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Giochi troppo violenti?
Premessa: Non so se è la sezione giusta per l'argomento, in caso spostate e ciccia :P
Dunque, argomento piuttosto delicato, ma visto che negli ultimi tempi esso è usato per ricoprire i buchi in telegiornali o programmi quali striscia o quant'altro, parliamone!
Ho deciso di aprire il thread dopo aver visto un video nemmeno troppo recente in cui veniva mostrata una parte del programma di uno mattina (non so di quale giorno) in cui si parlava, appunto, della violenza dei videogiochi, ospite la scrittrice Maraini, e cito sue testuali parole: "Ho visto un gioco recentemente, ma per bambini piccoli, in cui vince chi mette sotto con la macchina più persone", quindi per l'ennesima volta siamo davanti a persone che sputano robe su un argomento senza saperne qualcosa. (Vi lascio il link del video in fondo al post.)
Voglio partire dal sistema di PEGI.
Il Pan European Game Information (PEGI) è il metodo di classificazione valido su tutto il territorio europeo usato per classificare i videogiochi attraverso cinque categorie di età e otto descrizioni di contenuto. (In breve, sono i numerini e i simboli riportati sulle confezioni dei vari titoli)
Ok, ora che vi ho introdotto il pegi (per chi ancora non ne fosse a conoscenza) metto le mani avanti e dico: Io non ho mai rispettato il pegi. Adesso, voglio dire, siamo nel 2015, la situazione è cambiata, quando giocavo io (e questa cosa magari è ancor più marcata per i videogiocatori più datati) la violenza in alcuni titoli era un ammasso di pixel, e spesso serviva anche l'immaginazione per comprendere esattamente cosa stavamo vedendo, ma ora siamo davanti alla nuova generazione, l'HDMI, che ci immerge ancora di più nel titolo.
Attenzione, non sto dicendo che adesso i videogiochi portano ad emulare tutto quello che si fa nel videogioco, appunto, però magari prima il videogioco era rivolto più ad un pubblico minorenne, che ad uno adulto. Tutta 'sta pappardella per dire che, a mio parere, è ora di smetterla di pensare al videogioco come un giocattolo destinato a "BAMBINI PICCOLI" [Cit. Maraini] e per questa ragione è stato creato il PEGI, come il bollino rosso/verde/giallo per la televisione e cinematografia.
Finita la gran premessa vorrei dire la mia: Essenzialmente, no, la violenza nel videogioco non porta all'emulazione certa nella vita reale, altrimenti saremmo circondati da calciatori professionisti, o visto l'attuale andazzo videoludico dei SIMULATOR, dei professionisti di agricoltura e camionisti. Il fatto è che però ci sono soggetti predisposti ad un certo tipo di comportamento, ma ciò non riguarda solo il videogioco, ma anche un film o addirittura un libro o un fumetto, per non parlare della musica.
E vorrei aggiungere un altra cosa, voi genitori che vi lamentate tanto, se proprio non volete che vostro figlio 16enne (non dico di 10 anni, perché a 10 anni spero non si gioca a GTA o uno sparatutto random) impediteglielo, fate ricorso al PEGI, non andate a lamentarvi dopo perché avete visto una sessione di gioco e l'avete ritenuta troppo violenta, non è coerenza, se volete stare attenti a tutto quello che i vostri figli fanno, fatelo per bene.
Ne avrei tante altre di cose da dire, ma magari spunteranno fuori nel corso del thread, quindi ditemi la vostra! (civilmente se possibile).
https://www.youtube.com/watch?v=3o0h...;feature=share
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Il 98,9 % delle persone che si mette a parlare di videogiochi in TV non hanno assolutamente idea dell'argomento.
Psicologi pedagogici, sociologi, per come la vedo affrontano l'argomento generalizzando.
Il videogioco è un contenuto artistico come può essere un libro, un quadro, un film, sta al fruitore e a chi ne ha le veci sapere come interpretarlo.
Il Pegi è come il bollino rosso che viene usato per i film. E in entrambi i casi nessuno lo rispetta.
Nel caso del bollino rosso è il genitore a vietare la visione.
Con il Pegi è il rivenditore a dover bloccare l'acquisto.
Il problema è che uno può parlare di Pegi, può parlare di bollini rossi e di vietare la visione al cinema di alcuni film, ma rimane il fatto che vietare la visione di determinate cose non farà mai capire al ragazzo cosa c'è di giusto e cosa c'è di sbagliato in un determinato contenuto.
Prima il guaio erano i venditori che se ne infischiavano del Pegi e vendevano comunque, ma ora che si può pure acquistare online?!? Che ci facciamo col Pegi?!?
Esatto, un cazzo.
La soluzione da che mondo e mondo è sempre la stessa, e non si vuole capire.
Genitore, tu. Devi educare? Educa.
Vietare per partito preso non è mai servito a un cazzo.
E' il genitore che deve interessarsi all'intrattenimento del moccioso, è suo interesse e sua responsabilità. Gli deve insegnare cosa è gioco e cosa è vita reale.
Qui i cervelloni si concentrano sul videogioco o sul fumetto o sul film, dicendo di vietarli, quando poi il moccioso potrebbe tranquillamente leggersi Poe... E non so se mi crescerà con la testa a posto eh...
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C'è da aggiungere poi, cosa che mi sono dimenticato, che i stessi programmi mostrano tette al vento "reali" (se così posson esser chiamate) amiche di quei grandi signori in giacca e cravatta che ne sparano di cazzate, tutto in prima serata se non prima, giusto per sottolineare poi la coerenza che questi grandissimi esperti di educazione hanno.
Tutto ciò comunque riguarda qualsiasi cosa, non solo il mondo videoludico, ma in questo thread volevo limitarmi ad esso.
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Da quando in qua l'educazione dei figli e il loro approcciare al mondo dipende dai videogames?? Bisognerebbe stare più calmi e pensare ai problemi seri. Il PEGI non vieta ad un bambino di comprare un gioco 18+, é solo un'avvertenza. Un diciassettenne può comprarsi le sigarette ma la scritta "il fumo uccide" non vincola l'acquisto.
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E quale sarebbe questo gioco dove bisogna investire le persone?
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Quote:
Originariamente inviata da
Half shadow
E quale sarebbe questo gioco dove bisogna investire le persone?
Cito il conduttore: Grand FIFT auto, tradotto sempre da lui come "Grande ladro di auto"
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Quote:
Originariamente inviata da
BonsaiWeed
Cito il conduttore: Grand FIFT auto, tradotto sempre da lui come "Grande ladro di auto"
Questo fa capire molto della loro competenza in materia :183: Probabilmente l'hanno confuso con Carmageddon, che infatti a suo tempo fu oggetto di polemiche feroci.
Comunque...era e rimane un cumulo di stronzate, sia per i videogiochi sia per il cinema sia per la letteratura. La cultura e l'arte devono poter circolare per bene, il "filtraggio" dev'essere operato da famiglia e scuola, in maniera opportuna e graduale.
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Io più che del PEGI, dell'emulazione e della violenza mi preoccuperei di ragazzini che stanno 4/5 ore di fila flippati davanti a un videogioco. Tipo il fratello del mio ragazzo :181:
Indipendentemente dal fatto che sia GTA, PES o Farmville. Ti rincoglionisce :182:
Ma vatti a fare una partita a pallone con gli amici o un giro in piazza invece di stare con gli occhi fissi davanti a uno schermo!
P.s. non ho nulla contro i videogiochi, ma abusarne non fa bene per niente :182:
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Quote:
Originariamente inviata da
Kathryn Merteuil
Io più che del PEGI, dell'emulazione e della violenza mi preoccuperei di ragazzini che stanno 4/5 ore di fila flippati davanti a un videogioco. Tipo il fratello del mio ragazzo :181:
Indipendentemente dal fatto che sia GTA, PES o Farmville. Ti rincoglionisce :182:
Ma vatti a fare una partita a pallone con gli amici o un giro in piazza invece di stare con gli occhi fissi davanti a uno schermo!
P.s. non ho nulla contro i videogiochi, ma abusarne non fa bene per niente :182:
Guarda sono d'accordo ma non era quello il discorso, e inoltre, a parte della storia della violenza in se, volevo ribadire il concetto del videogioco visto come intrattenimento volto verso un pubblico di soli minorenni, cosa che nel 2015 non è possibile.
PS: Però ok il "Non fare quello" ma per un videogiocatore 4 ore sono più che normali :o
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Aboliamo allora le sparatorie nei film, il rap, il metal, viviamo solo di Beautiful e Cristina D'Avena :lol:
Ma Carmageddon in effetti è una gran trashata di merda :183:
(e comunque in tutto questo la cosa più sconcertante è che Favij è andato in televisione)