"DEBOSCIATI!", diceva la piccola Kirimi Nekozawa all'indirizzo dei ricchissimi e sregolati ragazzi dell'Host Club in un manga da stordite che leggo.
La mia professoressa di italiano usava questo termini per indicare la scarsa voglia di fare, altri invece lo utilizzano per indicare la dissolutezza morale, su internet il termine è stato invece monopolizzato da un improbabile sito di calciatori di mezza età che non sembra avere molto a che vedere col senso originare del termine.
Questa parola, che è una delle più brutte della lingua italiana, è un francesismo per debauche, che dovrebbe indicare una vita sregolata, ma a sua volta deriva da un termine che significa "distrarre dal lavoro".
Etimologia a parte, il significato migliore di "debosciato dovrebbe essere quello dato dallo Zanichelli: "persona ridotta in uno stato di fiacchezza fisica e morale a causa del vizio e degli eccessi", e il termine stesso, nella sua bruttezza ricercata, rende benissimo questa idea.
Ma cos'è che caratterizza un debosciato nel nostro mondo? Quando una persona può essere definita tale? E' solo un vizio o un vero e proprio problema?
(il topic è meno serio di quello che sembrerebbe. Specifico, visto che qualcuno fatica a distinguere i topic "spessi" da quelli ironici)