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Il cane: una responsabilità e un impegno

  1. #1
    Matricola FdT
    da Perugia
    Iscrizione: 12/8/2006
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    Predefinito Il cane: una responsabilità e un impegno

    Condividere la propria vita con un cane è un’esperienza unica per tutti, ma diversa per ognuno. Accogliere un morbido batuffolo nella propria famiglia regala la gioia e l’allegria che solo un cucciolo può portare. La sua vivacità, il suo modo cordiale di avvicinarsi a tutti, leccare le mani in segno di amicizia, giocare ininterrottamente per ore e poi crollare d’improvviso stanco morto per dormire altrettante ore, il suo abbaiare allo specchio quando si vede per la prima volta, pensando che ci sia un altro cane di fronte a lui, il suo correre felice al parco con gli altri cani, esprimendo tutta la spensieratezza dell’infanzia, il cercarci continuamente perché non vuole rimanere solo: questo e tanto altro è bellissimo da vedere, emozionante da vivere. E ancora, l’odore che hanno solo i cuccioli e che presto svanirà perché sarà adulto nel giro di pochi mesi, il suo pelo ancora morbido, le proporzioni ancora indefinite, il musino tenero e indifeso… Sono attimi meravigliosi e fugaci, momenti da godere subito, senza perdere tempo o rimandare a domani perché domani l’odore da cucciolo già starà svanendo, il morbido pelo già starà lasciando il posto alla tessitura dell’adulto, le proporzioni inizieranno a definirsi. Un cucciolo è meraviglioso. Scegliere di accogliere un cucciolo è meraviglioso. L’affetto e la fedeltà che saprà donarci sono meravigliosi.
    Tuttavia avere un cane è una grande responsabilità e non bisogna sottovalutare l’impegno che richiederà ogni giorno per i prossimi 10-15 anni. Il cucciolo farà i suoi bisogni in casa i primi tempi; rosicchierà calzini, scarpe, pantofole; troverà molto appetitoso il mobile acquistato pochi mesi prima; forse nemmeno il divano si salverà dalla sua “furia cucciolesca”; graffierà le vostre mani con i suoi dentini da latte; avrà bisogno di essere portato dal veterinario per i controlli e le vaccinazioni; dovrà essere socializzato con i suoi simili, con le persone, con i bambini, con gli anziani; dovrà essere abituato ai rumori della città, a viaggiare in macchina, alle visite dal veterinario; dovrà ricevere un’educazione perché a un anno non diventi un cavallo impazzito difficile da gestire e poco piacevole da ospitare in casa e da portare fuori; dovrà giocare e giocare e giocare; perderà il pelo, chi più chi meno, ma ne perderà. Da adulto dovrà essere portato fuori almeno (ma proprio almeno) due volte al giorno; continuerà a perdere il pelo, specialmente nel periodo della muta (e i cani di appartamento spesso sono in muta perenne!); avrà bisogno di spazi, di correre, di impiegare la sua energia perché non si tramuti in stress; avrà ancora bisogno di cure mediche e di vaccinazioni; avrà bisogno di affetto, di rispetto, di fiducia; dovrà essere portato fuori anche quando piove, quando fa freddo, quando gela, quando nevica; dovrete alzarvi presto la mattina per garantirgli una bella passeggiata prima di andare a lavorare; dovrete giocare con lui; dovrete esserci per lui perché siete voi ad aver scelto lui, e non lui ad aver scelto voi; dovrete esserci 365 giorni all’anno perché lui dipende interamente da voi e ha fiducia in voi. Durante le vacanze sappiate che, purtroppo, poche strutture ricettive accettano gli animali; in alternativa dovrete trovare una buona pensione che lo ospiti e abituarlo gradualmente alla vostra assenza.
    Alcune razze più di altre, inoltre, hanno un potenziale che deve essere gestito nel modo corretto. Le pagine di cronaca riportano sempre più spesso notizie di cani appartenenti a razze “pericolose” che aggrediscono “senza motivo” innocui passanti o, addirittura, il proprietario. Negli ultimi anni i cani sono forse impazziti? Che sta succedendo? Non serve una profonda conoscenza cinofila per capire che un rottweiler, un dobermann, un pit bull o un cane corso hanno un potenziale diverso rispetto ad un volpino, un carlino, un pechinese o un cavalier. Il proprietario di un cane di 30, 40, anche 50 chili di muscoli e cervello ha il dovere, verso se stesso, il cane e la comunità, di saper gestire il proprio cane. Quando si sentono al telegiornale nuovi spiacevoli episodi di cronaca che coinvolgono cani e aggressioni, spesso gli amanti dei cani sostengono che non è colpa del cane, ma del proprietario. Personalmente ritengo che molto spesso l’errore sia ancora prima, a monte: la scelta del cane. E’ sbagliato scegliere un cane lasciandosi travolgere dalla moda del momento; è sbagliato scegliere un cane in base al proprio gusto estetico, senza informarsi sul carattere, le attitudini e i bisogni di una razza; è sbagliato sottovalutare e non considerare l’impegno che richiederà accogliere un cane nella propria famiglia; è sbagliato pensare di non dover cambiare la propria vita dopo l’arrivo del cane; è sbagliato pensare di scegliere una razza perché si dice sia affettuosa e amica dei bambini; è sbagliato regalare al proprio bambino un cane perché un cane è un impegno e una responsabilità troppo grande per un bambino; è sbagliato prendere un cane da relegare fuori come cane da guardia, senza contatti sociali con la famiglia o con altre persone.
    Il cane è un essere vivente dotato di estrema sensibilità, intelligenza, voglia di cooperare e di appartenere ad un gruppo. Se volete stare tranquilli contro i ladri acquistate un buon antifurto; se volete fare un regalo per Natale al vostro bambino comprategli un pelouche o il nuovo videogioco della Nintendo DS che simula un cane; se volete stare tranquilli contro eventuali aggressori regalatevi un buon corso di karate; se avete bisogno di sentirvi più virili fate un corso di body building o fatevi prescrivere il viagra dal vostro medico. Se non siete disposti a cambiare la vostra vita, a fare anche dei sacrifici a volte, a prendervi un impegno che durerà molti anni, ad accollarvi la responsabilità di gestire, educare, dedicare il vostro tempo ad un cane, allora non siete pronti per un’esperienza del genere. Quando sarete stanchi di lui, quando vi renderete conto di non avere tempo né voglia di dedicargli parte della vostra vita, quando diventerà ingestibile perché avrete sottovalutato il suo potenziale e la sua educazione, cosa pensate di fare? A quel punto non potrete togliergli le pile e metterlo in cantina perché non ne avete più voglia. Lo darete via? Gli costruirete un piccolo recinto con una cuccia in cui passerà il resto della propria vita? Aspetterete che morda qualcuno per abbatterlo e sbarazzarvi di lui? Lo porterete al canile? Metterete un annuncio sul giornale per regalarlo e magari avrete anche il coraggio di chiedere il rimborso spese? Non sarebbe stato più facile valutare molto seriamente, prima, l’impegno e la responsabilità che richiede un qualsiasi cane? Non sarebbe stato più appropriato scegliere con cura la razza, informarsi presso allevatori e veterinari su quale cane sia più adatto a voi? Pensateci non due, non dieci, non cento, ma mille e mille volte prima di decidere di prendere un cane.
    Se invece siete davvero pronti ad assumervi questo impegno, se avete valutato attentamente tutti i pro e i contro, se siete disposti a cambiare la vostra vita con l’arrivo del cane, allora siete pronti per fare una delle esperienze più appaganti della vita. L’affetto, la fedeltà incondizionata, l’ammirazione che brilla nei suoi occhi ogni volta che vi guarda, la sua voglia di stare sempre e comunque con voi, senza stancarsi mai, perché per lui non sarete mai noiosi, non ne avrà mai abbastanza di voi, la puntuale trepidazione quando rientrate, anche dopo soli cinque minuti di assenza, l’impaziente attesa della passeggiata, del gioco, della gita fuori porta, purché si faccia insieme perché voi siete unici e perfetti ai suoi occhi e niente è più bello che passare del tempo con voi… tutto questo non ha prezzo.


  2. #2
    FdT-dipendente
    Uomo 42 anni
    Iscrizione: 30/5/2006
    Messaggi: 1,250
    Piaciuto: 0 volte

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    Sacrosante parole!!!

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