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Più morti in casa che nelle guerre di mafia

  1. #1
    Killing loneliness... learch
    Uomo 37 anni da Venezia
    Iscrizione: 26/9/2006
    Messaggi: 20,767
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    Predefinito Più morti in casa che nelle guerre di mafia

    Stragi in famiglia. Gassani: "Più morti in casa che nelle guerre di mafia. Piaga sottovalutata: urge una task force"


    Il 2011 rappresenta senz’altro l’anno nero nelle inaudite stragi tra familiari che vedono coinvolti genitori tra loro e contro i figli. Tutte vicende legate a matrimoni finiti o nell’ambito di procedure di separazione gravemente conflittuali. In particolare l’affidamento dei figli, nonostante il varo della legge sull’affidamento condiviso, sta diventando l’origine di uno dei fenomeni più preoccupanti del nostro Paese: la lotta per ottenere i figli contesi. “Separarsi in Italia significa, almeno nel 35% dei casi se non di più, dichiararsi guerra e giurarsi odio eterno. Fin quando non si interviene contro questa mentalità la famiglia continuerà ad uccidere più della mafia. L’aspetto più agghiacciante di questo fenomeno italiano è che la vittima di stalking, quasi sempre l’ex coniuge in fase di separazione, cade sotto i colpi di un delitto annunciato atteso che le denunce sporte contro il carnefice quasi sempre non producono effetti immediati”, dice il presidente nazionale dell’Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani, avv. Gian Ettore Gassani, che continua: “Urge emendare la legge sullo stalking e prevedere misure cautelari detentive nei confronti di chi si macchia di condotte persecutorie, in particolare contro l’ex coniuge o convivente. Non è immaginabile che si possa contrastare lo stalking con il semplice obbligo di firma dato che chi commette questo reato può essere capace di tutto, come le statistiche dovrebbero suggerire agli addetti ai lavori ed al legislatore. Alla luce dei gravissimi fatti di sangue delle ultime ore emerge un dato preoccupante: la quotidiana sottovalutazione da parte di alcuni avvocati, magistrati ed esponenti delle forze dell’ordine, di determinate condotte da parte dello stalker. Ancora una volta l’AMI richiama l’attenzione delle istituzioni perché tutte le separazioni ed i divorzi vengano seguite da psicologi del Tribunale al fine di prevenire condotte strumentali in danno dei figli e conseguenti gravi reazioni. Dietro queste tragedie si nasconde infatti l’ansia dei coniugi di sottrarsi vicendevolmente i figli a seguito, probabilmente, di una serie di scellerate strategie difensive o di negligenti provvedimenti giurisdizionali. In particolare destano sgomento le vicende di quei padri che, in lite con le consorti per l’affidamento dei figli (lo scorso settembre Alberto Fogari uccise la figlioletta di tre anni e si suicidò a Brescia; tre giorni fa Matthias Shepp si è suicidato dopo aver fatto perdere le tracce delle sue due figliolette gemelle; oggi Alberto Pistone ha ucciso moglie e figlio e si è suicidato a Bologna) arrivano a uccidersi e, nella quasi totalità dei casi, a togliere la vita ai figli per i quali sono entrati in conflitto con l’ex coniuge. In Italia si investe solo per la lotta alla mafia mentre nulla si destina alla prevenzione dei reati intrafamiliari che sono la vera, grave piaga sociale. Gli avvocati matrimonialisti ritengono che, come esiste una task force a contrasto della mafia, dovrebbe parimenti essere organizzata una rete di professionisti per combattere la violenza in famiglia”.




    Stragi in famiglia. Gassani: "Più morti in casa che nelle guerre di mafia. Piaga sottovalutata: urge una task force"

  2. #2
    Eurasia
    Ospite

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    Questo articolo per come la vedo io non ha nè capo nè coda. In primo luogo non capisco che genere di messaggio vogliono far passare, se mancano i finanziamenti si denunci il problema e basta. In secondo luogo, il paragone con il fenomeno mafioso mi sembra alquanto inappropriato perchè è ovvio che le strategie di individuazione del fenomeno, monitoraggio o prevenzione sono differenti. In terzo luogo, il problema in Italia è in generale la voce di finanziamenti destinata al settore "sociale"..facciano un bel paragone con i soldi spesi per condurre le guerre di pace all'estero anzichè all'interno, quelli davvero non si possono più contare.

  3. #3
    Wowbagger Jo Constantine
    Uomo 35 anni da Roma
    Iscrizione: 29/1/2009
    Messaggi: 31,903
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    Io ho letto solo le prime 8 righe, ma poi non ce l'ho fatta più...Mi irrita sto articolo, solo nelle prime 8 righe ho visto un minestrone pieno di roba che non c'azzeccano niente l'una con l'altra, figuriamoci il resto.

    ma poi il titolo...cioè..ma che razza di paragone è?Si chiama criminalità organizzata non a caso eh...

  4. #4
    Assuefatto da FdT
    33 anni
    Iscrizione: 8/9/2010
    Messaggi: 763
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    Quote Originariamente inviata da Eurasia Visualizza il messaggio
    Questo articolo per come la vedo io non ha nè capo nè coda. In primo luogo non capisco che genere di messaggio vogliono far passare, se mancano i finanziamenti si denunci il problema e basta. In secondo luogo, il paragone con il fenomeno mafioso mi sembra alquanto inappropriato perchè è ovvio che le strategie di individuazione del fenomeno, monitoraggio o prevenzione sono differenti. In terzo luogo, il problema in Italia è in generale la voce di finanziamenti destinata al settore "sociale"..facciano un bel paragone con i soldi spesi per condurre le guerre di pace all'estero anzichè all'interno, quelli davvero non si possono più contare.

  5. #5
    Too Many Humans Oregon
    Uomo 33 anni da Venezia
    Iscrizione: 17/10/2006
    Messaggi: 17,172
    Piaciuto: 4931 volte

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    Boh...non so che dire sinceramente...

  6. #6
    Zeitgeist
    Utente cancellato

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    Devo darla un altro po' in giro prima di ridarla alla buona Eurasia.

  7. #7
    Se muoio rinasco P S Y C H O
    da Estero
    Iscrizione: 6/12/2005
    Messaggi: 17,140
    Piaciuto: 1393 volte

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    A parte la comparazione con i morti per mafia, che può non piacere, il problema di cui si parla è però reale e bocciare il tutto perché non ci piace l'impostazione forse è un comportamento un po' superficiale.

    L'altro giorno riflettevo proprio su questo reato dello stalking. Mi chiedevo perché una persona debba perseguitare l'altra dopo la separazione. Siccome recentemente un mio amico s'è trovato psicologicamente distrutto dopo essere stato sfanculato dalla sua donna che amava alla follia e questa s'è scoperta invece molto meno coivolta di quel che poteva sembrare, questa cosa mi ha colpito e domando: non è lecito che una persona ancora innamorata o comunque fortemente legata e dipendente dall'altra la perseguiti con telefonate e insistenti richieste di ritornare sui suoi passi; perché allora non è altrettanto illecito prendersi gioco dei sentimenti altrui? Non ci dovrebbe essere un reato da ascrivere a chi con troppa leggerezza coinvolge la vita altrui segnandola in modo indelebile con una serie di impegni a tempo indeterminato, quali soprattutto i figli, ma anche economici fatti di mutui venti o trentennali, di coinvolgimenti di varia natura e a vario livello e poi così, repentinamente, magari perché colpita dallo sguardo dell'insegnante di pilates o di una di un quarto di secolo più giovane, si tira indietro dicendo: "Ho scherzato, che vuoi ho scoperto il vero amore, che con te non c'era e me ne rendo conto solo adesso...". Boh, non lo so... Certo si rischierebbe così di rivalutare il concetto di indissolubilità del matrimonio, però forse troppo semplicisticamente s'è cambiato regime in tal senso senza pensare a tutti i coinvolgimenti e le conseguenze del caso. I figli sono la cosa più importante, fors'anche l'unica e non si può accettare di distruggerli psicologicamente e affettivamente perché si scopre il vero amore; pensiamo al paradosso che al cane gli si deve mettere per legge il microchip e se lo sfanculi commetti un reato penale, però delle sorti mentali di un figlio o della persona con cui l'hai concepito è lecito fregarsene.
    Allora forse sarebbe il caso di rivedere tutto quello che legalmente riguarda l'organizzazione familiare in modo tale da non doversi trovare a dirimere al momento certe questioni che sono fortemente delicate.
    Il "come" è tutt'altro che facile da dire, però questo post potrebbe essere un'occasione per esprimere le proprie idee e proposte.
    Io dal canto mio penso che se una persona con troppa leggerezza decide di mandare all'aria un'intera famiglia perché a 40 o 50 anni ha scoperto la piacevolezza di farsi ingroppare dal garzone del macellaio o ingropparsi la figlia ventenne del vicino, allora se ne deve assumere interamente il peso sia economico che affettivo, mentre trovo che attualmente la legge la/lo tuteli eccessivamente.

  8. #8
    Assuefatto da FdT
    33 anni
    Iscrizione: 8/9/2010
    Messaggi: 763
    Piaciuto: 18 volte

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    Quote Originariamente inviata da Abel Balbo Visualizza il messaggio
    A parte la comparazione con i morti per mafia, che può non piacere, il problema di cui si parla è però reale e bocciare il tutto perché non ci piace l'impostazione forse è un comportamento un po' superficiale.
    Il problema è serio, però è difficile commentare queste statistiche che paragonano l'aumento demografico delle mucche allo scioglimento dei ghiacci Farebbero piacere altri dati, però ai giornalisti piace fare articoli suggestivi

  9. #9
    Risolvo problemi Winston Wolf
    Uomo 33 anni
    Iscrizione: 14/11/2006
    Messaggi: 8,550
    Piaciuto: 185 volte

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    Quote Originariamente inviata da Eurasia Visualizza il messaggio
    Questo articolo per come la vedo io non ha nè capo nè coda. In primo luogo non capisco che genere di messaggio vogliono far passare, se mancano i finanziamenti si denunci il problema e basta. In secondo luogo, il paragone con il fenomeno mafioso mi sembra alquanto inappropriato perchè è ovvio che le strategie di individuazione del fenomeno, monitoraggio o prevenzione sono differenti. In terzo luogo, il problema in Italia è in generale la voce di finanziamenti destinata al settore "sociale"..facciano un bel paragone con i soldi spesi per condurre le guerre di pace all'estero anzichè all'interno, quelli davvero non si possono più contare.
    come non quotare!

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