Persone che, purtroppo, non ci sono più

Non vi capita a volte di voler parlare con dei vostri cari che purtroppo non ci sono più?
A me ad esempio manca tantissimo mio nonno,mi mancano le nostre chiacchierate e la sua forza di spirito.
Lui che mi incoraggiava e che era contento che avessi voluto fare l'università,purtroppo se nè andato via prima che iniziassi a dare gli esami,sapeva solo la facoltà che avevo scelto.Voglio credere che da lassù mi veda...

Andate a trovare i vostri cari al cimitero?che effetto vi fa?

Gli unici cari vicini che ho perso sono stati due amici.
Sono morti questo giugno, in moto.
Ma non sono ancora andata al cimitero.
Non ci riesco, non mi va di accettarlo.
E' ancora molto presto, sono passati poco più di due mesi.
Credo che l'inverno porterà consapevolezza di quello che è successo, cosa che adesso mi sembra impalpabile.
Andare al cimitero renderebbe tutto molto, troppo, reale.

Nella mia vita non ho mai perso nessuna persona cara,e se l'ho persa ero troppo piccolo,tipo due o tre anni.

io ho un intero mondo di gente scomparsa a cui, per un motivo o per un altro, mi sento legato.

Prima di ogni cosa, prima di ogni persona, anche ancora in vita, c'è mio nonno.

E' credo la persona più importante per me, per quello che sono, per quello che amo. Io ero l'unico che poteva entrare in cucina quando lavorava. Anche a ferragosto, anche in pieno lavoro, io ero l'unico che aveva il permesso di guardarlo cucinare. Era un cuoco eccezionale, una stella micheline, una vita passata in cucina. Un carattere impossibile, almeno con tutti gli altri. Con me solo una infinita dolcezza. Non ho mai capito perchè avessimo quel legame speciale, nè ho mai potuto goderne fino in fondo, visto che è scomparso che io avevo poco più di quindici anni.

Mi capita spesso di parlargli, ovviamente sono parole che dico più a me stesso che a lui, ma mi piace l'idea che in qualche modo mi stia a sentire, lui che non è mai stato uno di tante parole, comunicava più a sguardi, più a gesti.

Ecco, la passione per le motociclette, per la cucina, l'essere sempre troppo sincero, o diventare una vera macchina di parolacce quando sono arrabbiato, tutta roba che devo a lui.

Nonno a parte, le altre persone scomparse non le ho mai conosciute direttamente, ma in qualche modo sono per me importanti, mi hanno insegnato qualcosa.

Ernesto Guevara, per esempio. Una delle personalità che più apprezzo e ho sempre apprezzato, affascinante come nessuno mai. Un po' mi ci rivedo in lui, un po' cerco di avere la sua stessa caparbietà, mi è da modello quando penso sia ora di gettare la spugna, e cerco un appiglio per risollevare la testa. Quando me ne sono andato da casa di mio padre a diciassette anni e sono andato a vivere da solo, mi ricordo che la prima cosa che ho fatto è appendere un poster del Che. E ho sorriso.

E un' altra persona scomparsa per me importante è Daijiro Kato.
Lo adoravo. Ma proprio visceralmente. Era il mio motociclista preferito, nonostante in quegli anni Rossi era appena assurto a leggenda (meritatamente), io avevo occhi solo per lui. Uno stile di guida che era pura poesia. Lui era un tipo piccolissimo, mi ci rispecchiavo molto. Lo chiamavano "la libellula", perchè era leggero, veloce, pulitissimo nei movimenti. Vederlo guidare era un qualcosa di sublime, era la perfezione. Quando è morto a Suzuka (ancora non si sa perchè..) è stata una tragedia.
Il numero 74, il suo numero, è su ogni mia moto. La mia massima aspirazione sarebbe quella di arrivare a quella pulizia di guida che solo lui aveva, leggerissimo, sembrava accarezzarla la moto, sembravano due amanti.

ecco, diciamo che le tre persone più importanti per me, che purtroppo non ci sono più, sono queste.

Al primo posto (anche se mi sembra assurdo fae una classifica) c'è sicuramente mia cugina. Aveva la mia stessa età e quando se n'è andata non ho avuto nemmeno la forza di piangere. Forse perchè nel trambusto generale non mi resi nemmeno conto del perchè la stavo guardando immobile su quel letto. Avevamo un legame eccezionale, e scherzavamo dicendo che era un peccato essere cugini, visto che eravamo fatti l'uno per l'altro. Quando la vidi da morta mi sedetti vicino a lei e lei lacrimò. Mi hanno detto che è normale, a me piace pensare che non voleva lasciarmi... Adesso piango tutte le volte che penso a lei, specie quando mi sveglio dopo aver sognato che stavamo giocando nel cortile di nonna.
Poi c'è mio nonno, e nel mio rapporto con lui mi rivedo in quello che ha scritto mformatteo. L'amore per la cucina, e le moto... fu lui a farmi vedere per primo il mondo da una sella, con la sua Moto-Guzzi di cui andava fierissimo.
E poi c'è lui, che ha visto la sua auto piegarsi e ripiegarsi, perchè un fottutissimo bastardo era troppo fatto e ubriaco per vedere che c'era un'auto nel senso opposto, e che quel sorpasso non poteva esser fatto. Non doveva esser fatto. Forza e onore vero Massi? Me lo dicevi sempre. Ora saprei risponderti, e ti direi questo. Un generale non muore. Mai.

Si, sono sempre con me e non mi abbandonano mai. Purtroppo non ho l'opportunità di curare con costanza le loro tombe, anche se so che lo avrebbero voluto e mi dispiace.

Io non vado mai al cimitero, ma non per menefreghismo. Credo che i defunti non vadano visitati dove ormai sono ossa, loro non sono più là, o meglio, non ci sono mai stati. Sono nella mia testa, ed è il ricordo che ho di loro che li tiene in vita. Non serve portare dei fiori, lo reputo solo un comportamento di facciata; ma è una cosa soggettiva. Ad esempio mia madre fa visita a mia nonna una volta ogni 2 giorni, da 16 anni ormai, non manca un giorno. Dipende da persona a persona, credo.

La mia convinzione è che non servano visite e fiori, tanto loro non sapranno mai che io sono li a vederli, loro non possono vedermi, non possono sapere quello che faccio, sono morti *****! Ma io ricordare quello che ho fatto con loro, i momenti trascorsi insieme, posso immaginare cosa farebbero se fossero qua con me, quando ho bisogno di loro.

La vita dei defunti non finisce, se rimane un loro ricordo.

Quote:

---

Originariamente inviata da Paperoga

Io non vado mai al cimitero, ma non per menefreghismo. Credo che i defunti non vadano visitati dove ormai sono ossa, loro non sono più là, o meglio, non ci sono mai stati. Sono nella mia testa, ed è il ricordo che ho di loro che li tiene in vita. Non serve portare dei fiori, lo reputo solo un comportamento di facciata; ma è una cosa soggettiva. Ad esempio mia madre fa visita a mia nonna una volta ogni 2 giorni, da 16 anni ormai, non manca un giorno. Dipende da persona a persona, credo.

La mia convinzione è che non servano visite e fiori, tanto loro non sapranno mai che io sono li a vederli, loro non possono vedermi, non possono sapere quello che faccio, sono morti *****! Ma io ricordare quello che ho fatto con loro, i momenti trascorsi insieme, posso immaginare cosa farebbero se fossero qua con me, quando ho bisogno di loro.

La vita dei defunti non finisce, se rimane un loro ricordo.

---

Sono d'accordo. Vado poco al cimiterio anchio, preferisco sentirlo nella mia testa che guardare una tomba... Mio nonno lo penso spesso e mi manca... Faccio delle conversazioni con lui nella mia testa.

I miei 3 nonni scomparsi. Ognuno era speciale, e tutti e 3 sono andati via troppo presto a mio avviso. Non vado spesso al cimitero, oltre al 1 novembre ci vado al massimo un paio di volte all'anno. Sono del parere che il bene e il rispetto per una persona va dimostrato ad essa quando è viva, non dandole mai delusioni e comportandosi sempre in un certo modo. Personalmente una volta morto vorrei donare i miei organi e vorrei che mi sotterrassero senza fiori o altro, non mi interessa affatto, credo che sia solo motivo di marketing per i fiorai. Ma è una mia opinione

Quote:

---

Originariamente inviata da Vincent

I miei 3 nonni scomparsi. Ognuno era speciale, e tutti e 3 sono andati via troppo presto a mio avviso. Non vado spesso al cimitero, oltre al 1 novembre ci vado al massimo un paio di volte all'anno. Sono del parere che il bene e il rispetto per una persona va dimostrato ad essa quando è viva, non dandole mai delusioni e comportandosi sempre in un certo modo. Personalmente una volta morto vorrei donare i miei organi e vorrei che mi sotterrassero senza fiori o altro, non mi interessa affatto, credo che sia solo motivo di marketing per i fiorai. Ma è una mia opinione

---

@Vincent la penso anchio come te, anzi vorrei anche essere cremata.

Più che volerci parlare mi capità di pensarci, di rivedere certe scene vissute insieme. Di persone con un legame molto ristretto ho perso i miei nonni, uno dopo l'altro a distanza di pochi mesi ma avevo 4/5 anni e non ricordo nulla della loro morte, probabilmente nemmeno me l'hanno detto perchè uno a quella età non può capire certe cose, me ne sono reso conto solo in seguito ma ricordo bene esperienze vissute insieme seppur fossi molto piccolo.

La prima volta che ho vissuto una morte per cui ho sofferto è stato il prete ormai anziano della mia parrocchia, andavo alle medie e aveva un rapporto speciale con noi bambini, ricordo i suoi discorsi, è stata la prima volta che ho visto una persona morta e fu una sensazione strana. Poi una amica un paio di anni dopo, eravamo molto legati ai tempi delle elementari, poi ci eravamo persi un pò di vista, fu una morte beffarda perchè fu il giorno del suo compleanno in motorino, doveva fare tipo nemmeno un km per andare a casa e non mise il casco, si impiglio non si sa come su una rete cadde in motorino batte la testa e morì, brutte le morti cosi improvvise e imprevedibili.

In cimitero ci vado, non spesso almeno ma almeno un paio di volte l'anno. ci fu estate durante le medie, una di quelle estati "magiche" dell'infanzia in cui io e un amico andavamo in giro tutto il giorno in bici e andavamo praticamente tutti i giorni in cimitero e guardavamo le tombe per capire se conoscevamo le persone, poi se c'era sporco pulivamo per terra o se mancava l'acqua la mettavamo.

Delle volte mi capita in cimitero di vedere la tomba di persone che poco tempo prima vedevo spesso passare, o girare, e scopro solo in quel momento che sono morte, anche li è una sensazione strana.

Mi capita di pensarci ma di volerci parlare direi di no

mio papà se ne è andato ormai 2 anni fa.. al cimitero non riesco ad andarci. è più forte di me, ma gli parlo e mi piace essere convinta che lui mi riesca a sentire e vedere..

mia nonna è morta quando avevo 11 anni...vicino alla sua tomba abbiamo messo degli alberi e quando si poteva andavamo a curarli. ricordo che mi rendeva molto sereno mettere un pò d'acqua o togliere le erbacce. peccato che adesso non posso più andarci.
un paio di anni fa è morta anche la nonna numero 2. non sono andato al funerale e non so neanche dov'è sepolta; visto che non ci parlavamo quando era in vita non mi sembrava molto coerente diventare amichetti una volta morta.
penso spesso alla nonna numero 1, perchè sono cresciuto con lei e le volevo bene. e mi capita di pensare anche a degli amici che non ci sono più. ogni tanto passo nei posti dove hanno perso la vita e mando un lamps o mi fermo a bere una birra. capisco che non ha senso, però farlo mi rende più sereno quindi per adesso continuo.

non sono tipo da cimiteri

Io spesso vorrei parlare con la mia bisnonna. Vorrei chiederle tante cose.
Ma è sepolta nel cimitero del suo paese natale, e per andarci in bicicletta ci si mettono tre quarti d'ora lungo una strada molto trafficata e dovrei attraversare tre incroci abbastanza pericolosi. :(

neanch'io vado spesso al cimitero..anzi vado raramente...specialmente da quando è mancato mio nonno che per me era una delle persone fondamentali,era orgoglioso di me (forse solo perchè sono la sua nipotina) e mi faceva un sacco piacere parlare con lui..
La sera prima di andare a dormire guardo un album di nostre fotografie,mi piace rivederlo sorridente,mi piace ripensare agli attimi trascorsi vicino a lui...anche se non sempre riesco a trattenere le lacrime...
Il suo ricordo vivrà sempre nel mio cuore....

Parlo spesso con mio padre, a casa ho un suo ritratto ad olio che mi perseguita, è come se continuasse a rimprovarmi dall'al di là

Quote:

---

Originariamente inviata da obo

non sono tipo da cimiteri

---

dopo 20 lunghissimi post ecco uno che dice chiaramente la sua usando 5 parole :lol::lol::lol:

Quote:

---

Originariamente inviata da bigym

dopo 20 lunghissimi post ecco uno che dice chiaramente la sua usando 5 parole :lol::lol::lol:

---

è stato detto anche da altri, allegando una motivazione :D
non sono post lunghi con dei giri di parole inutili, certi contengono anche discorsi profondi e riflessioni.

la risata mi sembra alquanto fuori luogo..

La prima volta che ho perso qualcuno è stato mio nonno ma ero piccola,avevo 6 anni,quindi quasi non me lo ricordo. L'unica persona cara morta per cui sono stata veramente male è stata la mia madrina,che è morta a 40 anni. Era praticamente una seconda mamma...mi ricordo che quando è morta non sono voluta andare nemmeno al funerale,stavo troppo male. Il peggio è stato che dopo meno di un anno il mio padrino,suo marito,si è trovato un'altra e ha praticamente tagliato i ponti con la mia famiglia.
Al cimitero ci sono andata solo una volta,ma alla fine non sento questa necessità,è solo un pezzo di marmo con una scritta e una foto. Il fatto che là sotto ci siano le sue ossa non vuol dire che sia l'unico posto in cui posso sentirla vicina.

Per me è sempre stata una strana sensazione andare al cimitero..persone che fino poco tempo prima ci parlavo e ci scherzavo mentre dopo me li ritrovo in una bara...
Sono stata malissimo per 3 persone io..per mia nonna morta 7 anni fa,mi ha cresciuta praticamente lei;per il mio migliore amico scomparso a soli 16 anni e per il mio ex ragazzo...a distanza di 3 anni dalla sua morte non riesco a dimenticarlo...ogni giorno penso a lui,ogni sua cosa mi fa ricollegare a lui..e mo basta,evito di starci male ulteriormente anche oggi.

Non ho perso nessuno di importante.

Una mia carissima amica. Ogni volta che sono giù, che ho bisogno di una parola di conforto, di un sorriso, un abbraccio, un consiglio.. è la prima persona a cui penso, l'unica da cui vorrei rassicurazioni. Però non è più con me.. non abitava nella mia città, sono andata a trovarla al cimitero una sola volta.. e non lo farò mai più.. mi fa veramente troppo male..

Ho perso i miei genitori e li penso quotidianamente specie prima di addormentarmi la notte.
Mi mancano ma contemporaneamente li sento vicini a me, presenti, specie nei momenti importanti come è successo alla mia laurea e al mio matrimonio.
E' difficile da spiegare ma è come se in certi momenti avvertissi la loro presenza.
Al cimitero vado sì, e curare la loro tomba è come coccolarli, e quando non vado per un pò di tempo mi sento in colpa, sento la necessità di andare a trovarli.

Certo, io parlo spesso dei miei cari che non ci sono più, sia familiari che amici, ed ogni tanto vado al cimitero a trovarli.
Però non mi metto a pensare che siano morti e che nn ci sono più ma ricordo sempre le cose + belle che abbiamo fatto assieme con un bel sorriso, per me è come se ci fossero sempre, in un certo senso li sento vicini.

Ho perso mio nonno da poco tempo e sicuramente lo andrò a trovare al cimitero. Non sono neanche andato al funerale perchè so che lui non avrebbe voluto, troppa sofferenza.

in un solo anno ho perso: mia nonna, mio nonno e botta finale 4 mesi fa mio padre.
mi sembra decisamente un incubo... logicamente x i nonni ti dispiace, ma poi pensi sono anziani hanno fatto la loro vita.
mio padre no, aveva solo 56 anni e niente faceva pensare che sarebbe morto.
nn ho mai accettato l'idea della sua morte, mai... mi sembra impossibile, nn me ne capacito... in questa casa tutto mi parla di lui, e ogni cosa che ho imparato la devo a lui.
anche quella che sono è frutto dell'educazione che mi ha dato.
era un uomo buono, simpatico e gentile.
ho pianto tutte le mie lacrime x lui, e ancora piango ogni volta che lo penso, piango prima di addormentarmi, piango senza motivo, piango se lo sogno, sono decisamente fragile in questo periodo della mia vita.
qnd vado al cimitero una volta a settimana mi sembra impossibile che lui sia dietro a quella lapide, fermo, immobile, che nn può nè parlare, nè scherzare, nè niente.
e mi sento decisamente vuota... spero almeno che in qlk modo ci sia vicino, che vegli su di noi.
ma poi qnd riapro gli occhi mi rendo conto che nn potrò mai sapere se lui ci guarda e mi assale la tristezza, la tristezza che è frutto dell'angoscia del nulla. un nulla che prima era vita.
ciao papà mio, sarai sempre nel mio cuore.
scusate lo sfogo

Mi piacerebbe poter parlare con i miei nonni, soprattutto quello paterno, perché è quello con cui avevo instaurato un rapporto più profondo, mi ha praticamente cresciuta..
al cimitero ci vado poco, un po' perché non è sepolto nel cimitero del mio paese, poi anche perché lo trovo inutile, preferisco pensarlo e sperare che mi protegga da lassù.

Ho perso uno dei miei migliori amici in un incidente in macchina nel 2004.

E mi manca sì, e ci sono serate, contesti, momenti in cui magari succede qualcosa e mi chiedo come avrebbe reagito, cosa avrebbe detto o pensato.

Anche se per la maggior parte dei casi, vivo sui ricordi che ho di lui.

Al cimitero andiamo con la vecchia compagnia il giorno dell'anniversario.

Compagnia che tralatro, con il passare degli anni, presenzia sempre in meno.
Siamo rimasti in quattro o cinque.

Andiamo la con una bottiglia e brindiamo alla vecchia maniera, come avrebbe fatto lui.

Magari qualcuno può pensare sia poco corretto.
Noi pensiamo sia poco corretto salutarlo in qualsiasi modo diverso da quello.

Per il resto, non ci vado mai.

Ma tutti i giorni ci passo davanti e tutti i giorni ci penso.