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ci sono diversi fattori che possono influenzare le preferenze sessuali di un individuo. spesso bisogna andare a scavare nelle esperienze vissute in casa e durante la prima infanzia, fino alla prima adolescenza. dubito fortemente che si tratti di una scelta che si gioca a livello totalmente cosciente, in ogni caso. e ci sono anche persone che nascono con squilibri ormonali che le rendono recettive ai propri stessi ormoni di cui sono carenti.
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Quote:
Originariamente inviata da
Godel
C'è la tesi che sia una cosa innata, indipendente dal volere dell'individuo, e che quindi sia dovuta ad informazioni contenute nei geni; ma è una cosa indimostrata, difficilmente dimostrabile, e che porta poi a considerazioni difficilmente accettabili.
C'è chi pensa che l'omosessualità sia semplicemente un atto volontario, ossia il frutto della volontà appunto di trasgredire, come dice il tuo prof; o di avere rapporti con soli individui del proprio sesso, come scelta personale.
Poi c'è chi ritiene che l'omosessualità abbia cause nello sviluppo psichico dell'individuo, ed in questo bisognerebbe rifarsi agli studi di Freud, che finora a mio avviso è stato l'unico a dare dei riscontri e delle teorie realmente accettabili.
Non penso sia così semplice definire obiettivamente le cause dell'omosessualità, visto che sono ancora dibattute in campo scientifico queste tesi; ma ciò non toglie che il tuo prof che sostiene la tesi della semplice volontà dell'individuo all'avere rapporti sessuali con persone dello stesso sesso, oltre a non togliere nulla alla rispettabilità di un omosessuale, sostiene anche qualcosa che è razionalmente più probabile rispetto all'idea che questa tendenza sia qualcosa di innato; evitando di attribuire ai geni le cause di un comportamento come fosse una malformazione o una malattia.
Per quanto mi riguarda invece, sostengo l'ipotesi che attribuisce all'omosessualità cause soprattutto indipendenti dalla volontà dell'individuo, riguardanti la sfera psicologica, intimamente legata alle esperienze soprattutto dei primi anni di vita; ed in questo concordo perfettamente con gli studi di Freud a riguardo.
Esattamente:) e anche io concordo cn gli studi di Freud.
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a me ha sempre colpito che alcuni scienziati s siano spaccati la testa cercando uno o più geni responsabili d un comportamento... non è una malattia la cui causa risiede in un patrimonio genetico "diverso" ma è come ha ampiamente spiegato Godel...
sarebbe meglio c s metta dietro ad altri problemi scottanti della genetica :roll:
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naaa, è una cosa innata, forse genetica (assolutamente nn una malattia!) e cmq la normalità nn c'entra niente. ki è felice è normale. punto. nn gli eterosessuali, sl ki sta bene cn sè stesso, e nn si vergogna mai di ciò ke è può dire di essere normale.
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dici che è genetica su quale base? hai mai letto qlche articolo in merito? io no... e non x vantarmi ma leggo molti articoli scientifici... non solo d chimica :roll:
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nn ho detto "ehi, sn una famosa scienziata, l'omosessualità è un fattore genetico, siccome sn l'esperta statemi ad ascoltare!", ho detto ke secondo me potrebbe anke esserlo, niente di più.
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non volevo attaccarti :oops:
ho solo sottolineato che da tnt tentano d dire che sia un difetto genetico o che... ma son soldi e tempo persi in partenza... non è una malattia...
c sn malattie ben più importanti su cui far ricerca!
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su questo nn ci sn dubbi, sn completamente d'accordo cn te
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Ho letto con interesse tutti i vostri post e alcuni, diciamo gran parte, li ho trovati agghiaccianti.
Innanzi tutto, ho notato un uso del tutto anomalo della parola normale. Perché un gay non dovrebbe essere normale? Perché è attratto sessualmente da una persona dello stesso sesso? Quindi vuol dire che tutto il resto delle caratteristiche che costituiscono una persona hanno una valenza minore, tipo l'intelligenza, l'altruismo, il senso di umanità, di civiltà e di rispetto. Della serie: un etero che uccide è normale, mentre un gay che porta rispetto e che vive la sua vita gay tranquillamente è anormale... non mi sembra un modo molto maturo di ragionare...
In ogni modo, ricordiamoci sempre che il contetto di normalità è un concetto soggettivo, supportato da visioni molto personali e per nulla oggettive.
E poi tutte quelle disquisizioni in ambito scientifico. Beh... non esistono studi scientifici ufficiali che dimostrano i meccanismi, tra l'altro molto complessi, dell'omosessualità. Tutto quello che è spacciato per studi scientifici non è altro che una montagna di tesi, di ricerche (spesso universitarie) e di abusi della scienza nata più che altro per fare notizie. Altri sono, invece, studi di psicologia (spesso, spicciola) che non hanno alcuna valenza reale.
In ogni modo, per favore, quando riportate estratti di studi scientifici o psicologici, abbiate almeno il buon senso di indicare la fonte da cui proviene tale affermazione. Altrimenti, quello che dite non è altro che un frase suscettibile di essere riportata male, in modo sbagliato, inventata o "per sentito dire". Insomma, certe affermazioni andrebbero sempre dimostrate...
Inoltre, facendo un sunto dei vari post, ho notato un'anomalia generale: sembra come se i gay fossero tutti uguali. Non è così.
Il fatto che in televisione il modello di gay sia quello di personaggi del calibro di Jonathan (grande fratello), Platinette e simili, non deve portare alla conclusione che allora i gay siano tutti così, cioè modaioli, effeminati ed estroversi. Molti di voi si sono lamentati di gay effeminati, altri che sostengono di conoscere persone che si "vede subito" che sono gay.
Quelle sono persone che trasportano la loro omosessualità all'esterno, anche sullo stile di vestirsi e di comportarsi. Ma ce ne sono altrettanti che, invece, si vestono e si comportano in maniera più anonima e usuale. Ma di quelli ovviamente non solo non si parla in TV (che non farebbero notizia, visto che interessa di più un gay biondo platinato con la borsetta), ma non essendo "pubblicamente visibili" è come se no esistessero. Invece esistono e sono anche tanti...
In ogni modo, ognuno è libero di pensarla come vuole, ovvero a uno i gay possono piacere o, come qualcuno ha avuto il cattivo gusto di dire, fare "schifo". L'importante è che ci sia il rispetto, che ognuno possa vivere la propria sessualità liberamente e, soprattutto, che i diritti umani di ognuno di noi vengano sempre e comunque rispettati a prescindere dai propri gusti personali (sesso, religione, razza, ecc.).
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I gusti non sono discutibili. :D