Visualizzazione stampabile
-
Quote:
Originariamente inviata da
Hulk
il nonnismo stesso, se applicato da persone normali, non sia altro che un modo per crescere imparando anche a scherzare con gli altri e con se stessi.
La società va tutelata dalle persone che sono al limite della normalità od oltre. Se tutti fossimo "normali" si potrebbe vivere benissimo in un regime di anarchia, anzi ci si starebbe sicuramente meglio.
Per esempio, se tutti gli automobilisti fossero normali e guidassero normalmente non servirebbero le multe e le pene previste dal codice della strada...
Quella in cui per crescere devi imparare a sopportare le vessazioni del prossimo è una società che non mi convince e/o comunque che non mi fa venire la voglia di viverci.
Si torna un po' alla filosofia del "sano sfottò" dei tifosi di calcio, probabilmente sono io che non riesco ad accettare una realtà conclamata.
-
Il concetto di "nonnismo" ha molte sfaccettature. Sicuramente è un atteggiamento fastidioso ma, specialmente per chi si affaccia alla vita, se dosato con intelligenza, può anche avere risvolti positivi.
Non dico di essere un amante del nonnismo, però spesso era più utile dell'attuale moda dilagante di non avere mai rispetto per regole e ruoli.
-
Quote:
Originariamente inviata da
MagicCarpet
Il concetto di "nonnismo" ha molte sfaccettature. Sicuramente è un atteggiamento fastidioso ma, specialmente per chi si affaccia alla vita, se dosato con intelligenza, può anche avere risvolti positivi.
Non dico di essere un amante del nonnismo, però spesso era più utile dell'attuale moda dilagante di non avere mai rispetto per regole e ruoli.
Il fatto che oggi non ci siano sufficienti regole e ruoli è reale e comporta spesso una totale assenza di contenitori che non fanno altro che spiazzare i più giovani che poi si riducono ai comportamenti deleteri che sappiamo.
Che l'antitodo a tale incapacità di educazione dei più giovani debba essere il riuscire a difendersi da soli dalle vessazioni subite dal prossimo mi sembra però discutibile, anche qualora si tratti di episodi di tipo più veniale.
E' un altro il tipo di società che vorrei.
-
Il concetto di nonnismo non si basa sulla vessazione ma sul rispetto di un ruolo, di un'anzianità.
Sul rispetto di un codice comportamentale che in determinate organizzazioni, ad esempio quelle militari, è portante.
Quello che aiuta(va) del servizio militare era che li si imparava a vivere in un ambiente diverso da quello ovattato di casa; a vivere in un contesto culturale diverso; a rispettare le regole oppure ad accettarne le punizioni.
Non tutto quello che stava dentro lo scatolone "servizio di leva obbligatorio" era sbagliato.
Poi, per carità...A 20 anni la pensavo ben diversamente ma poi, ahinoi, si invecchia...
-
Quote:
Originariamente inviata da
P S Y C H O
La società va tutelata dalle persone che sono al limite della normalità od oltre. Se tutti fossimo "normali" si potrebbe vivere benissimo in un regime di anarchia, anzi ci si starebbe sicuramente meglio.
Per esempio, se tutti gli automobilisti fossero normali e guidassero normalmente non servirebbero le multe e le pene previste dal codice della strada...
ma infatti sono giuste le multe, non sarebbe giusto togliere le macchine a tutti.
-
Quote:
Originariamente inviata da
MagicCarpet
Il concetto di nonnismo non si basa sulla vessazione ma sul rispetto di un ruolo, di un'anzianità.
Sul rispetto di un codice comportamentale che in determinate organizzazioni, ad esempio quelle militari, è portante.
Quello che aiuta(va) del servizio militare era che li si imparava a vivere in un ambiente diverso da quello ovattato di casa; a vivere in un contesto culturale diverso; a rispettare le regole oppure ad accettarne le punizioni.
Non tutto quello che stava dentro lo scatolone "servizio di leva obbligatorio" era sbagliato.
Poi, per carità...A 20 anni la pensavo ben diversamente ma poi, ahinoi, si invecchia...
Il rispetto di un ruolo... E' sacrosanto se devo rispettare il ruolo dl capo-officina, che ne sa molto più di me di come si tornisce un pezzo, come si spurga un impianto frenante, etc. e mi dice quello che devo fare e io lo rispetto perché prima di essere autoritario è autorevole.
Nel nonnismo invece il rispetto del ruolo è legato ad alcuni mesi di anzianità in virtù dei quali ti obbligano a fare il gioco della moneta, consistente nel dover fermare con la testa contro un muro una moneta che cade; il gioco del Juke-box consistente nel dover cantare con una moneta nel culo; il gioco del cucù consistente nel fare il verso del cucù nudi con gli anfibi sopra un armadietto; essere svegliati con gavettoni di piscio... sono i primi esempi di "ambiente culturale diverso" che mi vengono in mente. Io non credo che sia sano dover rispettare simili ruoli, significa comunque la sopraffazione dell'uomo sull'uomo, crea una società che si fonda su regole che mi sembrano più proprie dell'uomo in quanto animale che non essere intelligente, regole basate sulla legge del più forte che non nella ricerca del rispetto della dignità umana.
La filosofia militare inoltre mi sembra molto discutibile. Un esempio è l'assegnazione dei ruoli. Esempio: appena arruolati e arrivati in caserma chiedono a ognuno che competenze abbia. Io mi sono appena laureato in medicina, risponde tizio... Bene allora tu vai a pelare le patate... io ho esperienza come elettricista, risponde un altro... allora vai a pulire i cessi... etc.
Ebbene questa assegnazione di ruoli al di fuori di ogni logica sensata è per imporre l'ubbidienza più assoluta senza potersi domandare e pretendere in risposta un perché. Il motivo è che in un'eventuale azione di guerra, il soldato non deve mettere bocca sulle decisioni prese e anche se è evidente che quel comando presupponga la sua perdita della vita, deve obbedire e basta.
E' una filosofia che non condivido.
Io sono per la condivisione e accettazione delle regole perché convincenti.
Accettare la filosofia di vita militare solo perché oggi non si riesce a proporre un'educazione valida ai giovani non lo accetto.
Si possono sottrarre i giovani dall'ambiente ovattato di casa anche proponendogli alternative meno discutibili della vita militare.
L'Erasmus potrebbe essere un esempio.
Un periodo di impegno verso il sociale fuori di casa, similmente a un servizio civile, potrebbe essere un altro esempio.
Ma poi basterebbero dei genitori e delle istituzioni in grado di fornire un'educazione di base decente, ma qui si aprono scenari che per discuterli ci vorrebbe un topic dedicato.
-
Beh io non dico che siano insegnamenti e metodi comportamentali GIUSTI e INDISPENSABILI.
I casi di nonnismo esasperati sono anche vietati e puniti.
Dico soltanto che riuscire ad adeguarsi per un anno a quel sistema non sempre è un male.
Ricordo che l'alternativa del servizio civile c'era ed era perseguita.
Però i casi di nonnismo esasperati vi erano soprattutto in quei corpi particolarmente operativi, dove appunto l'obbedienza senza se e senza ma serviva proprio per garantire la sicurezza dei soldati in casi di guerra.
-
Quote:
Originariamente inviata da
MagicCarpet
Però i casi di nonnismo esasperati vi erano soprattutto in quei corpi particolarmente operativi, dove appunto l'obbedienza senza se e senza ma serviva proprio per garantire la sicurezza dei soldati in casi di guerra.
Si, certo, tipo uscite dalla trincea e affrontate il nemico a viso aperto stile prima guerra mondiale o i più recenti casi di vittime per l'uranio impoverito nella ex Yugoslavia... :lol:
-
Psycho, io sono sempre stato e sempre sarò contro la guerra, senza SE e senza MA.
Non sto facendo apologia del militarismo.
Stavo rispondendo a delle osservazioni che ritenevo un po' da aggiustare.
Le forze armate esistono per la difesa e sono addestrate per fare la guerra. E per fare la guerra - che io odio - ci sono delle regole.
E queste regole passano anche per il nonnismo, se non esasperato. Se è esasperato è punibile dal codice militare.
L'uranio impoverito è un disastro, sono d'accordo. Ma cosa c'entra.
Torniamo all'argomento del topic, forse stiamo divagando troppo...
-
Il nonnismo esasperato sarà anche punibile dal codice militare ma nella realtà non è punito, nelle caserme militari c'è un'omertà degna degli ambienti mafiosi o pontifici, potrei farti il nome di qualche morto che ancora aspetta giustizia.
Per il resto sono opinioni soggettive, quindi tutte rispettabili, a me 'sto discorso di accettare un modo di fare non civile solo perché non è esasperato non mi convince. Mi riporta un po' al "sano sfottò" dei tifosi di calcio... che sano non può essere, perché se una cosa è sana rimane tale anche in quantità maggiori.
Poi ci scappano le tragedie, per via di qualcuno che "esagera", ma anche di qualcuno che semplicemente è più sensibile della media e ci si impicca oppure per un tifoso di una squadra di calcio che non ci sta a subire un'ingiustizia e accoltella il primo tifoso della squadra avversaria.
Ripeto, sono punti di vista soggettivi, quindi comunque rispettabili, ma a me una società basata sulla sopraffazione del prossimo, anche se "non esagerata", non piace e credo che non porti a niente di buono.
-
Nessuno auspica una società basata sulla sopraffazione del prossimo. Neanche in ambiente militare....Ma tu guarda se mi tocca difendere l'ambiente militare.... :lol:
Evidentemente non riusciamo a capirci e stiamo divagando...
Il topic nasce per capire se è giusto o meno ripristinare la leva obbligatoria e sulla base di questa richiesta sono state fatte delle considerazioni sulla libertà, sull' "io della mia vita faccio quello che voglio", sul "il militare è un anno buttato ecc.".
Io cercavo di rispondere a queste considerazioni. E se si vede la "leva obbligatoria", che ora è diventata anacronistica e infatti non c'è più, come solo un anno passato a essere sopraffatti credo si sbagli prospettiva.
Ridurre il tutto al fatto che il nonnismo è sopraffazione è sbagliato. Secondo me.
Per il semplice fatto che il militare NON ERA solo nonnismo da sopraffazione.
Tutto qui.
-
Quote:
Originariamente inviata da
MagicCarpet
Ma tu guarda se mi tocca difendere l'ambiente militare.... :lol:
Ti ci sei invischiato tu in questa situazione... :lol:
Quote:
Originariamente inviata da
MagicCarpet
Evidentemente non riusciamo a capirci e stiamo divagando...
Il topic nasce per capire se è giusto o meno ripristinare la leva obbligatoria e sulla base di questa richiesta sono state fatte delle considerazioni sulla libertà, sull' "io della mia vita faccio quello che voglio", sul "il militare è un anno buttato ecc.".
Io cercavo di rispondere a queste considerazioni. E se si vede la "leva obbligatoria", che ora è diventata anacronistica e infatti non c'è più, come solo un anno passato a essere sopraffatti credo si sbagli prospettiva.
Ridurre il tutto al fatto che il nonnismo è sopraffazione è sbagliato. Secondo me.
Per il semplice fatto che il militare NON ERA solo nonnismo da sopraffazione.
Tutto qui.
Tralasciando il nonnismo, l'unica cosa di positivo che posso trovare in un anno di naja è la possibilità di costruire qualche rapporto umano con qualche commilitone, rapporto umano che potrebbe essere più profondo di quelli instaurati nell'"ovattato" mondo di casa per il fatto che in quell'anno ci si trova a vivere momenti difficili, a volte molto difficili.
E' risaputo che è nella sofferenza che si tira fuori il meglio si se stessi, soprattutto per quanto riguarda i rapporti interpersonali.
Quello che mi lascia scettico è il dover costruire apposta uno stato di sofferenza per riuscire a esprimersi al meglio. Preferirei allora un anno investito in qualcosa di altrettanto fonte di sofferenza, ma che abbia un ritorno più costruttivo che giocare a fare la guerra o peggio ancora far divertire il prossimo a vessare i più deboli.
Tre mesi in Africa centrale a scavare pozzi d'acqua nel deserto, oppure a far un po' di compagnia agli anziani delle case di cura, a fare gli ausiliari negli ospedali meglio se oltre frontiera, raccogliere le cartacce sulla spiaggia, o quel che altro possa venie in mente...
Io capisco che ti trovi a disagio a difendere la vita militare perché non è il tuo vestito, ma non ne sei costretto.
Ai nostri giovani, una volta diplomati, gli si potrebbe dare comunque un calcio nel culo per un annetto e anche più e metterli in una condizione di doversela cavare un po' da soli, cazzo, ma proprio il militare no!!
-
Quote:
Originariamente inviata da
P S Y C H O
Ti ci sei invischiato tu in questa situazione... :lol:
Tralasciando il nonnismo, l'unica cosa di positivo che posso trovare in un anno di naja è la possibilità di costruire qualche rapporto umano con qualche commilitone, rapporto umano che potrebbe essere più profondo di quelli instaurati nell'"ovattato" mondo di casa per il fatto che in quell'anno ci si trova a vivere momenti difficili, a volte molto difficili.
E' risaputo che è nella sofferenza che si tira fuori il meglio si se stessi, soprattutto per quanto riguarda i rapporti interpersonali.
Quello che mi lascia scettico è il dover costruire apposta uno stato di sofferenza per riuscire a esprimersi al meglio. Preferirei allora un anno investito in qualcosa di altrettanto fonte di sofferenza, ma che abbia un ritorno più costruttivo che giocare a fare la guerra o peggio ancora far divertire il prossimo a vessare i più deboli.
Tre mesi in Africa centrale a scavare pozzi d'acqua nel deserto, oppure a far un po' di compagnia agli anziani delle case di cura, a fare gli ausiliari negli ospedali meglio se oltre frontiera, raccogliere le cartacce sulla spiaggia, o quel che altro possa venie in mente...
Io capisco che ti trovi a disagio a difendere la vita militare perché non è il tuo vestito, ma non ne sei costretto.
Ai nostri giovani, una volta diplomati, gli si potrebbe dare comunque un calcio nel culo per un annetto e anche più e metterli in una condizione di doversela cavare un po' da soli, cazzo, ma proprio il militare no!!
Hai un'idea un po' confusa del mondo militare, mi sa..
-
Quote:
Originariamente inviata da
imok
Hai un'idea un po' confusa del mondo militare, mi sa..
Non credere, ne conosco abbastanza dettagli...
-
Il servizio militare nasce anticamente, per il preciso dovere di tutti i maschi di difendere la patria.
Era un preciso dovere: nascevi maschio e quello ti toccava.
Ad eccezione di quelli che vedevano nel militare il proprio lavoro, tutti gli altri hanno visto il militare come una cosa pallosa e come un anno buttato via. Ma lo si viveva come una cosa da fare. Magari si provava a non farlo arrampicandosi su specchi e conoscenze...
Il fatto che il militare potesse farti crescere o potesse segnarti non era il motivo per cui esisteva, era la conseguenza.
Adesso le nostre forze armate si sono organizzate diversamente e non vedo i motivi per reintrodurre la leva obbligatoria.
Se qualcuno - non certo io, non certo tu - decidesse invece che la leva obbligatoria deve essere ripristinata toccherà farla.
Esattamente come un qualsiasi altro obbligo. Giusto o sbagliato che sia.
-
Quote:
Originariamente inviata da
MagicCarpet
Il servizio militare nasce anticamente, per il preciso dovere di tutti i maschi di difendere la patria.
Era un preciso dovere: nascevi maschio e quello ti toccava.
Ad eccezione di quelli che vedevano nel militare il proprio lavoro, tutti gli altri hanno visto il militare come una cosa pallosa e come un anno buttato via. Ma lo si viveva come una cosa da fare. Magari si provava a non farlo arrampicandosi su specchi e conoscenze...
Il fatto che il militare potesse farti crescere o potesse segnarti non era il motivo per cui esisteva, era la conseguenza.
Adesso le nostre forze armate si sono organizzate diversamente e non vedo i motivi per reintrodurre la leva obbligatoria.
Se qualcuno - non certo io, non certo tu - decidesse invece che la leva obbligatoria deve essere ripristinata toccherà farla.
Esattamente come un qualsiasi altro obbligo. Giusto o sbagliato che sia.
Esattamente, solo che gli obblighi giusti li si svolgono volentieri, anche se costa fatica. Quelli sbagliati invece la massa li svolge malvolentieri, tranne qualcuno che si oppone, pagandone le conseguenze.
C'è chi s'è fatto la reclusione per alcuni mesi, chi s'è visto tagliare metaforicamente le gambe bollato come malato psichiatrico, son quelli che hanno poi permesso l'introduzione del servizio civile in alternativa, aprendo così una breccia sulla possibilità poi concretizzatasi di abolire l'inutile farsa.
E' per questo che il discorso di "se c'è l'obbligo, si fa..." non lo digerisco.
-
Quote:
Originariamente inviata da
P S Y C H O
E' per questo che il discorso di "se c'è l'obbligo, si fa..." non lo digerisco.
La società è basata su diritti e doveri. Giusto lottare per abolire i doveri sbagliati.
Ma fra i tanti mali della società, credimi, la leva obbligatoria non era certo il peggiore.
Invece un male sempre più dilagante è la continua rivendicazione dei diritti accompagnata dal continuo tentativo di snobbare i doveri.
Ribadisco: la libertà non è stare sopra un albero, così come anarchia non significa fare quello che cazzo ci pare.
Ma tu, se posso, quanti anni hai ?
-
Quote:
Originariamente inviata da
P S Y C H O
Nel nonnismo invece il rispetto del ruolo è legato ad alcuni mesi di anzianità in virtù dei quali ti obbligano a fare il gioco della moneta, consistente nel dover fermare con la testa contro un muro una moneta che cade; il gioco del Juke-box consistente nel dover cantare con una moneta nel culo; il gioco del cucù consistente nel fare il verso del cucù nudi con gli anfibi sopra un armadietto; essere svegliati con gavettoni di piscio... sono i primi esempi di "ambiente culturale diverso" che mi vengono in mente. Io non credo che sia sano dover rispettare simili ruoli, significa comunque la sopraffazione dell'uomo sull'uomo, crea una società che si fonda su regole che mi sembrano più proprie dell'uomo in quanto animale che non essere intelligente, regole basate sulla legge del più forte che non nella ricerca del rispetto della dignità umana.
ti ribadisco che questi casi sono casi di nonnismo applicato in maniera vigliacca e sbagliata..
-
Chi di voi ha fatto la leva?!