Oggi mi sento niente bene: tocca far revisionare ‘sto apparecchio acustico.
Da piccoli, noi del nord ’apparecchio’ ci chiamavamo l’aeroplano; anzi: il reoplano. Se pensate ai livelli oratori raggiunti da Bossi, Borghezio e Belcècè … se n’è fatta di strada.
Cominciò il ministro Prandini, bresciano, a gettare prime pietre stradali un po’ ovunque, una quindicina d’anni fa: semina oggi, semina domani – raccoglierai superstrade, autostrade, soprastrade, rotonde, tangenziali, circonvallazioni – al limite dell’esaurimento dei sinonimi.
E dei contrari, che sono poi i soliti verdi ambientalisti: verdi di rabbia perché gli elettori alla fine premiano sempre chi gli ghirigora il paesaggio di lucenti nastri d’asfalto
Dove voglio andare a parare? In porta – dove, se no? Siamo prossimi all’Avvento e con esso all’avvento della brutta stagione: vorrei imparare a parare i rigori dell’inverno, ma temo di non essere all’altezza. Potrei sempre mettermi le zeppe come fa Qualcuno (*), ma non sarebbe un’altezza reale.
Una Altezza Reale, zi zeppe, ha pistolato fuori dal matrimonio e messa incinta la pastorella di turno.
A questo punto, due vie mi si parano davanti: inscenare un duello fra l’Altezza Reale e Turno per il possesso della pastorella – o tramare delicate filigrane sugli amori bucolici, spesso sfocianti in bucoliche renali, ‘sì care alle Loro Altezze Renali. Me, però, mai mi avvinsero né il bucolicismo né l’Arcadia, questa truce bestemmia al femminile. Mi sa troppo di manierismo, sia pure di buon manierismo, sia pure di manierismo pulito.
E inevitabilmente si finisce al Metastasio, con quella sfiga di nickname che richiama al volo il suo reale cognome: Trapassi-detto il - da toccarsi attributi, contributi e imbuti da qui all’eternità.
Concetto avvincente, quello di eternità: rimanda da un lato all’ ‘Infinito’ del Leopardi, dall’altro all’ ‘Immensità’ di Don Backy – ve lo ricordate il prete compagno di prediche di Celentano? due clan-destini ben diversi.
L’apice lo si tocca, però, con i Camaleonti:
“Resta qui,
primo fiore dell’eternità,
dopo aver amato te
sul soffitto passa un angelo per me.
Eternità,
spalanca le tue braccia,
io sono qua
ad asciugare le sue lacrime.”
Se n’è fatta di strada dal Leopardi! Poi dice che l’evoluzione è una balla ….
* Quello, deve sempre ficcare Qualcosa da Qualche parte: zeppe a lui e altro a noi – perché: se non è zeppa … è pen bagnato.
Ahia, mi ritrovo pieno zeppo di botte. Botte da orbi, ovvio. Botti enormi, quindi: bottoni. Che non riesci più ad attaccarli nemmeno col filo logico.
Ho perso sia l’uno che l’altro.
Mi spiace di più per l’uno, perché è trino: paghi uno e perdi tre.
1: tempo
2: punti
3: Monti