"Bolt dopato, vittorie sono burla"
L'accusa dello sprinter tedesco Unger
"
Usain Bolt fa uso di sostanze dopanti e la sua vittoria è una burla". L'accusa, molto pesante, arriva dall'atleta tedesco
Tobias Unger, 27enne sprinter, in un'intervista alla rivista
Bild Sport. A destare sospetti, a giudizio del tedesco, è in particolare il fatto che Bolt non mostri stanchezza dopo un lungo viaggio o dopo un allenamento. La
Giamaica, secondo
Unger, non ha un sistema antidoping. "
Su quell'isola fanno quello che vogliono".
Unger (foto a sinistra)sostiene che uno dei problemi maggiori per la lotta al doping sta proprio nel fatto che sono pochi i Paesi con una Agenzia nazionale antidoping, e la
Giamaica ad esempio non è uno di questi. "
Io invece - dice
Unger -
devo segnalare ogni ingresso e uscita a Pechino, nel caso in cui debba passare un controllo antidoping. Bolt (oro e record mondiale nei 100 e 200 metri)
probabilmente non saprebbe nemmeno compilare il formulario di entrata e uscita".
L'atleta tedesco ritiene che la severità della
Germania in fatto di doping è qualcosa di positivo e aggiunge che l'unica possibilità di arrivare a una soluzione complessiva del problema è quella di obbligare tutti i Paesi a dotarsi di un'Agenzia nazionale e a non permettere che partecipino a competizioni atleti di Paesi che non hanno questa Agenzia. Ai Giochi di
Pechino solo 25 dei 204 Paesi partecipanti possono vantarsi di avere un'istituzione simile.