Caro Marco,
ti scrivo dal profondo del mare,
nascosto dentro ad un giardino di Corallo,
al riparo dagli squali, ma invisibile per le sirene.
Quando ne ho voglia, alzo gli occhi
e guardo il sole attraverso un milione di miliardi di metri cubi d'acqua
e, finalmente, non mi bruciano più gli occhi...
Altalene che restano ferme a metà, perché non pesi niente.
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