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Disastro ambientale Porto Torres

  1. #1
    Mai più senza FdT RudeMood
    Donna 43 anni
    Iscrizione: 3/2/2009
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    Predefinito Disastro ambientale Porto Torres

    I sardi si stanno mobilitando per salvare le loro coste. Diamogli una mano: diffondiamo la notizia dello sversamento di 18.000 litri di petrolio della E.On. In febbraio andrò a Porto Torres.
    "E' una vergogna! Vivo a Sassari a 10minuti dalla spiaggia che purtroppo non è l'unica colpita dalla marea. Il petrolio è gia arrivato negli ex meravigliosi paesaggi di SantaTeresa e CapoTesta. Un disastro! Qui siamo disperati! Nessuno ne parla." Davide Pala
    "La gente vuole partecipare, hanno raccolto mille buste di monnezza petrolifera finora. "...Ma non sono sufficienti i volontari - non possiamo andare avanti cosi' in Italia, senza personale e a colpo di volontari e di gente che lavora gratis per il bene comune e solo per amore. Dov'e' la Castalia, i ministri, la Prestigiacomo? Dov'é il presidente del Consiglio?" leggiamo dorsogna.blogspot.com" dina ., cagliari
    "...Io sabato ero a Platamona, era una giornata stupenda, un meraviglioso tramonto ed un mare nero, oleoso ed infernale... " Claudio Olla, Sassari
    "E Cappellacci chi è? Il servetto del sig. nano padrone. Quindi tutto a posto, non è successo niente... Ischidamonnos sardos una olta/ ca cust' est s' ora de nos ilboltare/ Sun arruinenne sa terra , su mare/ e sa Saldigna nostra cheren molta/ Ilboltamonnos , como cheret risolta/ no est cosa de porer supoltare .../ Si no che issos nois puru semus/ ... e no si podet torrare in segus ..." Sias Gianmario




    Appelli dalla Sardegna- Blog di Beppe Grillo

  2. #2
    Little Spongy Folletta
    Donna 33 anni da Genova
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    Ho appena letto la notizia su Fb e ne sono rimasta sconvolta. Nessuno ne ha parlato..
    E nessuno sta facendo nulla..

  3. #3
    Mai più senza FdT RudeMood
    Donna 43 anni
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    Ruuuby
    *******
    Moralismi

    .....

  4. #4
    0 1 1 2 3 5 8 13 21 34 55 Killuminato
    Uomo 42 anni da Modena
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    Lo sapevo perchè un evento del genere è importante per chi lavora nel campo della biodiversità e della biologia ambientale. Mi sono stupito perchè in televisione non ne hanno parlato molto ed è una grave situazione per un isola bella e che vanta una splendida costa anche se, purtroppo, è palese che non ne parlano per paura di ridurre il turismo l'estate prossima.

  5. #5
    Vivo su FdT Prozac.
    Donna 37 anni da Perugia
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    Io andrò domani sulla costa nord ardehna a vedere se hanno bisogno di una mano.........................ovviamente i telegiornali zitti e muti. mavaff

  6. #6
    Eurasia
    Ospite

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    E' terribile, mi unisco al coro dell'indignazione e mi impegno a diffondere.

  7. #7
    Mai più senza FdT RudeMood
    Donna 43 anni
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    Non è un articolo più recente, è solo un po' dettagliato..


    Sembrava tutto sotto controllo ma ora il catrame minaccia anche La Maddalena. Rassicurazioni e ottimismo della prima ora non sembrano essere bastati a fermare la marea nera nel nord della Sardegna, dopo l’incidente allo stabilimento E.On di Porto Torres, lo scorso 11 gennaio. Almeno 15mila litri di olio combustibile finiti in mare, vicinissimo ad alcune fra le più belle spiagge dell’isola, da Platamona a Stintino e proprio di fronte all’area marina protetta del Parco Nazionale dell’Asinara. Diverse chiazze nere che, galleggiando verso est, hanno raggiunto nel corso delle ultime quarantotto ore anche le coste della Gallura, da Santa Reparata alla penisola di Capo Testa e che ora mettono a rischio anche il paradiso di Spargi e tutto l’arcipelago protetto della Maddalena.

    Difficile stimare i danni reali un’emergenza ambientale che all’inizio della settimana fa veniva considerata conclusa dalle autorità marittime locali e che ha invece invece spinto il Capo del Compartimento Marittimo di La Maddalena ha dichiarare venerdì lo stato di emergenza, in una confusione informativa e istituzionale che non lascia presagire niente di buono per le reali conseguenze dell’incidente di Fiume Santo sull’ecosistema di uno dei tratti di costa più belli del Paese.

    L’impressione dei tecnici dell’Ispra arrivati a monitorare la situazione è che “il grosso delle piccole chiazze di catrame siano già spiaggiate” ma le ricognizioni in mare e sui fondali di fronte alle spiagge continueranno anche nei prossimi giorni, mentre sono già sei le tonnellate di materiale inquinante recuperate nel corso della settimana dai volontari e dalle ditte incaricate della pulizia della costa. “Va posta un’attenzione elevata per il fatto che il prodotto, essendo molto pesante, è potenzialmente rischioso per l’ambiente marino”, ha specificato il responsabile del Servizio emergenza ambientale dell’Ispra, Luigi Alcaro, alimentando di fatto timori già espressi dalle associazioni ambientaliste e dai comitati cittadini che chiedono una maggiore informazione sul reale impatto della marea nera.

    “Ci chiediamo quanti litri di petrolio siano ancora in mare, quanti abbiano soffocato la poseidonia, una pianta acquatica che provvede all’ossigenazione dell’acqua, e quanti animali marini siano morti in un’area tanto importante per la biodiversità e, in particolare, per i cetacei”, è il messaggio che arriva dall’Ente nazionale protezione animali (Enpa), preoccupato per una possibile contaminazione anche dell’area protetta del Santuario dei cetacei. “Pretendere di voler conciliare la presenza di insediamenti industriali non sicuri in aree marine protette è simbolo di un atteggiamento schizofrenico, incompatibile con una reale volontà di tutela del territorio e della biodiversità”, dichiara a ilfattoquotidiano.it il direttore scientifico dell’ente, Ilaria Ferri.

    “Siamo preoccupati dallo stato delle strutture dello stabilimento, l’azienda avrebbe dovuto premunirsi contro il rischio di fuoriuscite all’esterno” afferma invece Massimo Fresi, responsabile del locale circolo di Legambiente. “Il danno poteva essere peggiore, fortunatamente siamo in inverno e le basse temperature facilitano l’amalgamazione dell’olio combustibile e quindi anche una sua più facile asportazione”.

    Dalla E.Con, il gruppo energetico responsabile dell’impianto di Fiume Santo, arrivano intanto le prime risposte sulle dinamiche dell’incidente, anche in seguito alla mobilitazione di un gruppo di cittadini su Facebook “Disastro ambientale a Porto Torres e Platamona: vogliamo risposte! “Non c’e’ mai stata una sottovalutazione dell’incidente. Tutte le Autorità sono state avvisate appena si è avuta la percezione dello sversamento e le prime azioni antinquinamento sono iniziate immediatamente – scrive Marco Bertolino, direttore della centrale Fiume Santo rispondendo alla richiesta di chiarimenti sul tempismo degli interventi e il rispetto delle procedure di emergenza. “Tutte le misure preventive erano attive(…) Purtroppo, l’evento e’ accaduto alle 16.00 e l’insorgere dell’oscurità’ e le condizioni del mare mosso hanno consentito di limitare ma non di bloccare completamente l’evolversi della situazione”.

    Nell’inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica di Sassari per disastro ambientale al momento non ci sarebbero iscritto nel registro degli indagati mentre nessun commento ufficiale sulla vicenda è ancora arrivato dal Ministero dell’Ambiente. A Stefania Prestigiacomo il presidente della provincia di Sassa, Alessandra Giudici, chiede di dichiarare lo stato di calamità naturale, mentre Ermete Realacci, responsabile green economy del Pd, rivolge un’interrogazione parlamentare al fine “di intervenire con estrema urgenza per rendere nota l’effettiva stima del danno ambientale provocato e quali azioni risarcitorie si intendano avviare nei confronti di E On. S.p.A”. Il Ministro riferirà in Parlamento mercoledì 26 gennaio.

    Il Fatto Quotidiano


  8. #8
    obo
    .
    35 anni
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    che schifo. e nessuno ne parla eh
    Il disastro ambientale di Porto Torres ha determinato un accumulo sulle spiagge di chili di catrame.

    È importante procedere quanto più velocemente possibile nel completare il processo di bonifica delle coste interessate, in modo da evitare che l’inquinamento provocato dal combustibile finito in mare possa provocare danni ambientali maggiori. Desta attenzione in particolare la situazione riscontrata a Stintino, dove sono stati raccolti 4 chili di catrame. La speranza è quella di far rientrare al più presto possibile l’emergenza ambientale e limitare gli effetti dell’inquinamento del mare.

    Un obiettivo complesso, se consideriamo la consistenza dell’inquinamento in Sardegna determinatosi in seguito al disastro ambientale di Porto Torres. Il catrame appare piuttosto diffuso e gli interventi di conservazione ambientale sono più che mai urgenti e necessari. Comunque la macchina delle strategie attuate a favore dell’ambiente non si ferma, coinvolgendo anche le istituzioni locali. Nello specifico sulle sostanze inquinanti che sono arrivate a Stintino non sembra esserci molta preoccupazione.

    Gli esperti hanno infatti chiarito che il tutto potrebbe essere rapportabile a dei residui inquinanti riscontrabili nel Golfo dell’Asinara. Sul disastro ambientale di Porto Torres c’è stato anche un intervento del ministro Prestigiacomo, che ha affermato che le spiagge saranno ripulite nel giro di un mese.

    Le autorità locali hanno manifestato la loro preoccupazione riguardo all’immagine negativa che i luoghi ne trarranno, nonostante si è cercato spesso di mettere a punto un’adeguata opera di valorizzazione del territorio e del patrimonio ambientale in esso presente.
    Via | Ansa
    Disastro ambientale Porto Torres: sulle spiagge chili di catrame | Ecoo
    nel link ci sono anche le immagini

  9. #9
    under construction ziomirto
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    queste sono delle foto che ho fatto ieri al primo pettine della spiaggia di platamona....negli altri pettini sicuramente sono passati i mezzi in questo punto ancora no...ora le alghe ci sono sempre state spero siano alghe pulite....e si continua a non parlarne.....e l organizzazzione x i lavori di bonifica a quanto pae lascia il tempo che trova....ho saputo proprio ieri che alcuni sacchi di alghe sporche raccolte dagli operatori e lasciati in spiaggia sono ritornati in mare spinti dalla marea...ma dico si può essere più stupidi...mah

  10. #10
    Can che dorme Wolverine
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    Comunque, @obo, per lo meno non è vero che non ne stanno parlando Proprio ieri ci hanno fatto un lungo e particolareggiato servizio, dicendo anche che si preparano cause e richieste di risarcimento nei confronti della ditta responsabile, di cui non ricordo il nome.

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