La sera del 23 giugno (inserire anno a piacere) ero al telefono con un trans di Caravaggio (Bg): gli/le stavo spiegando la teoria quantistica, quando mi è andata di traverso una metafora. Superata la prima fase di soffocamento, so come fare per uscirne. Vado a S. Lorenzo in Lucina (Rm), dove ha lo studio il senatore Giulio Andreotti, gli fischio su, lui scende e andiamo a fi*he insieme. (forse questo pezzo dovrei metterlo ‘Vietato ai Minori’, perché Andreotti potrebbe risultare scabroso per la tematica trattata).
Non aspettatevi grandi cose, perché lo spazio è quello che è. Ho provato a conquistarlo, portandogli fiori, invitandolo fuori a cena, regalandogli vecchi hit di Pupo: niente, è irremovibile. E’ soggetto alle sue leggi, come i musulmani; il vantaggio è che non prega cinque volte al giorno e non piscia sulle chiese di Firenze, come insegnava Oriana Fallaci. Non ne avrebbe nemmeno il tempo.
Dopo che ho riportato a studio Andreotti, mi interrogo: quando Dio ha inventato il mondo, si è accorto che un giorno (senza star lì tanto a precisare le date) due scassamaroni di nome Einstein e Plank gli avrebbero frugato nelle carte dei progetti? e, senza capirci un’immacolata concezione (versione cattolica della beata fava) sarebbero andati in giro a spifferare i progetti dell’Universo? La Storia si è presa la Sua rivincita: anche all’Enstein gli hanno frugato nelle carte. Ma hanno preso per studi di Fisica quantistica i suoi appunti di quando amche lui andava a fi*he con Andreotti. Per esempio: E=mc2 voleva dire: Einstein esce per la seconda volta con Mariolina Cannuli. Per essere grave, la cosa era grave.
Newton, pigro che ti raccomando, gli piacevano le mele, ma era troppa fatica salire sulla pianta. Aspettava che scendessero loro. Gliene è caduta una in testa e si è inventato la teoria della gravità (‘Dio sa come’, gli scrissero sulla lapide). Io con frequenza due/tre volte al giorno passeggio sotto le finestre di palazzo Madama: aspetto se Pera cade da una finestra e mi precipito a prenderlo in testa (per altri posti, son sempre a tempo). Voglio vedere che teoria mi invento.
La metafora poi l’ho espulsa con le feci: te ne accorgi per via che gira una puzza allusiva.
In tema di metafore: ce ne hanno messo del bel tempo per capire che la Lega non era una metafora (farsi prestare la Treccanina da Simona Ventura: cercare ‘metafora’. Mandare fotocopia anche a Bossi = rapporti di buon vicinato).
L’altro ieri era sabato: sono uscito con Villaggio (non dite che la battuta è cretina, perché a forza di sentirselo dire finisce che si convince e mi viene via male. Un po’ di comprensione: parte già battuta in partenza).
Questo pezzo non è all’altezza degli altri: dovrò decidermi a cambiarli tutti di ripiano.
Chissà se questa sera Andreotti avrà voglia di uscire a fi*he o se preferisce farsi intervistare dalla Bignardi Sofri:all’orgasmo non ci arriva in ogni caso.