Caro Ugo,
oramai programmi come "Il Grande Fratello", "Amici" e varie sono trascesi da semplici prodotti dell'"entertainment" a veri e propri fenomeni sociali percepiti, purtroppo, dai più attraverso paradigmi cognitivi a dir poco grossolani che non permettono all'utente di analizzare il fenomeno stesso, all'interno di adeguati termini.
Ti parlo di una mia esperienza personale.
Vivendo a Roma, ho avuto modo di passare di fronte al Palalottomatica, struttura che a breve ospiterà il concerto di Marco Carta, vincitore di "Amici" nonché di Sanremo, e ho notato che i manifesti che pubblicizzavano l'evento erano stati imbrattati di ingiurie destinate al cantante.
Ora io dico, Perché?
E' sicuramente sbagliato( e da da pensare) il proselitismo generato dai programmi della De Filippi ma perché, orde di sedicenti benpensanti si scagliano senza motivazioni(al di fuori di quelle riconducibile ad una reazione puramente emotiva, semplicemente opposta e contraria ma non più razionale, a quella che anima le sbraitanti fan 14enni del Carta) contro questi artisti semplicemente pop?
Io credo, che sia dovere del benpensante non solo criticare, ma argomentare.
Per quanto mi riguarda, io stesso mi schiero tra i detratori di Marco Carta, ma brandendo l'arma della ratio(Prego i redattori di riportare il corsivo).
Anche io non stimo il Carta ma non per futili ragioni, come il fatto che abbia completato il suo percorso tecnico-artistico all'interno di un reality-show o perché canta canzoni scritte con la mano sinistra da autori palesemente destrorsi.
Io non amo Carta per un motivo profondo, geosociale: è sardo.
E' inutile nascondere( e nasconderci) la naturale inclinazione dei sardi a non permetterci di usare l'acqua privata della doccia di uno stabilimento balneare se abbiamo preferito la spiaggia pubblica; è un dato di fatto innegabile e solo sui dati di fatto che, a mio avviso, possono radicarsi le convinzioni!
Saluti liberal!