Il disastro ambientale di Porto Torres ha determinato un accumulo sulle spiagge di chili di catrame.
È importante procedere quanto più velocemente possibile nel completare il processo di bonifica delle coste interessate, in modo da evitare che l’inquinamento provocato dal combustibile finito in mare possa provocare danni ambientali maggiori. Desta attenzione in particolare la situazione riscontrata a Stintino, dove sono stati raccolti 4 chili di catrame. La speranza è quella di far rientrare al più presto possibile l’emergenza ambientale e limitare gli effetti dell’inquinamento del mare.
Un obiettivo complesso, se consideriamo la consistenza dell’inquinamento in Sardegna determinatosi in seguito al disastro ambientale di Porto Torres. Il catrame appare piuttosto diffuso e gli interventi di conservazione ambientale sono più che mai urgenti e necessari. Comunque la macchina delle strategie attuate a favore dell’ambiente non si ferma, coinvolgendo anche le istituzioni locali. Nello specifico sulle sostanze inquinanti che sono arrivate a Stintino non sembra esserci molta preoccupazione.
Gli esperti hanno infatti chiarito che il tutto potrebbe essere rapportabile a dei residui inquinanti riscontrabili nel Golfo dell’Asinara. Sul disastro ambientale di Porto Torres c’è stato anche un intervento del ministro Prestigiacomo, che ha affermato che le spiagge saranno ripulite nel giro di un mese.
Le autorità locali hanno manifestato la loro preoccupazione riguardo all’immagine negativa che i luoghi ne trarranno, nonostante si è cercato spesso di mettere a punto un’adeguata opera di valorizzazione del territorio e del patrimonio ambientale in esso presente.
Via | Ansa
Disastro ambientale Porto Torres: sulle spiagge chili di catrame | Ecoo