Un operatore del 911 ha permesso ad una giovane madre di sparare ad un intruso penetrato nell'abitazione della donna. Sarah McKinley, 18 anni, ha sparato a Justin Martin, uccidendolo con un colpo di fucile nella notte del 31 dicembre.
L’uomo si era introdotto nella casa di Blanchard, Oklahoma, armato di un lungo e affilato coltello. L’incontro mortale è avvenuto una settimana dopo la morte di cancro del marito della giovane madre. Martin aveva marcato la porta della casa dei McKinley giorni prima, durante i funerali. L'uomo aveva già tentato di entrare in casa, spacciandosi per un nuovo vicino in vena di presentazioni. Ma Sarah non gli aveva aperto.
Martin era ritornato con un complice la notte del 31 dicembre, provando a forzare la porta. Quando la McKinley ha sentito i due uomini entrare in casa, ha chiamato subito il 911, armandosi contemporaneamente di un fucile calibro 12 e una pistola. Per non far piangere il piccolo, la donna gli ha dato un biberon.
“Ho due pistole, posso sparargli se entrano in casa?”: questa la domanda che Sarah McKinley ha fatto all’operatore del 911. “Non posso dirle che può farlo, ma lei deve fare tutto ciò che è in suo potere per proteggere il suo bambino”.
La telefonata è andata avanti per 21 minuti fino all’ingresso dei due uomini in casa. Martin si è subito diretto armato di coltello verso la donna, ma lei lo ha freddato prima che potesse colpirla.
La polizia ha trovato Martin riverso sul divano che la signora McKinley aveva usato per barricare la porta, giudicando il gesto della donna come atto di legittima difesa. Il complice dell’uomo, Dustin Stewart, si era dato alla fuga appena udita l’esplosione del colpo di fucile. Più tardi si è arreso alla polizia. Stewart è stato accusato di furto.
Cosa ne pensate? Io sono contento per come sia andata. Quei malviventi erano entrati in casa sua in presenza di un bimbetto di 3 mesi.