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Originariamente inviata da
Abel Balbo
Come dice Wittmann stiamo disquisendo di un caso del quale non conosciamo tutti gli elementi. Proprio per questo però, per quanto ci è oscuro, dovremmo fidarci della decisione dei giudici e della loro correttezza anziché contestare a prescindere.
E' ben differente tanto per fare un esempio, il caso di un dipendente di cui il proprio datore di lavoro si lamenta per lo scarso rendimento se questo è effettivo, da quello in cui tale rendimento non è scarso nonostante la contestazione del datore di lavoro peggio ancora se ci fossero condizioni particolari che con il licenziamento porterebbero tale dipendente alla disperazione (ijmpegni economici particolari da assolvere, per qualsiasi motivo)...
Nell'episodio in oggetto, non sapendolo noi, potrebbe essere sia il primo che il secondo caso.
Quello che ti chiedo è: perché, non sapendolo, punti decisamente al primo caso e non ti fidi che la sentenza sia stata data dopo un'attenta e corretta analisi della situazione?
Perchè, considerando diversi i casi in cui il datore di lavoro si lamenta del rendimento del sottoposto a ragione o a torto, in un caso si potrebbe arrivare a un licenziamento legittimo, nell'altro il dipendente licenziato per un motivo insfondato potrebbe casomai impugnare il licenziamento.
L'opzione di menare il datore di lavoro, anche se arrabbiati per la critica ricevuta e ritenuta ingiusta, non rientra (o, almeno per me, non dovrebbe rientrare) tra quelle consentite, in nessuno dei 2 casi..
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Originariamente inviata da
Cyrano de Bergerac
:roll:
Posso essere figlio di imprenditori o devo chiederti il permesso? :D
Per quanto riguarda Abel: a prescindere dalla decisione dei giudici punto al primo caso perché parto dal presupposto che se l'azienda è mia...pagata di pugno con i miei soldi...bene o male ci faccio quello che voglio, assumo, licenzio, in modo da rendere massimali i MIEI profitti, proprio perché il capitale ce l'ho messo io (discorso enfatizzato al massimo eh)...per cui a prescindere il mio pensiero è questo. Certo è che faccio ciò che voglio della mia azienda nei termini consentiti dalla legge, sia chiaro, e in questo caso la parte della legge ce l'hanno i giudici, quindi se hanno deciso così probabilmente, come dici tu, il datore di lavoro non avrà rispettato qualche norma. Il mio dubbio comunque rimane il fatto che un dipendente arriva alle mani verso il suo datore di lavoro ed ha ancora ragione...un po' come se io vado dal mio professore più bifolco e gli tiro una centra....a me hanno sempre insegnato che chi viene alle mani per primo è quello che ha torto, ma in questo caso non mi sembra così. Questo a prescindere dai dettagli :)
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Ma sii un po' quel che vuoi, io dopo aver parlato con Falco a certe cose ho rinunciato. LoL.
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Certo che arrivare a giustificare pure pestaggi di questo genere.....bah.....
Trattandosi di giudici andalusi e non italiani, comunque, diciamo che posso anche sospendere un po' il giudizio in attesa di maggiori elementi....
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è stata una decisione sbagliata, tutto qui:(quel tipo andava sicuramente licenziato:xperò sapevo che in spagna c'era grande flessibilità nei licenziamenti:?a quanto pare non è così:o
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classico caso di "giornalista che merita di essere preso a pedate nei coglioni"
il capostipite di questa generazione di giornalisti fu il genio che disse "SE SI INDOSSANO I JEANS NON PUO' ESSERE STUPRO: LO DICE LA CASSAZIONE"... e dà lì nacquero tutti gli articoli che riportando una frase su venti pagine di sentenza, creavano delle nuove leggi.
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"Spinte e calci" può voler dire tante cose, definirlo un pestaggio senza aver assistito alla scena mi sembra un pregiudizio.
Quello che io sostengo è che in un rapporto di sudditanza com'è quello dell'impiegato col suo datore di lavoro, è molto importante il fatto che quest'ultimo abbia indotto il primo alla sua reazione.
Sarebbe come se io a un incrocio con la mia automobile facessi segno all'altro automobilista di passare nonostante che abbia lo stop e poi mi ci andassi a scontrare volutamente per pretendere il riconoscimento del danno da lui provocato. Se non ci fossero testimoni sicuramente la spunterei, perché norme alla mano lui avendo lo stop è in difetto; ma se qualcuno potesse attendibilmente testimoniare che gli ho chiesto io di passare, lo scenario cambierebbe radicalmente e con esso il giudizio e l'assegnazione delle responsabilità.
Ovviamente non voglio giustificare spintonamenti o calci, solo tener conto della dinamica dei fatti.
In quanto che alle considerazioni di Shrek sulla figura dell'imprenditore, penso che qualsiasi ruolo si decida di intraprendere nella propria vita, lo si può fare in tanti modi diversi e quello del rispetto del prossimo prima di qualsiasi arido interesse materiale è sempre il più auspicabile.
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non so perchè,mi è venuto in mente quell'arbitro che,lievemente spintonato ( da Di Canio?) cadde come il celebre miliziano spagnolo ucciso,rotolando poi 7-8 volte :lol:
cmq decisione molto strana,ma conosco troppo poco i fatti!
magari non è stato licenziato,ma è cmq stato denunciato per aggressione...chissà!
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ma la violenza non è giustificabile in nessuno modo, secondo me..non è normale che un datore di lavoro debba essere malmenato da un suo sottoposto..cornuto e mazziato..non solo il dipendente probabilmente non fruttava quanto il titolare avrebbe voluto, ma si è permesso di usare una reazione violenta a parer mio intollerabile.
Questo tizio non solo dovrebbe esser licenziato ma anche perseguito penalmente!
e comunque la mia opinione è che se usi le mani è perchè non sai utilizzare il cervello...