Capita spesso a noi donzelle di imbatterci in veri e propi provoloni della rete, ragazzi che con le tecniche di arrembraggio tipiche solitamente dei maschietti non sono riusciti a copulare con nessuna incontrata in internet per cui si affidano alla poesia, la filosofia e ad altri metodi melensi.
Oggi mia sorella mi ha segnalato uno di queste ed ho riso talmente tanto che voglio condividere con voi queste poesie
Sarò insensibile, ma se avesse contattato me con queste poesie gli avrei mangiato la faccia (sono consapevole che ciò sia un mio limite )
Avete mai incontrato i provolini poetici della rete? voi ometti di fdt siete mai stati provoloni poetici...siate sinceri mi raccomando
Per la cronaca ecco le poesie arrivate oggi a mia sorella
La musica viva e accesa che odo ora di Mozart avrebbe bisogno del tuo corpo. Il tuo corpo, steso, il tuo braccio ti fa da cuscino, le tue spalle scoperte. Mi immagino, anzi sento le mie mani che ti accarezzano dolcemente. Le tue spalle, mi soffermo un po’, e poi giù, lungo la colonna vertebrale dove i muscoli formano un sensuale solco. Ti tocco le dita, una per una. Intreccio le mie dita con le tue, le mani si stringono. In questo momento l’amore fluisce, si scambiano gli umori dei nostri corpi. Poi le mani si allentano, piano. Le mie dita ripercorrono lo stesso percorso. Ti sfioro le labbra, tu accenni ad un bacio. Mi spunta una lacrima e ti bacio l’occhio che vedo. Tu sorridi, apri gli occhi, ti giri lentamente, mi abbracci stretta. Ancora l’amore fluisce da cuore a cuore. Vorrei stare così, per sempre.
sentiamoci su messenger: XXXXXXXXXX
E poi ancora:
Bella. La prima cosa che ho pensato, vedendoti.
Bella. La prima cosa che avranno pensato coloro che quella notte si erano concessi una spensierata dimora in quella fortunata baia di Castiglioncello. Ti osservavano e tu , maliziosa , sorridevi.
Un angelo. Indossavi un cappotto nero, le gambe nude avvolte da un sottile velo d’imbarazzo e scendevi sfrontata quella piccola scala, che a malapena riusciva a contenere il tuo sguardo. Luminosa. Nel buio della sala da ballo sul mare, investito dalla luce che emanavi, sono rimasto in silenzio. L'unica cosa che potevo fare era ammirarti. Adorarti, con la mente e coi sensi, con tutto me stesso. Chiedermi se potessi essere davvero tu, quell'angelo.
Ora che te lo dico fissandoti negli occhi, ora che ti sussurro - sei bella - , ora che mi confesso svelandoti ogni mio più piccolo e osceno desiderio, disarmato davanti alla tua bocca socchiusa che nasconde mille promesse, mi sento debole e smarrito. Come un calice di cristallo sul filo di un tavolo, un fiore in un giardino abbandonato, un orecchino di vetro dimenticato in una tasca strappata. Potrei cadere all'improvviso e appassire, se solo tu non mi baciassi. Potrei morire.
Anche io condividerei respiri con te, ora. Condividerei pensieri indecenti e parole di zucchero, dopo una notte d'amore. Condividerei lacrime salate, carezze infuocate. Perché forse non sai quanto può far male il tuo sguardo. Sento il mio sesso bruciare. L'unica cura, assaggiare il tuo corpo. Leccare dal tuo collo il profumo che indossi. Accarezzare e sentire con le mie dita la tua pelle. Non chiedo altro che contatto.
Non parli, mi fissi silenziosa e so cosa stai facendo. Stai leggendo la mia anima. Sei brava in questo e io te lo lascio fare, non succede mai. Non permetto a nessuno di comprendermi, di scoprire le mie carte frugando tra le mie emozioni. Solo tu hai accesso all'angolo più segreto e celato di me. Perché sai maneggiare le alchimie più pericolose, senza intaccarne e contaminarne l'essenza. Sei la brava farmacista che dispensa con cura e precisione le sostanze vitali per la mia anima. Curiosa come una gatta , mi esplori e mi arricchisci, senza sottrarmi nulla. Sicura. Sensuale.
- Sei bella - ed è riduttivo. La mia voce si spegne, ho vissuto questo momento tante volte, nella mia mente, e ora che ti ho davanti tutto è diverso. Ho immaginato di poterti stringere tra le braccia, avvicinarmi al tuo viso, rubarti rugiada dalle labbra. E ora non ne ho il coraggio. Mi accarezzi le guance e i capelli. Ancora una volta, hai capito. Sono ancora tuo.
Chiudo gli occhi mentre le nostre lingue si fondono in un lungo bacio. E' come morire e rinascere insieme. Li chiudo perché non sopporterei la vista delle tue ciglia nere, della tua fronte bianca, dei capelli scuri e ricci come la notte che scendono liberi a sfiorarla, delicati. Assaporo il tuo gusto, il rossetto che indossi mi macchia, lo sento scivolare sulle labbra, denso e silenzioso. Il coraggio mi ritorna d'un tratto, e mi faccio audace. Ti tocco, è quello che desidero da quando ti ho vista la prima volta, mentre scendevi dall’auto parcheggiata al nostro fortunato nido d’incontro. Mi insinuo con le dita sotto alla maglia sottile, a toccare la pelle. Voglio sentire, mentre ti bacio. Percorrere cieco il tuo corpo. I sensi mi stordiscono, e li prego di guidarmi affinché possa conquistare nuovi possedimenti di te.
Muto, perduto nel contatto della tua bocca, non posso più dirti quanto sei bella, ma lo ripeto nella mia testa. Incessantemente. Per non dimenticare quale creatura ho adesso tra le mie mani. Per non dimenticare chi sto accarezzando. Per ricordarmi che questa notte farò l'amore con un angelo. E per la prima volta, domattina mi sveglierò con un angelo accanto