasce e deve serenamente crescere sino a spiccare il volo. I genitori, e con loro gli adulti che orbitano intorno al nucleo base della famiglia (i nonni come gli zii), devono facilitare il bambino nella affermazione di se stesso e della propria identità, lo devono stimolare a perseguire i suoi personali obiettivi, devono assecondarne l’indole e le inclinazioni. In questo senso per famiglia deve intendersi ogni comunità stabile di affetti, quindi anche una famiglia di fatto. Ed, altresì, deve comprendersi che i doveri familiari verso i minori, che gravano sugli adulti, non si possono mai esaurire con la disgregazione di una convivenza.
Malgrado la separazione, infatti, un genitore (come anche un nonno, secondo le più moderne tendenze dottrinali e giurisprudenziali) hanno il diritto - dovere di continuare ad esercitare il loro ruolo. E si faccia bene attenzione: i diritti genitoriali non sono diritti dei genitori sui figli, ma diritti per i figli. In questo senso, padri e madri, nel loro ruolo naturale, sono chiamati a muoversi sempre nel supremo interesse del figlio.
Lo Stato in caso di carenza genitoriale è obbligato ad intervenire. Deve farlo perché tutelando la famiglia, intesa come sua cellula originaria e basilare, tutela se stesso e l’equilibrio della collettività.
Le istituzioni opereranno preferibilmente interventi di integrazione, tuttavia la legge prevede, per i casi gravi, il ricorso a misure anche estreme, come l’allontanamento del minore dalla comunità familiare. Chiaramente, un atto tanto invasivo e traumatico per la vita di un bambino, deve essere orientato alla sua massima tutela.
Nei casi argomentati, il ricorso a provvedimenti di allontanamento e collocazione in strutture protette , si è reso necessario perché i minori erano vessati da maltrattamenti.
È appena il caso di precisare che ogni misura di allontanamento implica la decadenza o l’affievolimento della patria potestà.
Comunemente la parola maltrattamento evoca un atto fisico violento. Per la legge, invece, non è necessariamente così.
Secondo il Consiglio d’Europa integrano la fattispecie del reato di maltrattamento gli atti e le carenze che turbano gravemente il bambino, attentando alla sua integrità, non solo corporea, ma anche psichica, affettiva, intellettiva e morale. Insomma esiste una gravissima forma di maltrattamento, sommersa e difficilmente rintracciabile: è il drammatico maltrattamento psicologico. Diversamente da quello fisco, questa specie di maltrattamento troppo spesso si palesa quando i suoi effetti sono già drammatici.
L’asfittica educazione della madre e dei nonni ferraresi impediva al bambino di correre, saltare e fare le scale; essa si è manifestata a tutti quando le sue conseguenze, ovvero il ritardo motorio, avevano già afflitto il bambino. Quest’aspetto nascosto del maltrattamento psicologico è assai delicato e preoccupante, anche se lo si considera sotto il profilo delle difficoltà di accertamento dei fatti. Laddove, quando si parla di maltrattamenti, l’intervento a tutela del minore è tanto più efficace quanto più è tempestivo. Spesso, però, accertare la realtà di simili situazioni è assolutamente complicato. Tanto più che un errore in questi ambiti può causare danni enormi. Pensate a ciò che accade a quelle famiglie travolte incolpevolmente dall’onta di una accusa di maltrattamenti, pensate al dolore provocato ai bambini sottratti senza motivo dal loro nido.
In questo senso, per un corretto accertamento delle situazioni di fatto, giocano un ruolo importantissimo i pediatri di base e la scuola.
In conclusione va garantita ai minori assoluta tutela contro i maltrattamenti, ancorché psicologici e non fisici. Certo va superata con sensibile attenzione la difficoltà diagnostica e va compresa anche la riluttanza del paese ad accettare simili distorsioni educative. Tuttavia un bambino vessato psicologicamente diventerà un adulto senza autostima, con difficoltà relazionali, incapace, probabilmente di amare e farsi amare, sarà, a sua volta, esposto al rischio di fare uso della violenza come affermazione di se stesso. Chiaro è che bisogna prodigarsi perché questo non accada e per il diritto di ogni bambino ad una crescita serena
- - - Aggiornamento - - -
Quote:
Originariamente inviata da
Randagio
A questo punto il padre poteva chiamare "l'anonima sequestri", lo prelevavano piu dignitosamente!!!!
Comunque ho visto un intervista dei genitori di altri bimbi e hanno detto che la scena è stata vista da piu ragazzini e da piu genitori lasciando tutti sconvolti.. non si fa così! Cazzo esitono dottori, psicologi e infermieri ecc e mandano il padre il (non amato dal bambino) e due sbirri abituati a fermare magrebini che spacciano.... ogni ragione che aveva prima il padre e la questura con questo atto sono passati nel torto piu marcio senza scusanti!
E si inculino con la sindrome di Pas...se questo è il modo di trattare un bimbo con la sindrome "del mammone" non oso imaginare come questa sbirraglia si comporti in caso che ad avere problemi sia un adulto... aspetta, si lo so, lo amazzano... vedi Aldrovandi!
Il punto è che hanno mandato a fare un lavoro sociale chi di tatto per fare certe cose non ne ha nemmeno un pò! Ripeto, gli mandavano una banda di sequestratori facevano in un modo migliore!
si ma il paragone mi sembra molto esagerato con Aldrovandi capisco l'animosità e l'emotività ma non penso che si possa arrivare a quei livelli
-
*E si faccia bene attenzione: i diritti genitoriali non sono diritti dei genitori sui figli, ma diritti per i figli.*
Infatti all'inizio dicevo io... ma possibile che st'omo è così coglione da far vivere un'esperienza del genere a suo figlio solo perché l'ex moglie non glielo fa vedere ?
ALDROVANDI?
Ma vaffanculova' Randa' :lol:
-
Quote:
Originariamente inviata da
RudeMood
ALDROVANDI?
Ma vaffanculova' Randa' :lol:
Ma vacci te oh... l'incapacità di gestire "personalità problematiche" è palese...e in questo caso ancora di piu visto che la patologia era gia conosciuta prima!
-
Quote:
Originariamente inviata da
RudeMood
Il bambino è vittima della madre cristo
La alienazione genitoriale è una forma di abuso contro i bambini coinvolti in separazioni conflittuali, identificata e descritta come sindrome (PAS è l’acronimo di Parental Alienation Syndrome) dallo psichiatra americano Richard A. Gardner, che la definisce come:
« Un disturbo che insorge quasi esclusivamente nel contesto delle controversie per la custodia dei figli. In questo disturbo, un genitore (alienatore) attiva un programma di denigrazione contro l’altro genitore (genitore alienato). Tuttavia, questa non è una semplice questione di “lavaggio del cervello” o “programmazione”, poiché il bambino fornisce il suo personale contributo alla campagna di denigrazione. È proprio questa combinazione di fattori che legittima una diagnosi di PAS. In presenza di reali abusi o trascuratezza, la diagnosi di PAS non è applicabile
La PAS è prodotta da una “programmazione” dei figli da parte di un genitore patologico (genitore alienante): una specie di lavaggio del cervello che porta i figli a perdere il contatto con la realtà degli affetti, e ad esibire astio e disprezzo ingiustificato e continuo verso l’altro genitore (genitore alienato). Le tecniche di “programmazione” del genitore alienante, tipicamente comprendono l’uso di espressioni denigratorie riferite all’altro genitore; false accuse di trascuratezza, violenza o abuso (nei casi peggiori, anche abuso sessuale); la costruzione di una “realtà virtuale familiare” di terrore e vessazione che genera, nei figli, profondi sentimenti di paura, diffidenza e odio verso il genitore alienato.
Ha chiamato il padre BASTARDO e LURIDO VERME.
Hanno fatto benissimo come hanno fatto e un giorno 'sto ragazzino capirà il perché dii questo gesto eclatante, e ringrazierà.
Cioè, mo che so con certezza che si tratta di PAS riesco ad essere meno imparziale...
Prima non ero affatto certa..
Sinceramente, questa sindrome può anche esser stata riconosciuta da uno psichiatra a caso, ma non vuol dire che tutti ne soffrano eh.
Quando i miei si sono separati TUTTI in casa sputavano merda contro mio padre, cercavano di corrompermi pur di farmi dire che odiavo papà quando non era vero e non sono mai riusciti a piegarmi. Questo bambino può aver vissuto da quando aveva 2 anni con l'idea che il padre fosse un 'lurido verme', ma se tu ti comporti da padre fidati che tuo figlio non lo penserà. E' un bambino di 10 anni, non un pappagallo. Se ha detto che il padre era un bastardo allora effettivamente con lui si sarà comportato così.
E tornando a video, io avevo le lacrime agli occhi, e per far lacrimare me su ste cose ce ne vuole.
Nel video il padre (mi sembra fosse lui, aveva la maglia blu) urla con tono, azzarderei schifato, al figlio 'ma lasciami stare' quando lui lo afferra per il collo della maglietta. No davvero avevo i brividi. In più ho letto che non è nemmeno la prima volta che succede una cosa simile, si era addirittura nascosto sotto il letto una volta. Se il bambino ha fatto così l'alienazione genitoriale non c'entra proprio un cazzo.
Ah, e se posso aggiungere una cosa, anche la madre non è stata correttissima.
Va bene che era stata presa dal panico, ma il video lo avrei fatto girare a qlk1 altro, avrebbe fatto meglio a chiamare un'ambulanza e magari i carabinieri, e a tranquillizzare il bambina con frasi come 'c'è qui la mamma' per provare un minimo a rassicurarlo, urlando così ha contribuito a spaventarlo. Poi oh, ribadisco, è stata presa dal panico. Ora parlo parlo ma io magari mi sarei fatta arrestare in un momento simile.
-
Joy scusa ma hai detto una enormità di cazzate. A partire dalla MAdRE che ha girati il video x tornare i dietro alle prime righe...
A me le banalità fanno troppo incazzare.
-
Quote:
Originariamente inviata da
RudeMood
Joy scusa ma hai detto una enormità di cazzate. A partire dalla MAdRE che ha girati il video fino ad arrivare al fatto che non hai affatto capito come funziona la pas, se no non l'avrezti xhiamata malattia.
A me le banalità fanno troppo incazzare.
Ma lei non l'ha chiamata malattia...
-
Quote:
Originariamente inviata da
RudeMood
Joy scusa ma hai detto una enormità di cazzate. A partire dalla MAdRE che ha girati il video fino ad arrivare al fatto che non hai affatto capito come funziona la pas, se no non l'avrezti xhiamata malattia.
A me le banalità fanno troppo incazzare.
Saranno cazzate ma io ci sono passata dalla parte del bambino.
Non ho detto che la madre ha sbagliato a girare il video, ho detto che secondo me era meglio se si fosse preoccupata di stare accanto al bambino provando a tranquillizzarlo, e magari far girare il video da un'altra persona, magari un'amica.
Ho anche aggiunto che magari è stata presa dal panico del momento. Noi siamo bravi a parlare ma in una situazione simile io stessa mi sarei comportata diversamente e forse anche peggio
E poi dove avrei scritto malattia?
Ho scritto sindrome, nella prima frase.
Se esiste non lo metto in dubbio, posso anche portarti persone ormai adulte che secondo me ne hanno sofferto, ma questo non mi sembra questa la situazione di quel bamabino, o magari posso anche sbagliarmi, io mi baso su quel che ho letto dalla stampa, verità o no, e sul video, che parla da solo.
-
Il video lo ha girato la zia!
-
Quote:
Originariamente inviata da
Jo Constantine
Ma lei non l'ha chiamata malattia...
E m'ero svegliata da poco e dopo aver letto tutto il suo intervento, quando so' andata a risponde mi so' ricordata male :lol:
Quote:
Originariamente inviata da
Joy Turner
Saranno cazzate ma io ci sono passata dalla parte del bambino.
Non ho detto che la madre ha sbagliato a girare il video, ho detto che secondo me era meglio se si fosse preoccupata di stare accanto al bambino provando a tranquillizzarlo, e magari far girare il video da un'altra persona, magari un'amica.
Ho anche aggiunto che magari è stata presa dal panico del momento. Noi siamo bravi a parlare ma in una situazione simile io stessa mi sarei comportata diversamente e forse anche peggio
E poi dove avrei scritto malattia?
Ho scritto sindrome, nella prima frase.
Se esiste non lo metto in dubbio, posso anche portarti persone ormai adulte che secondo me ne hanno sofferto, ma questo non mi sembra questa la situazione di quel bamabino, o magari posso anche sbagliarmi, io mi baso su quel che ho letto dalla stampa, verità o no, e sul video, che parla da solo.
Ci sono passata pure io. E l'ho detto. E ho detto che non ha attecchito. ANzi ha sortito quasi l'effetto contrario.
Il video l'ha girato la ZIA del bambino. C'erano lei e il nonno.
Ti sbagli sulla condizione del bambino perché i genitori si sono separati nel 2005 , quindi 7 anni fa, lui ne aveva 3.
Sicuro come una palla, la madre cornuta fin da subito ha iniziato a fare i 'dispetti' all'ex per non fargli vedere il bambino.E nel frattempo lo denigrava... quindi con molta probabilità - questa mia è un'ipotesi ma in generie le cose vanno così... - il bambino non ha avuto il tempo di sviluppare un rapporto stabile col padre. Il fatto che in seguito si siano visti sempre in presenza di assistenti sociali, mi fa pensare solo a una cosa: quella era la condizione del bambino, "programmato" dalla madre....
Tu dici , eh ma se un padre si comporta da padre non passa da bastardo agli occhi dei figli.
DIPENDE. DIpende quanto forte è il ragazzino, quanto è già codipendente nei confronti del geniotre alienante (cioè la madre).
Cioè. ..veramente non riesco a capire la prima frase di quel tuo intervento...Che significato dovrebbe avere?
*Sinceramente, questa sindrome può anche esser stata riconosciuta da uno psichiatra a caso, ma non vuol dire che tutti ne soffrano eh.*
-
Per una mia curiosità ho sentito una mia amica che lavora in una "casa famiglia" che accolgonmolti di questi bimbi... e mi ha detto "non hai idea di quanti ne portano dentro così"....
Bho... da un lato mi sto rassegnando che è così il mondo ma dall'altro mi fa schifo!
-
Il trattamento che i poliziotti hanno avuto sul bambino, è scandaloso.
-
Quote:
Originariamente inviata da
Randagio
Ma vacci te oh... l'incapacità di gestire "personalità problematiche" è palese...e in questo caso ancora di piu visto che la patologia era gia conosciuta prima!
Non facciamo un faascio unico di tutta l'erba.
Oltretutto in questo caso specifico la polizia non ha fatto gran che eh.
C'ERA IL PADRE PRESENTE ED E' STATO LUI A PRENDERLO PER I PIEDI QUANDO S'È BUTTATO PER TERRA.
Aldrovandi non doveva nemmeno essere nominato...
Sono situazioni completamente diverse !!
E in questo caso c'erano anche assistenti sociali e psicologo. Quindi se avessero ritenuto esagerati quei comportamenti, avrebbero senz'altro deciso di desistere come hanno sempre fatto ..
PS
Oggi sto di buon umore. Mi sa che fioccheranno reputazioni negative a gogo :lol:
- - - Aggiornamento - - -
Quote:
Originariamente inviata da
Lukinho92
Il trattamento che i poliziotti hanno avuto sul bambino, è scandaloso.
Ecco, a te ti grazio perché sei nuovo e non vorrei lasciarti grigio o nero.
- - - Aggiornamento - - -
Quote:
Originariamente inviata da
Randagio
Per una mia curiosità ho sentito una mia amica che lavora in una "casa famiglia" che accolgonmolti di questi bimbi... e mi ha detto "non hai idea di quanti ne portano dentro così"....
Bho... da un lato mi sto rassegnando che è così il mondo ma dall'altro mi fa schifo!
Sì ma boh. Che si fa?
Si lasciano marcire 'sti piccoli cervelletti in ambienti malsani?
O si prelevano coattamente le persone nocive?
Cioè...è brutto ma è il male minore.
In fondo quello del bambino è stato un capriccio. E di capricci, i bambini, ne fanno molti.
Ma quante volte ho visto ragazzini trascinati per il braccio dai genitori perché non lasciare il supermercato se non con il videogioco nuovo in mano?
Non so' questi i traumi...
-
Quote:
Originariamente inviata da
Randagio
Per una mia curiosità ho sentito una mia amica che lavora in una "casa famiglia" che accolgonmolti di questi bimbi... e mi ha detto "non hai idea di quanti ne portano dentro così"....
Bho... da un lato mi sto rassegnando che è così il mondo ma dall'altro mi fa schifo!
Queste cose continueranno a succedere finchè non passa il disegno di legge in materia minori e tutela dei loro diritti. Fino ad allora ,questo schifo continuerà ancora. Se casi come questi, se pur tristi nel loro manifestarsi, ben vengano se hanno come risultato di sensibilizzare l'opinione pubblica a pretendere nuove leggi in materia o sbloccare quelle arenate in commissioni.