CREMONA - Tranquillanti, debiti, scommesse. E altri giocatori, dieci tra serie A e B, disposti a truccare le partite in cambio di denaro. L’inchiesta della Procura di Cremona sulle truffe nel mondo del pallone non coinvolge solo l’aitante portiere del Benevento Marco Paoloni, il centrocampista dell’Atalanta Cristiano Doni e l’ex bomber della Lazio Beppe Signori. Il bacino di calciatori cui il giro del calcioscommesse avrebbe attinto è ben più ampio, così come il numero degli incontri contraffatti: ai diciotto già finiti nell’inchiesta e agli undici spuntati dalle intercettazioni su cui il pm Roberto Di Martino sta svolgendo approfondimenti se ne aggiungono altri quattro di B e tre del torneo principale. Cinque le squadre di A coinvolte, una delle quali compare per due volte. E tra queste ci sarebbe Catania-Chievo del 16 gennaio scorso, finita uno a uno.
Come si evince da un’informativa depositata ieri dalla Procura che riporta proprio due conversazioni tra Erodiani e Pirani avvenute il 28 febbraio, giorno di Milan-Napoli a San Siro. Scontro delicato, dato che all’epoca le due squadre sono prima e seconda in classifica. I due, alle 14,42, si confrontano sulle puntate: «Io penso..1 X Milan..vai..io penso 1 X Milan..siamo più al coperto», suggerisce Erodiani. «Io dico per me Milan-Napoli questa sera è una partita da stare lontano..perché è da tripla..al Napoli manca Lavezzi, va bè, però..sulla carta c’è l’1 X, il Milan non può perdere ne ha perse già due con la Roma e con la Juve!», interviene il dentista. Quindi discutono su cosa giocare. Erodiani: «Per me è 1..cioè, manco l’1 X». E Pirani: «Per me 1 non è, per me è più X». Erodiani insiste: «Per me è 1..e ti dico che segna pure Ibrahimovic..». Infine si passa alle cifre. «Se non lo becchiamo il Milan 1 X cosa succede?», chiede Pirani. «Che hai buttato 10 mila euro al vento», ribatte l’amico.