<<C'ho riflettuto, m'è capitato, sai, di pensarci mentre ero in quella piazza dietro Corso Vittorio, sai, quella con l'orologio e con quel circolo di cosi sotto. C'era un mercatino di fronte al circolo e a me all'improvviso è venuto da guardar per aria. Hai capito quale piazza no? La piazza con l'orologio con sotto un affresco della Madonna. L'hanno rimesso a posto l'affresco, rimesso a posto alla grande.
Ero li che guardavo per aria, veramente è un po' che ci penso, poi lì, sotto quella Madonna imperlata d'oro ho pensato che, forse, potevo farlo davvero, ritirarmi per qualche giorno in un monastero>>
<<E per far cosa? Voglio dire, tu credi sia la soluzione?>>
<<La soluzione! No, diamine! Non credo di avere la soluzione ne credo sia cosi semplice arrivarci, qual'ora esistesse poi, una soluzione. Ecco, a dire il vero, io non cerco una soluzione. Non cerco delle risposte, mi basterebbe trovare delle domande ben formulate. Questo spero di trovare in me, ma per una ricerca del genere, devo trovare un luogo avulso, fuori dal mondo, dalla società, dalla “cosa” pubblica! Fuori anche dal più trascendente e astratto concetto che sviluppato possa ricondurre alla più immonda specie animale che abbia mai calpestato il suolo terrestre. Perché questo siamo, questo e nient'altro.
Ho l'impressione che stiamo remando contro noi stessi, contro l'archetipo del nostro io, contro la società delle idee immanenti; abbiamo viziato la nostra natura in maniera tale da farla necessitare di un filtro interpretativo; una sorta di maschera decriptica, tipo quelle che usava James Bond per leggere i messaggi segreti, che ci consenta di leggere la realtà in un modo che per noi sia sensato.>>
<<Ma che genere di posto è? Dov'è che vuoi andare?>>
<<Ah! Sapessi! È un monastero di una bellezza che strariperebbe dal letto di qualsiasi elogio. È nelle Marche, immerso in un verde cosi intenso da ricordare tinte ben più forti di quella contraria al rosso. Li c'è una comunità di frati, monaci, eremiti se preferisci, che vive in ritiro e accoglie pochi ospiti motivati a scoprire, conoscere, ma sopratutto, riflettere. Ospiti che però conoscano o, per lo meno, siano disposti a conoscere, scoprire ed apprezzare il valore della privazione.>>
<<...e quanto tempo ti serve? Quanto tempo vorresti restarci?>>
<<Non so. Non credo che ci si possa improvvisare asceti, credo ci voglia un certo allenamento, una certa tempra psicologica. Come prima volta pensavo a tre, quattro giorni al massimo>>
<<E quand'è che vorresti andarci?>>
<<Non lo so...quand'è che hai il prossimo ciclo mestruale?>>
A ich è spodisot da naregramama, erp geleger anu diceda.