PALERMO - Aveva punito un episodio di bullismo facendo scrivere all'alunno, presunto bullo, 100 volte sul quaderno 'sono deficiente'. Per questo un'insegnante di lettere ormai in pensione è stata condannata a un anno di carcere
Con il rito abbreviato il 27 giugno 2007 il gup aveva assolto l'imputata. Ma il pm insieme alla parte civile aveva presentato ricorso. Nel giudizio di secondo grado il pg aveva chiesto una condanna a 14 giorni di reclusione. Ma la terza sezione della Corte di appello, presieduta da Gaetano La Barbera, è andata ben oltre le richieste dell'accusa, condannando l'insegnante a un anno e 20.000€ di multa.
Il motivo della punizione. Il ragazzino punito, insieme a due coetanei, aveva impedito ad un compagno di classe di entrare nel gabinetto, "non entri , sei una femminuccia, un gay". Il piccolo era scoppiato in lacrime e la professoressa aveva deciso di punire il responsabile. Gli altri avrebbero invece chiesto scusa alla vittima dell'episodio di bullismo
"Non è stata fatta giustizia nei confronti della mia assistita - ha dichiarato l'avvocato Sergio Visconti - la mia cliente è amareggiata e offesa".
Di parere opposto il padre dell'alunno: "Ha avuto ciò che si meritava, doveva pagare il conto. Dopo quella punizione sono stato costretto a portare mio figlio dalla psicologo".
Un "abuso dei mezzi di correzione" per i giudici, mentre per l'insegnante la punizione sarebbe stata "Una lezione di vita"