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Originariamente inviata da grimmy
Se non ricordo male De Carlo ha scritto qualcosa così, forse Uccelli da Gabbia e da voliera (che mi ha snervato anche per questo motivo).
Di Bret Easton ellis sto leggendo racconti, ma secondo me ha scritto qualche romanzo sullo stesso genere (nei racconti che ho letto tratta di Loa Angeles negli anni 80, il presente è moolto funzionale all'alienazione dei personaggi)
Poi c'è Isabella Santacroce, in Zoo alterna i tempi. Soprattutto, quando ricorda, ricorda al presente. E questa cosa l'ho trovata fantastica (assimilandola, ma non diteglielo ^^)
Poi non me ne vengono altri in mente... :roll:
Grazie Monima!!
Vado subito a prendermi quello di De Carlo e cerco di far uscrire fuori qualcosa di Easton che dovrei averla nei cartoni...anche se non me lo ricordavo proprio usasse il presente!
Per quello della Santacroce aspetto che mi sa che superava la gia dorata soglia dei 14,80...grazie ancora!
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Originariamente inviata da chaoz
Sai cosa, non è tutto dialogato ma è proprio il "dialogo" in generale che volevo sottolineare. Il dialogo si con gli altri, ma anche quello "con se stessi".
Solo che il tutto sembra avere l'effetto contrario...la parte introspettiva diventa inevitabilmente più povera per esigenze "estetiche", non so se sono stato sufficentemente chiaro.
il fatto è che dialogare con se stessi presuppone
- o l'istantaneità del pensiero, e quindi il caos più completo;
- o la produzione di riflessioni, che avviene su qualcosa sucesso in passto.
Credo che il dialogo con se stessi che mantenga una certa coerenza sia impossibile. :roll:
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Originariamente inviata da grimmy
il fatto è che dialogare con se stessi presuppone
- o l'istantaneità del pensiero, e quindi il caos più completo;
- o la produzione di riflessioni, che avviene su qualcosa sucesso in passto.
Credo che il dialogo con se stessi che mantenga una certa coerenza sia impossibile. :roll:
Il punto più critico per me è il primo: l'istantaneità del pensiero.
è proprio quella che volevo analizzare!
L'idea era proprio quella di squadernare il pensiero istantaneo! mitigarne la volatilità!
Ma credo proprio che il risultato non renda...e sopratutto, risulta incongruo ad ogni tipo di contesto...tutto il contrario di quello che deve essere!
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Beh, l'istantaneità del pensiero è interessante eh. Ma, a ragione, è forse uno degli ultimi traguardi a cui giunge un aspirante scrittore.
La tecnica che rende meglio lo squadernamento, è quella futurista.
Se ti interessa proprio questo punto.
Leggi qualche esercizio di Govoni.
Di Rebora.
O dello stesso marinetti.
Le chiamano "parole in libertà". Secondo me un po' troppo caotico (per quanto riguarda il mio modo di scrivere) , ma essenziale ed efficace, per una sceneggiatura(se è di sceneggiatura che vuoi fare le tue parole).
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:roll: parlando soggettivamente, l'uso del presente non mi piace per niente.
trovo più elegante il passato remoto.
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Originariamente inviata da Il lupo
Beh, l'istantaneità del pensiero è interessante eh. Ma, a ragione, è forse uno degli ultimi traguardi a cui giunge un aspirante scrittore.
La tecnica che rende meglio lo squadernamento, è quella futurista.
Se ti interessa proprio questo punto.
Leggi qualche esercizio di Govoni.
Di Rebora.
O dello stesso marinetti.
Le chiamano "parole in libertà". Secondo me un po' troppo caotico (per quanto riguarda il mio modo di scrivere) , ma essenziale ed efficace, per una sceneggiatura(se è di sceneggiatura che vuoi fare le tue parole).
Giuro che non è per una sceneggiatura! ( *inciso* per conoscere e comprendere: per chi fosse interessato alla serie, esiste uno spin-off forumingio in cui io e il lupo, durante l'Apocalisse, mentre il cielo di Roma si scioglie e ci gocciola in testa, parliamo di quanto sia amabile il processo che porta alla stesura di una sceneggiatura. Una gran bella puntata quella.)
Comunque mi trovi d'accordo carissimo, anch'io credo che la soluzione sia la più semplice: è semplicemente, troppo difficile per un semplice amante della lettura come me.
Mi daresti però qualche titolo?! specialmennte del Govoni...perché io sono andato alla Feltrinelli a stressaree gli addetti ieri, ma sono uscite fuori solo poesie...saggi o similari, niente.
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Ah! ho iniziato a leggere quello di De Carlo!
è ubriacante!
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Originariamente inviata da chaoz
Ah! ho iniziato a leggere quello di De Carlo!
è ubriacante!
è odioso :lol:
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Originariamente inviata da chaoz
Giuro che non è per una sceneggiatura! ( *inciso* per conoscere e comprendere: per chi fosse interessato alla serie, esiste uno spin-off forumingio in cui io e il lupo, durante l'Apocalisse, mentre il cielo di Roma si scioglie e ci gocciola in testa, parliamo di quanto sia amabile il processo che porta alla stesura di una sceneggiatura. Una gran bella puntata quella.)
Comunque mi trovi d'accordo carissimo, anch'io credo che la soluzione sia la più semplice: è semplicemente, troppo difficile per un semplice amante della lettura come me.
Mi daresti però qualche titolo?! specialmennte del Govoni...perché io sono andato alla Feltrinelli a stressaree gli addetti ieri, ma sono uscite fuori solo poesie...saggi o similari, niente.
Beh Govoni non scrive testi o racconti medio lunghi. Io ti parlavo proprio delle poesie. ottimo esempio del cos interiore reso in inchiostro.
altrimenti il codice di perelà di palazzeschi. ed altri suoi scritti di gioventù.
o "le revolverate" di Rebora. Sempre poesie, ma (c.s.) Rende benissimo il pensiero libero, sciolto, e caotico.
:D