Ciao a tutti, volevo segnalarvi un sistema di meccano-raffinazione dei rifiuti progettato dal CNR di cui nessuno parla.
Riporto alcuni passi salienti dell'articolo di cui segnalo anche il link.
Come un ‘mulino’ di nuova generazione, l’impianto Thor riduce i rifiuti a  dimensioni microscopiche, inferiori a dieci millesimi di millimetro. Il  risultato dell’intero processo è una materia omogenea, purificata dalle parti  dannose e dal contenuto calorifico, utilizzabile come combustibile e  paragonabile ad un carbone di buona qualità. 
“Un impianto di meccano-raffinazione di taglia medio-piccola da 20 mila  tonnellate di rifiuti l’anno presenta costi di circa 
40 euro per tonnellata di  materiale”, spiega Paolo Plescia. “
Per una identica quantità, una discarica ne  richiederebbe almeno 100 e un inceneritore 250 euro. A questi costi vanno  aggiunti quelli di gestione, e in particolare le spese legate allo 
smaltimento  delle scorie e ceneri per gli inceneritori, o della gestione degli odori e dei  gas delle discariche, entrambi inesistenti nel Thor. Quanto al calore, i rifiuti  che contengono cascami di carta producono 2.500 chilocalorie per chilo, mentre  dopo la raffinazione meccanica superano le 5.300 chilocalorie”.
Un esempio concreto delle sue possibilità? “Un’area urbana di 5000 abitanti  produce circa 
50 tonnellate al giorno di rifiuti solidi”, informa il  ricercatore. “Con queste Thor permette di 
ricavare una media giornaliera di 
30  tonnellate di combustibile, 3 tonnellate di vetro, 2 tonnellate tra metalli  ferrosi e non ferrosi e 1 tonnellata di inerti, nei quali è compresa anche la  frazione ricca di cloro dei rifiuti, che viene separata per non inquinare il  combustibile”. Il resto dei rifiuti è acqua, che viene espulsa sotto forma di  vapore durante il processo di micronizzazione. Il prodotto che esce da Thor è  sterilizzato perché le pressioni che si generano nel mulino, dalle 8000 alle  15000 atmosfere, determinano la completa distruzione delle flore batteriche, e,  inoltre, non produce odori da fermentazione: resta inerte dal punto di vista  biologico, ma combustibile”. 
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