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Se il decreto riguarda i libri pubblicati da meno di 20 mesi la cosa non danneggia il lettore forte ma solo il lettore occasionale. I libri vanno in edizione economica, infatti, più o meno dopo un anno e mezzo. Mi pare che sia nel contratto fra autore e casa editrice quale debba essere il lasso di tempo prima di inserire il libro nelle collane economiche (per esempio, so per certo che di contratto Stefano Benni fa uscire i libri nella collana dell'Universale Economica Feltrinelli dopo un anno).
Se si colpiscono le nuove uscite, non si danneggia chi si ciba d'ogni libro ma solo di chi legge quel libro.
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Sto cercando di capirci qualcosa di più perchè non mi è del tutto chiara questa cosa...
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però leggere le novità ha sempre il suo fascino..
un pò come guadare il film al cinema o aspettare che lo diano in videoteca...
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Originariamente inviata da
topino1
però leggere le novità ha sempre il suo fascino..
un pò come guadare il film al cinema o aspettare che lo diano in videoteca...
Con l'unica differenza che il film NON incide nè sulla tua vita nè sul tuo portafoglio.
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Originariamente inviata da
Nuvolablu
Con l'unica differenza che il film NON incide nè sulla tua vita nè sul tuo portafoglio.
per i libri in questione che citava Holly vale lo stesso..
non sono testi scolastici..
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Originariamente inviata da
topino1
per i libri in questione che citava Holly vale lo stesso..
non sono testi scolastici..
E quindi?
anch'io compro tanti libri e non lo si fa solo quando si va a scuola.
Si può anche leggere per passione, e la lettura non hai mai fatto del male a nessuno, anzi.
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Originariamente inviata da
Nuvolablu
E quindi?
anch'io compro tanti libri e non lo si fa solo quando si va a scuola.
Si può anche leggere per passione, e la lettura non hai mai fatto del male a nessuno, anzi.
certo,ma rispondevo a quello che hai scritto in alto
e cioè che il cinema non incide sulla tua vita e sul tuo portafoglio
e non è del tutto giusto..sul lato economico anche il cinema costa
su quello della vita, certo non ti da una cultura come un libro,ma ti può far passare momenti felici e indimenticabili magari con la persona amata..
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..si ok ma non puoi paragonare i libri al cinema su.
Per il cinema puoi sempre ovviare, magari aspetti che il film esce in dvd o te lo vedi in arena scontato, insomma è un altro discorso...
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Originariamente inviata da
Nuvolablu
..si ok ma non puoi paragonare i libri al cinema su.
Per il cinema puoi sempre ovviare, magari aspetti che il film esce in dvd o te lo vedi in arena scontato, insomma è un altro discorso...
siii anche se il cinema specie con i nuovi registi italiani che stanno emergendo è un biglietto da visita del paese italia in tutto il mondo.. senza contare tutte le figure sottopagate che si cimentano nelle varie mansioni di montaggio..
però i libri, la cultura, sono al primo posto come dici tu..senza dimenticarci che siamo il paese industrializzato che leggiamo di meno...
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Originariamente inviata da
Nuvolablu
Sto cercando di capirci qualcosa di più perchè non mi è del tutto chiara questa cosa...
Per farla breve...
La legge serve in linea teorica per tutelare le case editrici (ma molte delle case editrici si domandano in che modo) e le piccole librerie. La legge danneggia fondamentalmente i consumatori e la grande distribuzione.
Se il piccolo libraio vende i titoli di Italo Calvino a 9 euro (il prezzo di copertina imposto dalla Mondadori) e Amazon lo vende a 5,30 euro (io ne ho comprati tre a questo prezzo qualche giorno fa), il lettore forte abbandona la piccola distribuzione e compra da Amazon. Oppure, chi non conosce internet compra alla Feltrinelli o alla Ricordi o in altre grandi librerie.
Il punto è che la legge per tutelare la piccola distrubuzione c'è: è il prezzo imposto. Su nessun i prodotti editoriali (libri, giornali, rivisiste) si può decidere il prezzo, ma viene imposto. Il corriere della sera di lunedì costa 1euro ovunque. Questo per evitare che un grande rivenditore possa comprare un tot di libri e venderli a un prezzo diverso da quello del piccolo produttore.
Tutto questo in linea teorica sembra giusto anche a me... ma va considerato anche il consumatore.
Il problema dei consumatori è ben diverso. I lettori sono pochi e leggono tantissimo. Il lettore occasionale (la maggior parte della popolazione) compra, invece, un titolo specifico una volta ogni tanto. Ed è questo titolo che la legge vuole andare a "tutelare"/"colpire".
Ora... se un lettore spende 20 euro per comprare l'ultimo libro di Twilight, e compra solo quello, è giusto tenere a 20 euro (sto sparando il prezzo, non so quanto costi Twilight) ed evitare che Amazon venda il Best Seller a -40% (12 euro).
Il fatto è che questi lettori non sono quelli che fanno effettivamente guadagnare le case editrici. Le case editrici guadagnano grazia a quelli che divorano i libri (e che molte volte ignorano bellamente il banchetto dei best seller). La legge colpisce questa fascia specifica di persona.
Va ora considerata una cosa.
- se la legge vale solo per i libri pubblicati da meno di 20 mesi (grosso modo il tempo trascorso dal caso editoriale in classifica) la legge colpisce il lettore occasionale e serve a prendersi una fetta di soldi senza intaccare la più grossa fetta di compratori.
- se la legge vale per tutti i titoli, la legge è ancora più una porcheria per il consumatore, perché danneggia tutti. Soprattutto quelli che fanno vivere le case editrici.
E' una porcheria perché limita il libero mercato e perché agisce in modo sbagliato.
Se le case editrici limitassero i prezzi di vendita (20 euro per la narrativa è oggettivamente troppo), Amazon non avrebbe alcun motivo di vendere i libri a -40% e Ibs al -30%.
Se il piccolo venditore sapesse cosa vende e non vendesse libri come se stesse vendendo insalata, sarebbe la sua competenza ad attrarre i lettori. Inoltre, questi piccoli venditori puntano sul best seller, sono poco forniti di altri titoli, non supportano il lettore in alcun modo.