L’agghiacciante e disumano trattamento riservato alle dipendenti di un call center di Incisa Valdarno, vicino a Firenze
Frustate sulle gambe. Questo era il trattamento riservato alle dipendenti di un call center dell’orrore, la “Italcarone” di Incisa Valdarno, vicino a Firenze. A scoprire le agghiaccianti condizioni di lavoro dei dipendenti è stata la Guardia di Finanza: l’azienda reclutava personale con inserzioni sui giornali senza specificare quali mansioni avrebbe dovuto ricoprire; trasformava gli assunti in telefonisti; faceva loro ascoltare ogni mattina l’inno nazionale, canti e slogan; li spingeva a raggiungere risultati inarrivabili, con la promessa di viaggi in località esotiche; li faceva lavorare fino a 14 ore al giorno, con mezz’ora per il pranzo e pochi minuti per andare in bagno. E, se i risultati non arrivavano, i venditori venivano presi a frustate.
I vertici dell’azienda - quattro uomini e una donna - sono finiti in carcere e altre 11 persone sono indagate con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla frode in commercio e alla frode fiscale. Secondo le Fiamme gialle, oltre a trattare come bestie i dipendenti, l’azienda ha venduto in nero beni per quasi quattro milioni e mezzo di euro.
Le telefoniste, come nel film “Tutta la vita davanti” di Paolo Virzì, dovevano essere brave a prendere più appuntamenti possibile; i venditori a piazzare un’aspirapolvere, importato dagli Stati Uniti, del reale valore commerciale di 350 euro ma venduto a quasi 4000, presentato come “presidio medicochirurgico-elettromedicale anti acaro”. La carriera del venditore s’interrompeva presto e senza remunerazione, perché il tetto da raggiungere per ottenere le provvigioni era inarrivabile, dando così vita ad un turn over continuo, tutto a beneficio della Italcarone.
Fonte: city.corriere.it
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Qualcuno della zona ha avuto di approfondire meglio questa storia? Perchè secondo voi è stata denunciata soltanto adesso?