Parroco caccia dagli Scout tre ragazzi per aver partecipato a marcia antimafia
di Dino Paternostro - 20 aprile 2009
Corleone. Giovanni Labruzzo, Eugenio Provenzano ed Enrico Labruzzo, tre studenti corleonesi, sono stati cacciati via ...
... dal parroco, fra Giuseppe Gentile, perchè il 21 marzo hanno partecipato alla XIV Giornata della Memoria e
dell'Impegno, promossa da "Libera". E' lo stesso parroco che nel luglio 2008 aveva officiato le nozze di Lucia Riina, la figlia più piccola del boss mafioso "Don" Totò
«Se non la pensate come me potete andare via, non mi servite!». Con queste parole, il parroco fra Giuseppe Gentile ha cacciato via dal gruppo scout della Chiesa di Maria SS. delle Grazie Giovanni Labruzzo, Eugenio Provenzano ed Enrico Labruzzo. La “colpa” di questi tre giovani studenti corleonesi è di avere partecipato alla XIV Giornata della Memoria e dell’Impegno, promossa da “Libera”, che si è svolta il 21 marzo a Napoli. «Ha fatto di tutto per convincerci a non andare ed ha usato parole irripetibili contro l’Associazione “Libera” e don Luigi Ciotti», racconta Giovanni. «Ci ha detto anche - dice Enrico - che manifestazioni come quella di Napoli sono speculazioni politiche, a cui un buon cristiano non deve prestarsi».
Ma i tre ragazzi non l’hanno ascoltato e sono sbarcati a Napoli per gridare il loro “No alle mafie!”, insieme all’Italia civile. Al loro ritorno, però, è scattata la punizione. Fra Gentile li ha liquidati con un «Potete andare via, non mi servite!». «Siamo molto legati al nostro gruppo scout – dicono Giovanni ed Enrico – ma ci ha costretti ad andare via. Già l’anno scorso aveva disapprovato la nostra partecipazione ai campi di lavoro antimafia in Toscana. Ed ha detto alle nostre mamme che chissà da quali malattie sessuali potevamo essere contagiati!».
Fra Giuseppe Gentile è lo stesso parroco che il 23 luglio dell’anno scorso ha officiato le nozze di Lucia Riina, la figlia più piccola di “don” Totò, l’ex capo dei capi di Cosa Nostra, con Vincenzo Bellomo. E la difese con vigore dagli assalti dei giornalisti. «Lasciate stare questa ragazza, lasciatela in pace, non ha nulla di cui riscattarsi», disse ai giornalisti, invitandoli ad uscire dalla chiesa. Una presa di posizione che già allora suscitò stupore. Adesso, la “cacciata” dei tre ragazzi dal gruppo scout sembra dimostrare che a dare fastidio al sacerdote non è la mafia, ma l’antimafia sociale e i suoi protagonisti. Quest’anno a Corleone hanno partecipato alla “Giornata della Memoria” ben 50 studenti del liceo “Colletto”, con i loro insegnanti, altri 20 giovani delle associazioni e una delegazione ufficiale del Comune di Corleone, guidata dal sindaco Nino Iannazzo. È
stato impossibile contattare fra Gentile, fuori dalla Sicilia fino a domenica.
Antimafia Duemila - Parroco caccia dagli Scout tre ragazzi per aver partecipato a marcia antimafia
ma che bello....la chiesa mafiosa???....nonononono.....ho capito perchè i boss pregano tanto....