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Morto Giacinto Facchetti
Il presidente dell'Inter, Giacinto Facchetti, è morto all'età di 64 anni stroncato da un male incurabile.
Una persona di stile, di grande personalità ma che non ha mai perso quella modestia e quella gentilezza che lo avevano contraddistinto in campo e fuori. Elegante con la palla tra i piedi e di fronte ai microfoni, Giacinto Facchetti ha avuto il merito di vivere intensamente sia la sua vita agonistica che quella di dirigente.
Nato a Treviglio il 18 luglio 1942, è subito un grande protagonista delle leve giovanili e, nel 1958, l'Inter lo strappa all'Atalanta per farlo esordire nella sua squadra giovanile a sedici anni: all'Inter Facchetti legherà tutta la sua vita.
L'esordio nel massimo campionato italiano di calcio è il 21 maggio 1961 all'Olimpico, battendo la Roma 2-0; la domenica dopo, a Milano contro il Napoli, Facchetti segna il primo dei 59 gol realizzati con la maglia nerazzurra. Vincerà quattro titoli nazionali, 2 Coppe dei Campioni, 2 Coppe Intercontinentali, 1 Coppa Italia disputando 476 partite di campionato, tutte con l'Inter, e 94 partite con la nazionale, 70 delle quali da capitano della squadra azzurra vincendo l'Europeo del 1968 e perdendo solo dal Brasile di Pelè, nella finale del campionato del mondo del Messico, nel 1970.
Dirigente dell'Inter dal giorno immediatamente successivo alla chiusura della sua carriera agonistica, Facchetti entra nel consiglio d'amministrazione del club per vestire i panni di direttore sportivo, direttore tecnico, vice presidente. Il 30 gennaio 2004 Massimo Moratti gli lascia la massima carica: Facchetti è il primo calciatore della storia nerazzurra a essere nominato Presidente, il diciannovesimo nella storia del club.
Sotto la sua gestione l'Inter vince uno scudetto, due edizioni della Coppa Italia e due della Supercoppa Italiana. Spesso delegato italiano in Fifa e Uefa, Facchetti ci lascia dopo una lunga battaglia con una malattia che non gli ha mai spento sorriso o signorilità.
Ci sentiamo di sottoscrivere parole non nostre che abbiamo trovato su Inter.it e che crediamo rappresentino perfettamente lo stato d'animo che ci lega a Giacinto Facchetti: ci ha lasciato una persona per bene, e ci mancherà.
(ANSA)
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A mio parere personale, come dirigente non ha contato molto (ma se è per quello, nessuno dei dirigenti dell'Inter conta qualcosa purtroppo....), ciò non toglie che era una persona di stile su cui nessuno ha mai potuto dire niente di male, così come tanti altri sportivi di quella generazione. Onore all'uomo prima ancora che al dirigente. :)
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Quote:
Originariamente inviata da killuminato
mi dispiace molto
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ciao giacinto grande dirigente e anche un grande giocatore :(
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Quote:
Originariamente inviata da killuminato
mi dispiace molto
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grande giacinto baluardo della grande inter di herrera
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volevo aprirlo io questo post...
ciao giacinto :(
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Caro Cipe,
non sono riuscito a dirti quello che volevo, per paura di farti capire che il tempo era inesorabile e la malattia terribile.
Scusami, ma credo che ti debba ringraziare soprattutto per la pazienza che hai sempre avuto con me.
Per i tuoi occhi che sorridevano, fino alla fine, ai miei entusiasmi o all’ironia con cui cercavo di superare insieme a te momenti difficili.
Pochi giorni fa, pochissimi, mi parlavi con un filo di voce - e con l’espressione di chi ti vuole bene - dell’Inter, proiettando il tuo pensiero in un futuro che andava oltre le nostre povere, ignoranti, possibilità umane.
Qualche mese fa ti chiedevo un po’ scherzando un po’ sul serio come mai non riuscivamo ad avere un arbitro amico, tanto da sentirci almeno una volta protetti, e tu, con uno sguardo fra il dolce e il severo, mi rispondesti che questa cosa non potevo chiedertela, non ne eri capace.
Fantastico. Non ne era capace la tua grande dignità, non ne era capace la tua naturale onestà, la sportività intatta dal primo giorno che entrasti nell’Inter, con Herrera che ti chiamò Cipelletti, sbagliandosi, e da allora, tutti noi ti chiamiamo Cipe. Dolce, intelligente, coraggioso, riservato, lontano da ogni reazione volgare.
Grazie ancora di aver onorato l’Inter, e con lei tutti noi.
Massimo Moratti
bellissime parole queste :cry: :cry: