"Riesce a controllare attraverso suoi uomini otto squadre di serie A", assicura.
"In queste settimane sta facendo pressioni per entrare nella Roma: vuole togliere di mezzo il direttore sportivo Franco Baldini per sostituirlo con Mariano Fabiani, oggi al Messina. Ha messo alla Lazio un "ds" fedele, Gabriele Martino. E ci sono suoi fidati all'interno di società apparentemente nemiche come la Fiorentina di Della Valle. Ha uomini - non solo rapporti stretti, uomini - in venti club tra serie B e C. Attraverso la Gea World presieduta dal figlio, duecento tra giocatori e allenatori sotto contratto, condiziona nemici e amici. Calciatori, dirigenti, qualche presidente. È storia di queste settimane: il Siena, penultimo in classifica, ha fatto il miglior mercato d'inverno. Ha preso sei uomini di peso, persino un difensore di prima fila della Juventus, Tudor, fin lì negato a tutti. Che cosa è successo? La Gea è riuscita a far cacciare Gigi Simoni, un gentiluomo del calcio italiano, per mettere in panchina un suo assistito, Luigi De Canio. Simoni si è sempre rifiutato di entrare nel parco Gea e ora paga. Moggi, sa, è riuscito a far litigare lo storico direttore sportivo del Siena, Nelso Ricci, con il presidente De Luca: la storia del rinnovo del contratto del brasiliano Taddei. Quindi, ha piazzato al suo posto il fido Perinetti, uno che di Moggi conosce tutti i segreti. Chiedete ai procuratori Canovi e Morabito come la Gea mette sotto contratto i giocatori. Li blandisce: "Se vieni con noi ti facciamo arrivare in nazionale. Poi li spaventa. Senta Grabbi, una promessa della Juventus, uno che con la Ternana in serie B ha fatto ventidue gol. Disse no a Moggi junior perché non voleva abbandonare il procuratore che l'aveva fatto crescere e adesso è a spasso".
Padre manager e figlio procuratore, continua il racconto Pieroni, hanno sferrato l'attacco frontale la scorsa estate: "Ero con l'acqua alla gola e hanno tentato di portare l'Ancona sotto la loro ala. Erano quotidianamente informati dall'ex amministratore delegato, Vincenzo D'Ambrosio, e dal direttore sportivo Pietro Tomei. Agiscono così, ti sfiancano e ti sfilano la società. Tentai di rabbonirli prendendo in prestito un attaccante del giro Gea, Jardel, un pacco brasiliano in sovrappeso di 15 chili, 650 mila euro tra prestito e ingaggio. "Non è bastato.
Nel calcio Luciano Moggi fa quello che vuole, chiude Pieroni. "Con me si è vantato di suggerire soluzioni all'attuale presidente federale, Carraro, tutti i giorni. Ha messo in pensione Picchio De Sisti e Aldo Agroppi, allenatori scomodi, e ora sta tentando di zittire Boniek, uno che alla Domenica Sportiva dice sempre la verità.