Alta sui naufragi
dai belvedere delle torri
china e distante sugli elementi del disastro
dalle cose che accadono al disopra delle parole
celebrative del nulla
lungo un facile vento
di sazietà, di impunità..
Sullo scandalo metallico
di armi in uso e in disuso
a guidare la colonna
di dolore e di fumo
che lascia le infinite battaglie al calar della sera
la maggioranza sta, la maggioranza sta.
Recitando un rosario
di ambizioni meschine,
di millenarie paure,
di inesauribili astuzie
coltivando tranquilla
l'orribile varietà
delle proprie superbie
la maggioranza sta.
Come una malattia,
come una sfortuna,
come un'anestesia,
come un'abitudine..
Per chi viaggia in direzione ostinata e contraria
col suo marchio speciale
di speciale disperazione
e tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi
per consegnare alla morte una goccia di splendore,
di umanità,
di verità..
Per chi ad Aqaba curò la lebbra
con uno scettro posticcio
e seminò il suo passaggio di gelosie devastatrici e di figli
con improbabili nomi di cantanti di tango
in un vasto programma di eternità..
Ricorda Signore questi servi disobbedienti
alle leggi del branco..
Non dimenticare il loro volto
che dopo tanto sbandare
è appena giusto che la fortuna li aiuti..
Come una svista,
come un'anomalia,
come una distrazione,
come un dovere..