Scusate ma dopo anni è mio dovere rendere tributo a colui che da il soffio vitale alle nostre anime
Gentilini non ama definirsi un politico, ma un amministratore. Bossi gli ha più volte proposto una candidatura per il Parlamento, ma lui ha sempre preferito rimanere a Treviso per occuparsi della città.
Più che altro gli altri parlamentari si sarebbero opposti
Si è più volte dichiarato fautore della tolleranza zero e, in particolare, è un forte oppositore dell'immigrazione clandestina, dello spaccio di droga e della tratta organizzata della prostituzione, pur avendo ammesso pubblicamente che
« ...erano le navi-scuola dei giovani (...) Altri tempi! Comunque, con le prostitute chiudo un occhio: ce ne sono una quindicina, tutte monitorate. Assieme alle nostrane tollero qualche extracomunitaria »
Ha suscitato la critica degli esponenti veneti di sinistra l'assenza del gonfalone del comune di Treviso in occasione del 60° anniversario del rastrellamento fascista del Cansiglio
Gentilini ha così motivato:
« È tempo che l'ANPI tenga delle posizioni più pacate e intraprenda il cammino della riconciliazione e della rappacificazione tra le parti, che oltre sessant'anni fa erano in contrasto[1] »
Citazioni famose:
- Gentilini ha acquistato una certa fama a livello nazionale per certe sue dichiarazioni. Fu riportata da alcuni organi di stampa una in particolare, in cui parlò di "perdigiorno extracomunitari", dicendo che:
* Bisognerebbe vestirli da leprotti per fare pim pim pim col fucile.
- Durante un'emergenza immigrati clandestini dichiarò:
* Bisogna sparare sui gommoni e sulle carrette del mare, logicamente non quando sono ancora piene di clandestini, ma sugli scafisti, anche con un colpo di bazooka, i gommoni vanno distrutti, perché, a un certo punto, bisogna puntare ad altezza d'uomo.
- Nell'agosto del 2007, in riferimento ai fenomeni di incontri sessuali di omosessuali che nei mesi precedenti si erano diffusi presso l'area dell'ospedale di Treviso, Gentilini si rende protagonista di alcune affermazioni, dichiarando, tra le altre cose, di voler dare:
*disposizioni alla comandante dei vigili urbani affinché faccia pulizia etnica dei culattoni... Qui a Treviso non c'è nessuna possibilità per culattoni e simili
- Varie:
* Questo è il Vangelo della Lega: tolleranza zero.
* Perché se lei entra nella città di Treviso vedrà scritto idealmente: lasciate ogni speranza o voi ch'entrate! almeno poteva dirla giusta eh
* Pisano sta facendo la caccia alle cellule dormienti. Vorrei sapere dove dormono. Dormono nelle moschee. Nei centri islamici. E dormono forse in qualche parrocchia di qualche prete nostro. Anche le gerarchie ecclesiastiche. Torna il Vangelo di Cristo. E non amare il Vangelo islamico perché il Vangelo islamico è morte. (ovvio, non esiste il vangelo islamico ). Le moschee sono centri d'affari (la nuova borsa ), sono la che si riparano tutti i terroristi (ma io dico: non sa parlare? ), sono la che si architettano tutti i programmi per distruggere la nostra civiltà.
* Noi andiamo avanti con le mazze e con le spade.
* Io ho cercato di trasmettere quei ideali che io ho sempre avuto dai tempi della mia gioventà, che la mia gioventù era sotto il regime fascita e quindi ci hanno incultato qual era la disciplina, l'ordine ed il rispetto delle leggi.
* Se mi danno uno schiaffo io gli spacco il muso!
* A Gorgo hanno violentato una donna con uno scalpello davanti e didietro. E io dico a Pecoraro Scanio che voglio che succeda la stessa cosa a sua sorella e a sua madre".
* «Tu, tu, devi dire al tuo capo che la deve smettere di dire che in riva al Piave spuntano sindachi indecenti, facendo il mio nome. Il nome di Gentilini è sacro, hai capito? Lui non deve nemmeno pronunciarlo».
Arriva l'Enciclopedia di Gentilini
pagherà il Comune
Pronta l'Opera Omnia di dieci anni di gentilinate a Treviso. Un volume messo a bilancio per il 2008, anno elettorale. Paga Pantalone.
A Ca' Sugana pochi sanno cosa sia, quanto costi e quando venga pubblicata, eppure l'enciclopedia delle opere pubbliche firmate da Gentilini & Co. sembra destinata a diventare realtà. Almeno secondo il bilancio. Il vicesindaco ne annuncia «mille copie», che pagherà «con soldi pubblici» e userà «chiaramente a scopo politico» e le opposizioni, reduci dalla battaglia sul «Dunque» di Zaia, caricano a testa bassa.
Il vicesindaco ne parlava da due anni, un po' per orgoglio personale, un po' per stuzzicare l'opposizione cittadina, impegnata a prendere a picconate l'opuscolo propagandistico-pubblicitario inventato da Zaia. Tante parole a cui non erano mai seguiti fatti. Oggi, a pochi mesi dalle elezioni, il progetto editoriale di Gentilini sembra destinato a diventare realtà. Almeno così si deduce leggendo la relazione programmatica allegata al bilancio di previsione 2008.
Alla voce «informazioni e comunicazione ai cittadini» si legge che «nell'ottica della promozione delle attività svolte, è prevista la diffusione di un impegnativo volume che riassume lavori, interventi, manifestazioni» attuate nell'ultimo decennio. Stanziamento? Ad oggi, stando anche alle dichiarazioni dell'assessore al bilancio Fulvio Zugno: «nessuno». Scadenze? Anche in questo caso buio pesto. Ma il fatto che sia stato messo a bilancio rappresenta di per se un elemento non trascurabile. Bilancio a parte, negli uffici di Ca' Sugana pochi, per no dire nessuno, sanno dire qualcosa in più su questa enciclopedia. Perfino Gentilini si fa vago. Costi? «tutto da vedere». Come sarà? «Ne devo ancora vedere una pagina». Le uniche certezze, a sentire il vicesindaco, sono l'uso che ne verrà fatto, come verrà pagata la stampa, quali saranno i contenuti. «Ho intenzione di farne fare un migliaio di copie - afferma Gentilini - che non distribuirò casa per casa ma metterò a disposizione degli interessati. Al massimo darò qualche copia a personaggi particolari». Uno su tutti Dino De Poli (la rivalità fra i due è cosa nota, ndr). «All'interno farò mettere tutte le opere realizzate nel corso dei tre mandati di amministrazione leghista». Chi paga? «Utilizzerò i soldi pubblici - dice - è in servizio d'informazione: farò sapere ai cittadini come sono stati spesi i soldi negli ultimi dieci anni». Spot elettorale? «Certo, tant'è che voglio allegare il programma dei prossimi anni».
Per le opposizioni è una dichiarazione di guerra a chiare lettere, e la replica non si lascia attendere. Nicola Atalmi, una delle arieti che avevano attaccato il «Dunque» (l'opuscolo informativo della Provincia): «Gentilini ha il brutto vizio tipico dei dittatori: usare soldi pubblici per fare propaganda. Non si azzardi a pubblicare durante il periodo elettorale o ne pagherà le conseguenze». «Se vuole fare l'enciclopedia per accarezzare il suo ego - tuona Franco Rosi - la faccia pagare dalla Lega. E abbia almeno il coraggio di scrivere tutto quello che non ha fatto». Il centrosinistra attacca lo «spottone» e l'«autoincesamento» di Gentilini, già uomo immagine della campagna per la promozione dei bus a metano fatta da Actt. Alberto Cocco però è cauto: «Ci faremo illustrare il progetto - dice - se sarà solo propaganda allora daremo battaglia». Il sospetto è ben fondato, visto che il vicesindaco si dice pronto ad ufficializzare definitivamente la sua candidatura dopo Natale e il fuoco di sbarramento è pronto. Un'Altra Treviso, civica guidata da Gigi Calesso e Anna Mirra, lancia la «controenciclopedia» e invita tutti gli scontenti a dare il loro contributo. «Raccoglieremo scempi e carenze degli anni di amministrazione leghista», in più annunciano l'intenzione di piantare cartelli con scritto «giunta pericolosa» in tutti i luoghi «vittima della Lega. La sfida editoriale è aperta.
(01 dicembre 2007)
Genty-show: l'inno? Mi piace quello del duce
Bufera in comune perché il sindaco Gobbo ha sposato le parole di Bossi contro l'Inno di Mameli e ora il vice Gentilini se ne esce con un suo outing personale: "Ognuno in cuor suo canta l'inno che vuole. Io amo Battaglioni del duce", ha detto ai giornalisti che gli chiedevano un commento sulle polemiche di questi giorni.
"Vergognatevi", è sbottato lo Sceriffo, affermando che l'inno non è un problema perché tanto ognuno canta quello che preferisce. E lui ha confidato (ma non è la prima volta) un'intramontabile nostalgia per il Ventennio che l'aveva portato, qualche anno fa, a dissociarsi dal Bossi che aveva sparato a zero sul tricolore
(23 luglio 2008)
LO SCERIFFO E I QUATTRO ZAMPE
Gentilini mette al bando i cani stranieri
"Noi non vogliamo razze di cani stranieri". E' l'ultima sparata del vicesindaco di Treviso Giancarlo Gentilini. Parlando in occasione della presentazione delle unità cinofile del Corpo Forestale, in piazza dei Signori, lo Sceriffo anti-immigrati stavolta se l'è presa con il meticciato dei nostri amici a quattro zampe: ok al lupo italiano, una razza nata alla fine degli anni Sessanta, al bando pechinesi, chihuahua, labrador, husky e tutto quanto suoni "esotico". Anche se si chiama Fido e non Mohamed.
In piazza dei Signori era in corso un'esibizione del Corpo forestale che presentava le unità cinofile per il recupero di animali di specie estinte. Si tratta di cani di una razza chiamata "lupo italiano", creata negli anni Sessanta. Cani che piacciono a Gentilini: "Questi sì che vanno bene, sono gli animali dei nostri progenitori. Dobbiamo dire no, invece - ha proseguito il vicesindaco di Treviso - a quei cani stranieri che non sono rispettosi dell'ecoflora nostrana e del nostro ambiente".
Gentilini non è nuovo a sparate contro gli stranieri, in particolare gli immigrati islamici. Ma è la prima volta in assoluto che se la prende con i cani "meticci" o di razze estere, anche se in passato era già stato protagonista di una memorabile battaglia contro le cacche dei quattro zampe.
(29 maggio 2008)
Alla prossima puntata