Ho pensato di aprire un altro topic, siccome la situazione non solo è evoluta, ma è cambiata completamente. Per chi di voi non avesse la più pallida idea di ciò di cui sto parlando, basta cercare il mio topi precedente.
Ebbene, eravate rimasti all’appuntamento che ci eravamo dati per lunedì. Ho scritto dei biglietti per aiutarmi nel ricordare ciò che gli volevo dire, mi sono crucciata tutta la notte pensando all’indomani e la mattina non ho seguito le lezioni, troppo angosciata ed emozionata. Non si è presentato all’appuntamento. Inutile dire che ci sono rimasta male, ma ammetto che, se l’appuntamento era per l’una, all’una e un minuto me ne sono andata, non avevo certo intenzione di marcire ed umiliarmi li per lui.
Nel pomeriggio lo ho chiamato per chiedere spiegazioni. Non mi ha nemmeno detto “Pronto”, subito mi dice “Mi dispiace un sacco, ma mi sono dimenticato” e lo ripete più volte. Potrò essere cotta, e quindi poco cosciente, ma a chi vuoi darla a bere? Parliamo un 10 minuti e ci diamo appuntamento per il giorno seguente. Lui continua a chiedermi se sono quella di QUELLA classe ed io, spudoratamente, continuo a mentire. Dice di riconoscermi dalla voce, che, tra parentesi aveva sentito più di un mese prima.
La sera, ricevo un suo messaggio che mi chiede se il pomeriggio del giorno successivo sono libera, vuole vedermi con più calma. Dico che non sono libera e che comunque non posso messaggiare perché a casa il telefono non prende, devo uscire di casa e si gela. Mi chiama. Parliamo dalle 10.30 fino alle 11. Lui mi chiede chi sono e alla fine. Mi dice “Senti, basta. Tu sei ……………, lo so” In poche parole mi ha messo con le spalle al muro e sono stata costretta a rivelarmi. Dopo questo lui, sc****to come sempre ( è parte del suo essere, e lo ammetto, mi piace), mi dice che è più di un anno e mezzo che non ha la ragazza, che non si sente pronto per una storia seria e che io, non gli sembro il tipo da avventura (come se io gli avessi chiesto niente, nemmeno di uscire). Mi dice poi che ora una ragazza cerca cose che io non posso dargli, sottolineando la differenza di età di ben un anno (!); gli chiedo cosa sarebbero queste cose, essendo io una stordita, e lui mi risponde che non me lo può dire. Lui mi chiede se ci sono rimasta male, gli rispondo che certamente chiusa la telefonata non avrei tentato il suicidio. Silenzio, poi “No, scusa, non ho capito, lo fai o no?”Mi dice che avremmo continuato a non salutarci e che avremmo fatto finta che nulla fosse mai successo. Gli chiedo per favore di non chiamarmi “Fan degli (band musicale)” perché non mi piacciono più. Mi chiede dunque che genere di musica ascolto: qualsiasi cosa io dica o lui dica siamo d’accordo , sappiamo perfettamente ciò di cosa l’altro stia parlando senza bisogno nemmeno che si concludano le frasi. Ora scrivo le testuali parole della nostra discussione, per rendere meglio lìidea dell’assurdità delle sue azioni:
Lui: Guardo, ho capito, ma non funziona così…
Io: Ma stiamo solo parlando di musica ora …
Lui: Ma non funziona così. Io non ho bisogno di parlare di musica con qualcuno
Io: Io non ho bisogno di qualcun altro con cui parlare a priori, ho già tanta gente con cui parlare, e non solo di musica.
Lui: Bhè. Se vuoi posso essere cinico fino in fondo e attaccarti il telefono in faccia.
Io. Questo sono capace di farlo anche io
Lui: Bene, ciao. (Chiude)
Martedì mi comporto proprio come se non fosse successo nulla, esco con le mie amiche, lui mi lancia qualche sguardo per controllare. Non mi sento particolarmente depressa, ma so che reagisco a scoppio ritardato. Lo ha detto solo a Ludovico, che non ha mancato la battuta e mi ha detto “Dice che sei stata un poco invasiva” La mia amica ( a mia insaputa) va da un altro suo amico, amico a sua volta di questo ragazzo che mi piace e gli dice “Sei tu?” lui annuisce e dice “La tua amica però…” “La mia amica è una persona fantastica, simpatica gentile e carina. Peggio per te”
Ieri sera ho ascoltato una canzone di cui avevamo parlato, ed allora sono scoppiata a piangere.
Voglio dimenticarlo, ma non riesco, non ho la forza e stranamente nemmeno la voglia. O meglio, una parte vorrebbe che riuscissi ad odiarlo, ma non ci riesce, l’altra parte non vuole che questo sentimento muoia. Cosa devo fare???