Roma, 30 giugno - Meravigliose, quanto pericolose per le immersioni. Le grotte di Palinuro, dove oggi quattro sub sono rimasti dispersi, vantano precedenti inquietanti, anche di morte.
Celebri per la bellezza degli scorci che offrono, sono tristemente famose anche per la loro pericolosità, dovuta ad una particolare conformazione che rende i percorsi assai complessi. Senza contare i rischi legati alle esalazioni di idrogeno solforato che si sprigionano al loro interno. Un gas, l'idorgeno solforato, che Francesco Cinelli, sub professionista e ordinario di Ecologia "dagli effetti mortali se inalati".
I PRECEDENTI - L’incidente più grave, fino a quello di oggi, è avvenuto l’ 11 settembre del 1996, quando tre polacchi, Fall Spyrka di 19 anni, Gregorz Sosinka di 21 e Witold Olszowski di 37 anni, hanno perso la vita durante una immersione nella grotta denominata ‘’Scaletta’’ a Punta Iacco.
I loro corpi sono stati trovati ad una profondità di di circa 45 metri, all’interno di un lungo cunicolo. I tre polacchi, insieme ad altri 32 compagni, facevano parte dell’ Accademy Club di Cracovia, una scuola di immersione, ed erano in possesso di patentino.
Per tutta la settimana avevano eseguito immersioni, servendosi di gommoni e cartine dei fondali da visitare. Erano stati avvisati dai sub locali della pericolosità delle grotte di Palinuro.
Nel 1984, il 16 agosto, a morire furono due giovani speleologi subacquei friulani, Stefano Modonetti, di 29 anni, e Luigi Savoi, di 28. Stavano esplorando una grotta sottomarina nelle acque della ‘’Cala Fetente’’ a Palinuro. I due, che facevano parte di un gruppo di speleologi di Udine, avrebbero dovuto esplorare un cunicolo che porta in una grande grotta sottomarina. Per motivi non accertati, pero’, i due subacquei percorsero per una cinquantina di metri un cunicolo cieco dal quale non riuscirono a tornare indietro.
Il 2 settembre 1998 morirono nei fondali della Grotta Azzurra di Palinuro due subacquei milanesi: Giuseppe Tosi, 30 anni, e Maurizio Melon, 44 anni. I loro corpi furono trovati prigionieri nella Camera della Neve, un cunicolo a quasi venti metri di profondita’.
Il 5 agosto 1994 a perdere la vita nelle grotte di Palinuro fu un altro subacqueo milanese, Mauro Bossi, di 33 anni. Bossi aveva raggiunto con una motobarca, a bordo della quale vi erano anche alcuni amici, la spiaggia del Buondormire e si era tuffato per esplorare le numerose grotte della zona, da cui non è mai risalito.
Otto, quindi, le 'vittime delle grotte'. Fino a oggi, purtroppo.
Fonte: Quotidiano.net
Che morte orribile