Io sogno una società che provveda a tutti i bisogni basilari dei bambini, a cominciare da scuola e sanità.
Io sogno una società che provveda a tutti i bisogni basilari dei bambini, a cominciare da scuola e sanità.
Non ci vedo nulla di male. E' un servizio a pagamento come un altro, se uno ne vuole usufruire paga, è molto semplice.
Se non ha le possibilità, o non se ne serve o fa la relativa domanda.
Se no si può ben scazzare ed esser sputtànato.
Mi sembra un controsenso.
Perché non essere propensi a mettere i nomi dei bambini, invece si quello dei genitori? A che pro? Perché i bambini devono essere tutti uguali? Ma non lo sono, perché quelli i cui genitori non hanno pagato la retta non devono mangiare lì con gli altri. Così come quelli che non hanno i soldi per il biglietto del circo, la mattina che la classe va al circo che se ne stiano a casa. Idem per la gita culturale al museo.
Quindi occorrerebbe mettersi d'accordo su che cosa sia giusto fra l'imporre che tutti i bambini abbiano lo stesso trattamento e conseguentemente gli stessi mezzi nell'ambito scolastico e il determinare in quella piccola comunità di giovanissimi studenti quelle differenze di classe che esistono fra gli adulti.
Quindi per logica, o si permette che tutti i bambini usufruiscano dei servizi a scuola allo stesso modo altrimenti che si mettano pure alla gogna i più disgraziati!
Bè no, non vedo il controsenso, visto che la cura dei minori e il pagamento dei servizi spetta ai loro genitori.
Anzi immagino saranno stato proprio loro a dire: io a pranzo non ci sono, quest'anno mangerai alla mensa...fanno tutte le carte necessarie e poi non pagano..La colpa è esclusivamente dei genitori. I bambini ci vanno di mezzo conseguentemente, ma non è questione di discriminazione o non ricevere lo stesso trattamento.
Se uno paga un servizio riceve infatti lo stesso servizio di tutti quelli che pagano, chi non lo paga non lo riceve ed è sullo stesso piano di tutti quelli che non lo pagano. Anzi sarebbe più ingiusto dare un servizio a chi non paga (e quindi alle spalle di quelli che pagano).
Non ne ho fatto un problema di determinare se è giusto o no, anche perché il giusto in questo caso non esiste, esiste solo che si decida se i bambini devono avere tutti lo stesso trattamento oppure no. Una volta deciso va bene tutto. Però le mezze misure del voler negare un servizio a quei bambini i cui genitori non hanno pagato (poco importa il motivo, che sia furbizia o povertà) e poi non volerli mettere alla gogna della lista dei nomi dei non paganti, non ha senso. Il bambino lo danneggi al momento che avverte una differenza tra il trattamento riservato a lui e quello del suo compagno più fortunato (ad avere genitori onesti o ricchi poco importa). Se fossi io a decidere farei in modo che i bambini avessero tutti le stesse opportunità di crescita e quindi che si sentano tutelati e accuditi tutti allo stesso modo e per far questo l'unica via è che i fondi per la mensa si paghino in modo diverso e che poi tutti ne possano usufruire; oppure abolizione della mensa. Togliere il nome del bambino dalla lista nera, serve alle nostre coscienze ma non sposta di una virgola come vivrebbero il diverso trattamento riservatogli i bambini.
Nelle classi con maestre capaci, a carnevale ci si maschera, ma se c'è la consapevolezza che un solo bambino non può mascherarsi, allora si vieta la maschera a tutti; si va al cinema una mattina, ma se un bambino non può portare i soldi del biglietto, o questi si tirano fuori in un altro modo, oppure al cinema non ci va nessuno.
Arrivo all'eccesso che se anche per ipotesi un bambino fosse il figlio del più ricco del paese e questi non paga un servizio, tale servizio al bambino lo si deve dare lo stesso, perché non è giusto che paghi lui le conseguenze di avere un padre stronzo. Poi da grandi ognuno si creerà i propri strumenti di difesa e sarà un altro discorso...
...A mio parere, se fossero in difficolta', invece di far finta di nulla e continuare a mandare il figlio in mensa pur sapendo che non potrànno pagare, sarebbe più onesto ( altrimenti lo classificherei come un furto) esporre al comune i propri problemi o contrattare con l' esercizio preposto alla distribuzione del cibo per cercare di trovare un comune interesse. Per quel che concerne la pubblicazione in rete sul nome degli evasori, lo trovo una giusta sanzione disciplinare. Forse : la migliore. Ottimo deterrente a chi in futuro vorrebbe procedere in tale senso.