Un deserto di sentimenti si espande tra gli uomini, dunque, «ma è proprio a partire dall'esperienza di questo deserto - ha continuato -, da questo vuoto, che possiamo nuovamente scoprire la gioia di credere, la sua importanza vitale per noi uomini e donne».


IL MONDO SENZA DIO DEL DOPOGUERRA - «Che cosa significasse una vita, un mondo senza Dio, ai tempi del Concilio lo si poteva già sapere da alcune pagine tragiche della storia, ma ora purtroppo lo vediamo ogni giorno intorno a noi. E' il vuoto che si è diffuso», ha continuato Benedetto XVI, che ha concelebrato con oltre 400 vescovi di tutto il mondo, tra i quali i «padri» che partecipano al sinodo sulla nuova evangelizzazione in corso in Vaticano in queste settimane.


«I VALORI ESSENZIALI PER VIVERE» - Ma il messagguio è tornato poi positivo: «Nel deserto - ha insistito Ratzinger - si riscopre il valore di ciò che è essenziale per vivere; così nel mondo contemporaneo sono innumerevoli i segni, spesso espressi in forma implicita o negativa, della sete di Dio, del senso ultimo della vita. E nel deserto c'è bisogno soprattutto di persone di fede che, con la loro stessa vita, indicano la via verso la Terra promessa e così tengono desta la speranza. La fede vissuta apre il cuore alla Grazia di Dio che libera dal pessimismo. Oggi più che mai evangelizzare vuol dire testimoniare una vita nuova, trasformata da Dio, e così indicare la strada».



Benedetto XVI: «Deserto spirituale avanza urgente riroporre i veri valori del Concilio » - Corriere Roma