Maler
Demone del Tardi


Con gli occhi chiusi sul viavai di facce
Che fanno popolo nella mia stanza
Mi sento solo
che è una bellezza
Quasi una vetta della mia via

Da tronco cavo da nido senza sonno
Viene non viene chiede di me
Da pianto perso che piange altrove
Viene non viene lui chiede di me

E a me dice il dottore
Che scimmie così verdi
Nei sogni del paese
Lui non ne ha viste mai




Genio peloso, demone del tardi
Che mi assecondi e dopo un po’ mi perdi
Portami adesso al castello corsaro
Dove il pianista ha un regalo perché
Suona la rumba di donna Consuelo,
lei scende le scale consola me

Le faccio posto sul mio tappeto
Che è più leggero, da quando tu
Ti sei nascosta in fondo a un segreto
Ed hai deciso che non voli più (non voli più non voli più)


Ma a me dice il dottore
Che scimmie così verdi
Nei sogni del paese
Lui non ne ha viste mai

Genio peloso, demone del tardi
Che mi somigli finché non mi guardi
Portami adesso l’odore del ferro
Del rosmarino e del caucciù
Tutto il tuo cielo a che cosa mi serve
se poi non riesco a tornare giù


E ancora scalcio per il mio gusto
In fondo il posto mi sembra adatto
Alla mia guerra, alla mia fame
Sono venuto per disturbare

Me lo dice il dottore
Che scimmie così verdi
Nei sogni del paese
Lui non ne ha viste mai