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Limite o indole?
"Quante cose ti perdi"
Chi non ha mai sentito dirsi questa frase? credo che tutti prima o poi ci scontriamo con il classico clichè. Non tutti siamo capaci di fare le stesse cose, di divertirci allo stesso modo o di vivere le medesime sensazioni, c'è chi lo definirebbe un limite autoimposto dalla nostra mente, c'è chi invece crede che sia solo un negarci determinate esperienze di vita.
Magari non è esattamente cosi, magari quelli che crediamo siano limiti, fanno parte della nostra indole, del nostro temperamento, c'è chi ad esempio non ha problemi a ballare insieme agli altri e a mostrarsi, mentre c'è chi avverte un profondo disagio nel farlo.
Per alcune persone il secondo soggetto potrebbe avere dei blocchi, ma magari è solo la sua personalità che gli impedisce di fare qualcosa che non fa parte del suo essere. Insomma perchè io devo fare un qualcosa che va contro me stessa? che non mi da nessun vantaggio positivo? solo perchè esistono persone che provano entusiasmo a farla?.
Insomma esistono davvero dei veri limiti o siamo semplicemente fatti in modi differenti?
Che ne pensate? vi siete mai trovati in una situazione che andasse contro voi stessi? come che ne so...fare qualcosa che non vi piace solo per unirvi agli altri et simila?
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Io penso che un po' tutti pensiamo di essere "giusti". Se io ballo e gli altri non ballano, non sanno quello che si perdono. Se io leggo e gli altri non leggono, non sanno quello che si perdono. Pensiamo che ciò che ci piace fare, dovrebbe piacere anche ad altri, mentre non è assolutamente così.
Si creano problemi quando ciò che siamo e ciò che sono gli altri, crea una discrepanza e uno dei due vuole imporre ad altri i propri gusti. La soluzione come al solito è il compresso, se si sta con gli altri, si devono accettare le differenze.
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Quote:
Originariamente inviata da
Randy Mellons
Io penso che un po' tutti pensiamo di essere "giusti". Se io ballo e gli altri non ballano, non sanno quello che si perdono. Se io leggo e gli altri non leggono, non sanno quello che si perdono. Pensiamo che ciò che ci piace fare, dovrebbe piacere anche ad altri, mentre non è assolutamente così.
Si creano problemi quando ciò che siamo e ciò che sono gli altri, crea una discrepanza e uno dei due vuole imporre ad altri i propri gusti. La soluzione come al solito è il compresso, se si sta con gli altri, si devono accettare le differenze.
Spesso le persone non lo fanno, invece di pensare che una persona può avere un modo di fare diverso, si preferisce etichettarla con il termine "strano" solo perchè fa cose diverse dalle nostre. Onestamente lo trovo un atteggiamento fastidioso e ingiusto, tra l'altro se mi trovo ad avere a che fare con qualcuno che non condivide i miei interessi, preferisco conoscerla e conoscere anche i suoi punti di vista, magari ci ricavo anche qualcosa di buono da una personalità che non coincide con la mia.
Magari molte cose che ci sembrano insolite nella gente, non lo sono poi cosi tanto.
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Concordo con Randy, e a volte mi è capitato di cercare di impormi delle cose per non sentirmi diversa dagli altri e unirmi alla massa diciamo, però è successo poche volte, perché non ci riesco, va a finire che mi sento fuori posto, quindi preferisco non andare contro me stessa e fare ciò che mi sembra più giusto per me.
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Provo un disagio profondo anche solo a parlare con la gente, dopo 2 o 3 birre diventa tutto più fluido e divertente, non me ne pento affatto e il giorno dopo, quando torno sobrio e coi miei soliti disagi, son fiero di ciò che ho fatto "contro" alla mia volontà, questo può solo significare che nel mio caso i blocchi mentali sono esagerati ma non sempre dispensabili... secondo me. Ci sono dei limiti morali che son diversi in tutti noi... questo si... c'è anche da dire che col tempo chiunque può cambiare molto lol insomma sono le circostanze che ci cambiano, per circostanze intendo ovviamente anche le influenze dirette delle persone
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io ho il problema contrario... ho voluto sempre provare tutto... troppo.. e forse molte volte avrei dovuto fare a meno!
Piu che subitre l'influenza io ho "influenzato"... ovvero alcune cose le ho fatte io per primo tra gli amici perchè sono sempre stato un super curioso di merda!
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In genere preferisco avere a che fare con persone diplomatiche, quindi il "non sai che ti perdi" non lo sento quasi mai. Detto questo..
Quote:
Originariamente inviata da
Artemisia
"Quante cose ti perdi"
Chi non ha mai sentito dirsi questa frase? credo che tutti prima o poi ci scontriamo con il classico clichè. Non tutti siamo capaci di fare le stesse cose, di divertirci allo stesso modo o di vivere le medesime sensazioni, c'è chi lo definirebbe un limite autoimposto dalla nostra mente, c'è chi invece crede che sia solo un negarci determinate esperienze di vita.
Magari non è esattamente cosi, magari quelli che crediamo siano limiti, fanno parte della nostra indole, del nostro temperamento, c'è chi ad esempio non ha problemi a ballare insieme agli altri e a mostrarsi, mentre c'è chi avverte un profondo disagio nel farlo.
Per alcune persone il secondo soggetto potrebbe avere dei blocchi, ma magari è solo la sua personalità che gli impedisce di fare qualcosa che non fa parte del suo essere. Insomma perchè io devo fare un qualcosa che va contro me stessa? che non mi da nessun vantaggio positivo? solo perchè esistono persone che provano entusiasmo a farla?.
Insomma esistono davvero dei veri limiti o siamo semplicemente fatti in modi differenti?
Che ne pensate? vi siete mai trovati in una situazione che andasse contro voi stessi? come che ne so...fare qualcosa che non vi piace solo per unirvi agli altri et simila?
Siamo tutti in qualche modo, limitati. Solo che ognuno ha i propri limiti e non tutti riescono a comprendere e/o accettare quelli altrui.
Chiamiamoli blocchi psicologici, fisici, chiamiamoli come ci pare, ma la sostanza non cambia.
A volte però i limiti sono fatti per essere superati (punto di vista personale).
Probabilmente m'è capitato più volte di comportarmi in un determinato modo, solo per evitare scontri o dibattiti inutili, ma mi viene difficile ricordare un episodio specifico...
Ah, ecco, trovato.
L'anno scorso, a scuola, ho fatto parte di gruppi per i quali non provavo un grande interesse (consulta studentesca, rete degli studenti), solo per poter stare col mio migliore amico.
È un esempio sciocco, ma tendo ad adeguarmi agli altri principalmente per le piccole cose.
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Quote:
Originariamente inviata da
Jeggi
In genere preferisco avere a che fare con persone diplomatiche, quindi il "non sai che ti perdi" non lo sento quasi mai. Detto questo..
Siamo tutti in qualche modo, limitati. Solo che ognuno ha i propri limiti e non tutti riescono a comprendere e/o accettare quelli altrui.
Chiamiamoli blocchi psicologici, fisici, chiamiamoli come ci pare, ma la sostanza non cambia.
A volte però i limiti sono fatti per essere superati (punto di vista personale).
Probabilmente m'è capitato più volte di comportarmi in un determinato modo, solo per evitare scontri o dibattiti inutili, ma mi viene difficile ricordare un episodio specifico...
Ah, ecco, trovato.
L'anno scorso, a scuola, ho fatto parte di gruppi per i quali non provavo un grande interesse (consulta studentesca, rete degli studenti), solo per poter stare col mio migliore amico.
È un esempio sciocco, ma tendo ad adeguarmi agli altri principalmente per le piccole cose.
Adeguarsi per poter stare con qualcuno penso sia un gesto nobile, l'importante è non superare i limiti... almeno quelli degli altri, cose alla Erika e Omar insomma xD
Io son cambiato parecchio rispetto all'anno scorso, prima rispettavo le persone in base a quanto erano gentili, apparentemente di buon cuore ecc... indipendentemente da quel che poi facevano; mentre ora rispetto di più l'intelligenza, per il semplice motivo che una persona intelligente è consapevole di quello che fa e agisce per fare del bene a se stesso ma nel rispetto degli altri :\ per intelligenza intendo una persona colta e non per forza acculturata... anzi... quelli troppo super partes mi stanno sulle palle così come l'eccessiva formalità e mi stanno ancora di più sulle palle quelli che accettano sempre e solo i formalismi come base per instaurare un rapporto, ammetto di odiare i formalismi anche perché non son capace :\ Conviene conoscere una persona e trattarla per quello che è e non per quello che vorreste :S La storia insegna che le zoccole non vanno sposate, i nemici non vanno uccisi/picchiati e che il denaro non dovrebbe sotterrare le relazioni personali, la sofferenza insegna a vivere e secondo me è per questo che è la conseguenza inevitabile dei crimini.
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Non so a che tipo di esperienze ti riferisci tu, ma più volte mi sono sentita costretta ad adeguarmi solo perché lo richiedeva una situazione in cui non ero la sola a rispondere di alcune cose. Di conseguenza, volenti o nolenti, non si può fare sempre il trasgressivo o l'outsider di turno - certe situazioni si risolvono dall'interno che piaccia o no. In alcuni casi seguire il gruppo di turno mi ha aiutata a capire alcune cose al quale da sola probabilmente non sarei mai arrivata, in ogni caso ho sempre deciso io se essere parte o meno di quello che reputavo un limite invalicabile. Potrei fare un elenco dei motivi che mi portano a sentirmi differente da altri in meglio, a me complessivamente il mio modo di essere piace, non concepisco tutte le esperienze come tappe, aspetto solo il momento in cui mi interesserà provare (per volere mio o di un eventuale gruppo) ma non ho fretta.
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Quote:
Originariamente inviata da
Sedna
Non so a che tipo di esperienze ti riferisci tu, ma più volte mi sono sentita costretta ad adeguarmi solo perché lo richiedeva una situazione in cui non ero la sola a rispondere di alcune cose. Di conseguenza, volenti o nolenti, non si può fare sempre il trasgressivo o l'outsider di turno - certe situazioni si risolvono dall'interno che piaccia o no. In alcuni casi seguire il gruppo di turno mi ha aiutata a capire alcune cose al quale da sola probabilmente non sarei mai arrivata, in ogni caso ho sempre deciso io se essere parte o meno di quello che reputavo un limite invalicabile. Potrei fare un elenco dei motivi che mi portano a sentirmi differente da altri in meglio, a me complessivamente il mio modo di essere piace, non concepisco tutte le esperienze come tappe, aspetto solo il momento in cui mi interesserà provare (per volere mio o di un eventuale gruppo) ma non ho fretta.
Un conto sentirsi di volerlo fare, un conto è quando gli altri te lo impongono altrimenti ti etichettano per persona "strana", se io non provo divertimento in quella cosa ma gli altri si, non è detto che io debba adeguarmi al loro modo di pensare per poi sentirmi a disagio.
Insomma, se una cosa non ti piace non la fai, quindi il discorso "guarda quella che si perde" non regge, visto che il problema di perdermi o meno un esperienza che reputo negativa non mi tange.
Bisognerebbe capire che non tutti hanno lo stesso modo di reagire a una novità et simila. I limiti non sempre sono tali a volte è solo il nostro modo di fare che ci impone a scegliere una situazione piacevole a un altra. Il limite è quando vorresti fare qualcosa ma non hai il coraggio di farla, in questo caso è diverso.
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Quote:
Originariamente inviata da
Nachos
Adeguarsi per poter stare con qualcuno penso sia un gesto nobile, l'importante è non superare i limiti... almeno quelli degli altri, cose alla Erika e Omar insomma xD
Io son cambiato parecchio rispetto all'anno scorso, prima rispettavo le persone in base a quanto erano gentili, apparentemente di buon cuore ecc... indipendentemente da quel che poi facevano; mentre ora rispetto di più l'intelligenza, per il semplice motivo che una persona intelligente è consapevole di quello che fa e agisce per fare del bene a se stesso ma nel rispetto degli altri :\ per intelligenza intendo una persona colta e non per forza acculturata... anzi... quelli troppo super partes mi stanno sulle palle così come l'eccessiva formalità e mi stanno ancora di più sulle palle quelli che accettano sempre e solo i formalismi come base per instaurare un rapporto, ammetto di odiare i formalismi anche perché non son capace :\ Conviene conoscere una persona e trattarla per quello che è e non per quello che vorreste :S La storia insegna che le zoccole non vanno sposate, i nemici non vanno uccisi/picchiati e che il denaro non dovrebbe sotterrare le relazioni personali, la sofferenza insegna a vivere e secondo me è per questo che è la conseguenza inevitabile dei crimini.
Perdonami ma non ho capito il discorso, cosa c'entra se una persona ti piace o meno xD
I gusti cambiando con il passare del tempo, questo è normale ma cosa c'entra con il discorso che faccio?
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Molte volte mi è successo di far qualcosa o andare in un posto che non mi piace, solo perchè il gruppo aveva deciso che lì o quella cosa andava bene. Ultimamente mi ribello. Penso "perchè cavolo devo farlo se non mi va?". Anche passare del tempo con persone che non mi piacciono. Tempo fa lo facevo, ora non vedo perchè devo sprecare le mie serate con gente che mi sta sul culo.
Parlando poi di limiti, ne ho eccome. Ma non perchè voglia averli io, ma per il fatto che ho ancora una parte di chiusura di me, che non riesco ad abbattere.
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Ogni persona è fatta in un determinato modo e si diverte di conseguenza.
Io sono una persona abbastanza solitaria, non ho problemi a non uscire il sabato sera, per esempio, o a stare in casa mentre i miei amici preferiscono andare a ballare appena possono. E' una rottura di palle sentirsi dire "ma dai tu non esci mai" (secondo il loro punto di vista ) e cose simili, ma semplicemente io son fatta così, mi diverto di più ad andare al pub con pochi amici, al cinema o semplicemente a fare un giro che andando a ballare o avere una comitiva numerosissima.
Poi ecco, io preferisco guardare un buon film/telefilm, quando sono a casa, o meglio ancora leggere, le altre persone che conosco - ma sono un pò tutti così ormai - invece entrano su fb e lì passano le ore.
Lo stesso all'università, nelle belle giornate prefeisco andare in giro per il campus o per il paese, prendere il pulman e andare nelle città vicine che perdere l'ora buca tra una chiacchiera e un'occhiata a fb. Per fortuna trovo chi viene con me, sennò non avrei problemi a rimanere sola e trovarmi un angolino dove starmene in pace.
C'è a chi addirittura faccio pena, per questo, e chi sa come sono fatta, oggi posso volermene andare a sballare e ubriacarmi e domani posso voler non uscire di casa.
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Bah, diciamo che se la cosa non mi da particolarmente fastidio mi adeguo anche. Se non mi va, non la faccio e me ne sto per conto mio. Non bado più a queste cose.. io ho la mia strada e qualche volta posso deviarla per qualcosa che mi viene proposto.
Ne mi sento meno di altri se decido di fare una cosa diversa dal ''gruppo''.
Fottersene è la risposta :D
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Ho letto solo il primo post. Vorrei dilungarmi perchè la riflessione di per sé è buona, solo che ora non ho troppa voglia di postare quindi vi lascio solo un altro spunto: tutti paladini dell'individualità e del non-conformarsi, tutti contro la logica del "non sai cosa ti perdi" (perchè giustamente, quello che mi perdo sono solo affari miei).
Poi qualcuno posta nell'area sul sesso scrivendo "non mi piace fare X" e tutti addosso: "povero bacchettone con i paraocchi, non sai quello che ti perdi..." :lol:
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Vaglio sempre tutto col buonsenso: fumare non l'ho mai fatto anche se nei miei gruppi fumano in molti, andare a ballare, l'idea non mi ispirava, poi ho provato, m'è piaciuto e non ho smesso più, non perché il gruppo lo faceva ma perché piaceva a me.
Però YMCA no. Quella no. Quando comincia YMCA posso anche essere al centro di un cerchio di ragazze intorno a me che mi filmano mentre ballo, me ne frego, ringrazio il pubblico, piglio ed esco dalla pista. Eh c@zzo.
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Indole.
A me capita spesso di chiedermi perché non riesca a fare delle cose che agli altri rimangono molto semplici.
Mi auto limito. Ma non è una forzatura. Sarebbe una forzatura superare quei limiti perché non farebbe parte del mio modo di essere.
Quando mi dicono che non so cosa mi perdo rispondo che lo so, ma che non posso farci niente.
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Quote:
Originariamente inviata da
Layne S.
Ho letto solo il primo post. Vorrei dilungarmi perchè la riflessione di per sé è buona, solo che ora non ho troppa voglia di postare quindi vi lascio solo un altro spunto: tutti paladini dell'individualità e del non-conformarsi, tutti contro la logica del "non sai cosa ti perdi" (perchè giustamente, quello che mi perdo sono solo affari miei).
Poi qualcuno posta nell'area sul sesso scrivendo "non mi piace fare X" e tutti addosso: "povero bacchettone con i paraocchi, non sai quello che ti perdi..." :lol:
Scusa chi sarebbe paladino dell'individualità qui?
E poi è normale che una persona a cui piaccia fare una cosa ha più difficoltà a comprendere la persona che non fa quella stessa cosa. E' normalità. Ne limite ne indole.
Ma succede anche con la più cavolate... io non mangio il pesce.. sai quante persone mi hanno detto ''nooo ma tu non sei normale, noo ma come fai, noo ma non sai cosa ti perdi, nooo ma veramente,noo ma di qua, nooo ma di la''.. la risposta è sempre sbattersene. Tanto quella cosa se davvero non la vuoi fare non la fai, poi oh se per paura di essere giudicato, per paura di essere ''emarginato'' a NON fare quella cosa che è appoggiata dalla maggioranza, la fai,beh mi pare che oltre ad essere un limite, sei anche un po' deboluccio. Se io una cosa non la voglio proprio fare, non la faccio, sono convinta del perchè non la voglio fare e me ne sbatto altamente di quello che dicono gli altri. Per me essere individualista è alla base di tutto. PER ME.
Come PER ME può essere strano che a te (tu generico) non possa piacere fare sesso orale e te lo dico. Ma io non ci vedo proprio nulla di strano e di così senza senso se te lo faccio notare.
E' normale che ciò che può essere un limite per me, magari non lo sia per te.
Io per esempio sono una tipa che in passato in alcune scelte si è fatta condizionare (adolescenza?), ho sbattuto il naso alla grande e ora mi ritrovo qui a dirti che per me è più un limite farsi influenzare dalle scelte altrui, che rimanere piuttosto da soli nel fare quella cosa in cui credi.
Se qualcuno mi dice ''non sai cosa ti perdi'', io gli potrei rispondere non sai cosa ti perdi tu a fare quello che vuoi fare e a non fare quello che voglio io. Ma come è anche normale che se io faccio una cosa e la reputo normalissima, mi faccia strano vedere persone che quella cosa che reputo normale gli altri non la facciano. E non mi sembra neanche così strano assumere un atteggiamento del ''non sai cosa ti perdi''. Se qualcuno me lo dice, invece che magari rimanere offeso o cosa, la cosa se ho voglia la provo se non ho voglia non la faccio.
Non mi sembra niente di strano comunque, anzi discorsi del farsi influenzare secondo ME ci possono essere ad una determinata età.. poi si superano no?
Randy ha centrato esattamente il concetto.
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Una volta una mia compagna di classe delle superiori mi disse che lei aveva una vita perchè andava, e va tuttora, sempre a ballare, si diverte, si ubriaca, a differenza mia che sto sempre in casa (cosa assolutamente non vera) e non faccio nuove esperienze. Ovviamente non meritava risposta..ma questo per dire che la frase "non sai cosa ti perdi" è un po' stupida, perchè quello che posso perdermi io di quello che fai tu, lo puoi perdere tu di quello che faccio io. Io non vado mai a ballare, non mi piace, spenderei soldi per stare seduto in un divanetto, preferisco una passeggiata in spiaggia con pochi amici a chiaccherare e scherzare. Se a me non piace quella cosa non la faccio..non vado a ballare solo perchè tutti ci vanno. Se ci andrei solo per non essere giudicato sarei uno che non sa agire con la propria testa.
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Khumiko lo quoto al 100%, ho provato la discoteca e non mi è piaciuta... Preferisco di gran lunga andare al cinema, per fortuna il mio gruppo di amici in doscoteca ci va una volta all'anno così io posso uscire con qualcun altro o comunque restarmene a casa a fare il nerd. :183:
Non parliamo poi dell'alcool, i primi tempi in cui ero entrato in quel gruppo (non bevono esageratamente eh, solo a capodanno può succedere) non facevano altro che dirmi che non sapevo quello che mi perdevo ed io sempre a ripetere sono astemio... Non potevo certo snaturarmi, devono accettarmi per quello che sono ed effettivamente è andata così, si vede che nonostante tutti i miei difetti i pregi riescono a farmi volere bene. XD
Sono dell'idea per intenderci che non bisognerebbe permettere ad una comitiva di snaturare la nostra personalità, il massimo che ho fatto io a tal proposito è stato cambiare modo di vestire, solo perchè mi hanno pregato, sennò io venivo in tuta anche il Sabato sera, perchè sono per la comodità, infatti al lavoro continuo ad andarci casual e vestito in tuta e con scarpe da tennis. XD