Chiedo che il mio account venga cancellato.
Grazie.
Chiedo che il mio account venga cancellato.
Grazie.
Ser, rimani dai..
Speravo di giungere in tempo per lasciarti il mio componimento di addio prima che venissi cancellato, e così non è stato..
Speravo anche di giungere prima che mille altri avanti a me si fossero spremuti a salutarti qui, e come vedo sono molto in tempo
Sei stata una persona importante per questo sito Ser, e allora ti dedicherò un mio componimento di addio, in modo da recuperare un pochino anche le ultime mie uscite nei tuoi confronti non del tutto carine, in nome della rinnovata pace tra te e me, quindi.. Quindi cazzο dormi?
Potresti aspettare almeno metà messaggio, checcazzarola -.-
Luogo: in quel di Matrix
Personaggi: SerManco, RolandoDiGillette, GodHell, altri
Prologo
Nella bella Matrix,
dove noi collochiam la nostra scena,
due famiglie di pari nobiltà;
ferocemente l’una all’altra oppone
da vecchia ruggine nuova contesa,
onde sangue civile va macchiando forum civili.
Dai fatali codici di questi due nemici-amici
ha preso vita una coppia di admin
da maligna fortuna contrastati
la cui sorte pietosa e turbinosa
porrà, con la lor divisione,
una pietra sull’odio degli utonti.
Atto Primo (ed unico..)
- Matrix, piazza dei Fuoriditestuleti -
Del passar ogni giorno facea suo fregio
l'errante SerManco,
nell'agorà di suo dileggio.
Sangue Riflessecchi spingea il suo moto
d'amor sì tal che n'el rendea mai stanco
il suo navigar dell'altrui noto.
Di suo valor l'utonta plebe conoscea le gesta
giacché su opre splendean celate
nel Matrix spazio della nemica casta.
Di puro genio, arti mai viste,
egli di suo sforzo avea nobilitate
nell'inventar il giuco de l'interviste.
Non eran passati lustri
non eran giunti allora i tempi angusti,
che di suoi amici mastri
tutti chiedean di lor maggiori fasti.
Così per gloria di splender l'altrui suolo
mise fondo al suo inventor slancio,
ed in poche lune di suo pugno solo
t'inventò di pianta il glorioso fantacalcio.
Dì felici passavan i Fuoriditestuleti
contenti nel rispettar la netiquette,
finché d'un tratto apparve in aere quieti
un cavalier, tal RolandoDiGillette.
Suo spirto buono era, e di valor
nobil dame a lo veder sfioravan eterei ciel,
el suo affetto giunse lesto ad ogni con calor
forte sin nel cuor dell'Emoderator GodHell.
Quali angosce nascondea il felice tempo?
Di qual odio esso squarciò funesto lampo?
GodHell e RolandoDiGillette cadder nell'amor di note dame
SerManco ruppe di non sua voglia amichevol specchi,
l'uni s'andavan affossando nel sentier di chi d'affetti ha fame
l'altro subì potente il risentimento che'l spingea in quel di Riflessecchi.
Sicché talun con li tre possenti cavalier sortiron per altri lidi
mantenendo contatti schietti e veri col vecchio ormeggio,
anche se d'alcuni che partiron più pochi io ne vidi
dispersi forse in lande che dell'abbandon primo certo non so peggio.
Un nobil cavalier perse sua carica in cause strane
l'altro la mantenne ancor che l'atmosfera buia fece sua presenza,
e primer nobile che navigò l'ostile spazio andò perdendo di sua speme.
'sì che le due monarchiche ora sfraterne casate
giunser con l'odio il viver d'ognun capo l'amicizia senza,
che non bastaron parole e sforze quant'eran oramai ostinate.
Non fu guerra tra i due capi in pubbliche vesti
ma rimaser soli nell'approntar d'attacchi le lor fazioni,
tanto che chi ne facea parte seppur distanti ne rimaser mesti.
Mesi scorser ma non conclusa fu la faida assurda
dispiacendo l'utonte genti per li screzi e tali azioni,
c'ancor non intendon come d'amicizia l'antichi leader fece sorda.
Di questa trista storia io nacqui il presente scarabocchio
che non cagion di cruccio sia tal gesto privo di real menzione,
che non v'arrabbi e non v'el bagni l'occhio;
un saluto è, per onorar d'un cavalier la cancellazione.
Con l'augurio che le ostil caste coi lor valenti capi
fian di pace l'onor di splender questi pigmalioni,
e con speranza che 'sì sia ancò che faccian papi
è tarda l'ora a spinger che mi tolga dai *censored*.
Cià Ser.
tu hai dei problemi!!!
«Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quïete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare»
Giacomo Leopardi
Ciao Ser.
Ora, silenzio.